Cari visitatori della Tana,
come molti di voi sapranno, esattamente tra cinque giorni uscirà in Italia il secondo film della saga Hunger Games, La ragazza di fuoco.
Così, per tenervi compagnia nell'attesa (e anche per fangirlare un po'), ho deciso di proporvi alcuni post speciali.
Dato che non lo avevo ancora fatto, oggi recensisco Hunger Games, primo libro della trilogia.
In Italia il libro è uscito in prima edizione nel 2009 per Mondadori, conta 256 pagine e costa €17,00.
TRAMA
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
come molti di voi sapranno, esattamente tra cinque giorni uscirà in Italia il secondo film della saga Hunger Games, La ragazza di fuoco.
Così, per tenervi compagnia nell'attesa (e anche per fangirlare un po'), ho deciso di proporvi alcuni post speciali.
Dato che non lo avevo ancora fatto, oggi recensisco Hunger Games, primo libro della trilogia.
In Italia il libro è uscito in prima edizione nel 2009 per Mondadori, conta 256 pagine e costa €17,00.
TRAMA
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
LA MIA OPINIONE
Esattamente come è successo per la serie di Harry Potter, ho scoperto questo libro grazie al film. Sarà un caso che anche questa sia diventata una delle mie serie preferite?
In un futuro imprecisato, il Nord America è diventato un territorio molto diverso da quello che conosciamo oggi. Il suo nome è Panem ed è stato diviso in dodici distretti, ciascuno basato su un'attività lavorativa specifica: la pesca, l'agricoltura, il settore tessile, quello elettronico e così via. Ai distretti fa capo Capitol City, ricchissima capitale che attinge le sue risorse da ciascuno dei distretti.
Settantaquattro anni prima dal racconto della storia di Katniss, una terribile guerra civile ha sconvolto Panem, dato che i tredici distretti si sono ribellati alla capitale. Capitol City è riuscita a tenere testa alla ribellione e da allora, per ricordare agli abitanti dei distretti la loro ribellione, non solo è stato distrutto il Distretto Tredici, ma sono stati istituiti gli Hunger Games, un reality show in cui i partecipanti combattono all'ultimo sangue, finché non ne resta in vita soltanto uno.
La storia di Katniss comincia la mattina della mietitura, cerimonia durante la quale vengono scelti i due ragazzi - un maschio e una femmina tra i 12 e i 18 anni - che ogni distretto dovrà mandare a combattere negli Hunger Games. La protagonista abita nel Distretto 12, uno dei più poveri, in cui si estrae il carbone dalle miniere.
Scopriamo immediatamente che da quando è morto suo padre, non ha avuto affatto vita facile, dato che la responsabilità per la sopravvivenza della sua famiglia è piombata sulle sue spalle.
Il fatto che Katniss sia la voce narrante del libro ci consente di vivere a pieno non solo la storia, ma anche le sue sensazioni e le sue emozioni.
E' una ragazza forte, decisa, ha eretto intorno a sé una corazza che le per permetta di essere distaccata. Katniss ha una sola debolezza, ed è l'amore per sua sorella, ed è proprio questo amore a spingerla senza esitazione ad offrirsi volontaria quando Prim viene sorteggiata alla mietitura.
Insieme a lei, a partire per l'Arena degli Hunger Games è Peeta Mellark, il figlio del fornaio, che Katniss conosce già perché una volta le ha salvato la vita, evitandole di morire di fame.
Ma Katniss adesso ha altro a cui pensare: deve sopravvivere all'arena e tornare a casa.
Come vi ho accennato già più volte, Katniss in questo primo volume mi è piaciuta molto come protagonista: è sicuramente una ragazza forte ma insieme fragile, e che i ritrova improvvisamente a dover affrontare una lotta all'ultimo sangue. Vuole sopravvivere non per sé stessa, quanto per la sorella, per garantirle un futuro migliore, e devo dire che questo è l'aspetto della sua personalità che ho apprezzato di più.
