lunedì 18 maggio 2020

Recensione: "La condanna del sangue: la primavera del Commissario Ricciardi" (Il Commissario Ricciardi #2) di Maurizio De Giovanni

Cari visitatori della Tana,
se mi seguite si Instagram sapete già che nel periodo della quarantena ho continuato a leggere la serie del Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni. Dopo averla accantonata un po' una volta terminato il primo volume, ho deciso di dare una seconda possibilità a questa serie e al momento sto leggendo il sesto volume.
Ma andiamo con ordine: oggi vi parlo infatti di La condanna del sangue, il secondo volume della serie.



La condanna del sangue: la primavera del Commissario Ricciardi
Il Commissario Ricciardi #2
di Maurizio De Giovanni
Einaudi
296 pagine
€ 14 (cartaceo)


TRAMA
La primavera del 1931 si annuncia con i suoi profumi tra i vicoli e le piazze di Napoli e già porta scompiglio, agita il sangue delle persone. Carmela Calise, cartomante e usuraia, scopre la carta che segnerà il proprio e l’altrui destino. Viene trovata morta, ridotta a un mucchio di ossa e sangue, barbaramente colpita a bastonate nel suo modesto appartamento del rione Sanità. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi e il brigadiere Raffaele Maione sanno come può essere feroce il richiamo della stagione nuova; quello che ancora non sanno è quanto saranno coinvolti nella tempesta di emozioni che dovranno attraversare. Guidato dal Fatto, il dono o la maledizione di sentire le ultime parole pronunciate da chi muore di morte violenta, Ricciardi, già protagonista de Il senso del dolore, accompagna il lettore nei misteri della città, tra menzogne e sotterfugi, superstizioni e intrighi, mentre le passioni esplodono indomabili nell’oscurità dei bassi e nelle stanze ombrose delle dimore nobiliari. I personaggi del romanzo si muovono attorno al commissario come a comporre un coro. Tra i tanti, le donne: la coraggiosa Filomena, costretta a sacrificare la propria bellezza per salvare l’onore; l’affascinante e impulsiva Emma, annoiata da un ricco marito assai più vecchio di lei; e poi Lucia, decisa a riconquistare l’uomo che ama, la piccola Rituccia, già segnata dalle iniquità della vita, la dolce Enrica, in attesa di uno sguardo alla finestra. Ricciardi e Maione dovranno affrontare l’abbandono, la gelosia, il possesso. Ma soprattutto la “condanna del sangue”: ancora una volta affonderanno le mani nelle miserie e nel dolore e incontreranno gli antichi nemici, la fame e l’amore; nel farlo si troveranno faccia a faccia con le proprie paure. Il caso sarà risolto e la città restituita alla seduzione dell’aria che freme.


LA MIA OPINIONE

Mentre a Napoli arriva la primavera, con un vento nuovo carico di profumi che portano via la tristezza dell' inverno, Carmela Calise, cartomante e usuraia, viene uccisa nel suo appartamento. L'assassino si è accanito sul cadavere, che viene ritrovato nell'appartamento in cui la donna viveva da sola, conducendo da lì entrambe le sue attività.
Il caso non è per niente semplice: attorno alla donna ruotavano le vite di molte persone, dato che doveva riscuoere molti soldi da diversi debitori ed altrettanti erano coloro che si recavano da lei a farsi leggere le carte.
Ricciardi, oltre a scontrarsi con lo spettro della donna per via del Fatto, deve ricostruire un intreccio molto complesse, fatto di molte infelicità, di cui Carmela Calise teneva tutti i fili.
Anche in questo romanzo incontriamo molte figure femminili: prima tra tutte Filomena, la cui vicenda si intreccia con la vita del brigadiere Maione, ma anche Emma, una giovane infelice che era ormai completamente assoggettata alla lettura delle carte che le faceva la Calise.
Poi c'è Lucia, la moglie di Maione, decisa a riprendersi la sia vita e l'amore del marito dopo lunghi anni di lutto ed infine la dolcissima Enrica, innamorata dello sguardo di Ricciardi.

Sullo sfondo della Napoli degli anni '30, ingombrata dai cantieri del Regime, che vuole nuove grandiose opere per la città, si muove l'indagine in questa seconda avventura che vede come protagonista il commissario Ricciardi.
L'ambientazione è un elemento molto presente nella narazione, un affresco a tinte forti di una città in cui i poveri sono sempre più poveri e i ricchi invece sono chiusi nei loro palazzi o dediti ad una vita mondana fatta di teatro e salotti.
Su questa scenografia si muove il commissario Ricciardi, in un'indagine che non è solo la ricerca di un colpevole, ma anche un continuo muoversi tra desideri e passioni delle persone coinvolte.

Oltre all'ambientazione e al giallo dalla soluzione non scontata, quello che più si apprezza è sicuramene il protagonista, un uomo all'apparenza freddo e distaccato ma che nel corso delle pagine si rivela un uomo segnato da dolore e anche molto empatico. 

Nel complesso un romanzo che ho molto apprezzato, coinvolgente soprattutto non banale.
Questa serie di gialli sicuramente spicca tra quelle che al momento troviamo sul mercato.

Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!


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