Devo dire che vivere gli Hunger Games dal suo punto di vista è stato molto interessante, dato che le dinamiche del gioco sono illustrate benissimo, e dato che si affronta la lettura attraverso il PoV privilegiato di uno dei tributi, si capisce non solo la difficoltà di alcuni momenti nell'arena dati dalla necessità di sopravvivere, ma anche la necessità di combattere, di annientare gli altri, di scegliere tra uccidere o essere uccisi, di perdere ciò che c'è di umano in una persona per diventare qualcos'altro. Gli Hunger Games sono un gioco di pura sopravvivenza, e le scene che vediamo nell'arena sono crudeli e scioccanti, dipinte a tinte forti, tanto da restare indelebili non solo nella memoria di Katniss che le vive, ma anche in quella di chi legge.
Ho apprezzato sicuramente il personaggio di Peeta, che bellezza e attore che lo interpreta nel film a parte, è un personaggio molto diretto e sincero, di quelli che ti si intrufolano nel cuore e fai fatica a mandare via, tanto che alla fine fai pace con il te stesso lettore e capisci che in fondo non ti dispiace lasciarlo lì.
Il rapporto che ha con Katniss, visto dal suo punto di vista, è estremamente chiaro: ha una cotta per lei da anni, il pensiero di doverla uccidere lo distrugge. Dall'altro lato Katniss non ricambia questi sentimenti, ma non per questo non si sente legata a lui: Peeta le ha salvato la vita e lei si sente tremendamente in debito con lui. Semplicemente, non può ucciderlo.
Tra i personaggi che ho apprezzato di meno c'è sicuramente Gale, e non perché sia un po' il rivale in amore di Peeta, ma semplicemente perché lo trovo egoista e francamente antipatico.
Molto di più ho apprezzato Haymitch, che nonostante l'ubriacatura perenne e il sarcasmo, è un personaggio schietto e diretto, senza troppi fronzoli.
E' un romanzo molto ben costruito, gli eventi sono ben narrati e ben descritti, e tutto scorre velocemente in un susseguirsi di eventi scioccanti ed emozioni forti.
Oltre ad essere ben costruito il romanzo, è ben costruita anche l'ambientazione: il futuro imprecisato in cui è ambientato potrebbe essere lontanissimo o anche molto vicino, perché ha dei caratteri un po' fantascientifici, ma anche molto realistici. E' ben descritta anche la gerarchia del potere e il funzionamento dei distretti. A governare Panem è un dittatore, il presidente Snow, che presenta gli Hunger Games come occasione di divertimento ma in realtà da così dimostrazione del forte potere di Capitol City, che potrebbe annientare, come ha fatto con il Distretto 13, anche gli altri.
In questo sistema tutti sono delle vittime dello strapotere di Snow, non solo gli abitanti dei distretti, ma anche i personaggi più potenti. Tutti hanno il compito di mantenere l'ordine, stare al proprio posto e fare ciò che viene loro imposto.
Questi elementi sono ormai ricorrenti in tantissimi romanzi, tanto che ormai davvero non riesco più a leggere nessun romanzo distopico senza che questo mi ricordi in qualche modo Hunger Games. Suzanne Collins riuscita non solo a scrivere un grande romanzo, ma a creare un vero e proprio trend. Con ciò non voglio dire che prima di Hunger Games non siano stati scritti altri romanzi distopici, ma semplicemente che questo ha avuto una risonanza è un successo a livello mondiale tale da determinare appunto la creazione di un trend.
Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti. Non poteva essere altrimenti!
In un futuro imprecisato, il Nord America è diventato un territorio molto diverso da quello che conosciamo oggi. Il suo nome è Panem ed è stato diviso in dodici distretti, ciascuno basato su un'attività lavorativa specifica: la pesca, l'agricoltura, il settore tessile, quello elettronico e così via. Ai distretti fa capo Capitol City, ricchissima capitale che attinge le sue risorse da ciascuno dei distretti.
Settantaquattro anni prima dal racconto della storia di Katniss, una terribile guerra civile ha sconvolto Panem, dato che i tredici distretti si sono ribellati alla capitale. Capitol City è riuscita a tenere testa alla ribellione e da allora, per ricordare agli abitanti dei distretti la loro ribellione, non solo è stato distrutto il Distretto Tredici, ma sono stati istituiti gli Hunger Games, un reality show in cui i partecipanti combattono all'ultimo sangue, finché non ne resta in vita soltanto uno.
La storia di Katniss comincia la mattina della mietitura, cerimonia durante la quale vengono scelti i due ragazzi - un maschio e una femmina tra i 12 e i 18 anni - che ogni distretto dovrà mandare a combattere negli Hunger Games. La protagonista abita nel Distretto 12, uno dei più poveri, in cui si estrae il carbone dalle miniere.
Scopriamo immediatamente che da quando è morto suo padre, non ha avuto affatto vita facile, dato che la responsabilità per la sopravvivenza della sua famiglia è piombata sulle sue spalle.
Il fatto che Katniss sia la voce narrante del libro ci consente di vivere a pieno non solo la storia, ma anche le sue sensazioni e le sue emozioni.
E' una ragazza forte, decisa, ha eretto intorno a sé una corazza che le per permetta di essere distaccata. Katniss ha una sola debolezza, ed è l'amore per sua sorella, ed è proprio questo amore a spingerla senza esitazione ad offrirsi volontaria quando Prim viene sorteggiata alla mietitura.
Insieme a lei, a partire per l'Arena degli Hunger Games è Peeta Mellark, il figlio del fornaio, che Katniss conosce già perché una volta le ha salvato la vita, evitandole di morire di fame.
Ma Katniss adesso ha altro a cui pensare: deve sopravvivere all'arena e tornare a casa.
Come vi ho accennato già più volte, Katniss in questo primo volume mi è piaciuta molto come protagonista: è sicuramente una ragazza forte ma insieme fragile, e che i ritrova improvvisamente a dover affrontare una lotta all'ultimo sangue. Vuole sopravvivere non per sé stessa, quanto per la sorella, per garantirle un futuro migliore, e devo dire che questo è l'aspetto della sua personalità che ho apprezzato di più.
Devo dire che vivere gli Hunger Games dal suo punto di vista è stato molto interessante, dato che le dinamiche del gioco sono illustrate benissimo, e dato che si affronta la lettura attraverso il PoV privilegiato di uno dei tributi, si capisce non solo la difficoltà di alcuni momenti nell'arena dati dalla necessità di sopravvivere, ma anche la necessità di combattere, di annientare gli altri, di scegliere tra uccidere o essere uccisi, di perdere ciò che c'è di umano in una persona per diventare qualcos'altro. Gli Hunger Games sono un gioco di pura sopravvivenza, e le scene che vediamo nell'arena sono crudeli e scioccanti, dipinte a tinte forti, tanto da restare indelebili non solo nella memoria di Katniss che le vive, ma anche in quella di chi legge.
Ho apprezzato sicuramente il personaggio di Peeta, che bellezza e attore che lo interpreta nel film a parte, è un personaggio molto diretto e sincero, di quelli che ti si intrufolano nel cuore e fai fatica a mandare via, tanto che alla fine fai pace con il te stesso lettore e capisci che in fondo non ti dispiace lasciarlo lì.
Il rapporto che ha con Katniss, visto dal suo punto di vista, è estremamente chiaro: ha una cotta per lei da anni, il pensiero di doverla uccidere lo distrugge. Dall'altro lato Katniss non ricambia questi sentimenti, ma non per questo non si sente legata a lui: Peeta le ha salvato la vita e lei si sente tremendamente in debito con lui. Semplicemente, non può ucciderlo.
Tra i personaggi che ho apprezzato di meno c'è sicuramente Gale, e non perché sia un po' il rivale in amore di Peeta, ma semplicemente perché lo trovo egoista e francamente antipatico.
Molto di più ho apprezzato Haymitch, che nonostante l'ubriacatura perenne e il sarcasmo, è un personaggio schietto e diretto, senza troppi fronzoli.
E' un romanzo molto ben costruito, gli eventi sono ben narrati e ben descritti, e tutto scorre velocemente in un susseguirsi di eventi scioccanti ed emozioni forti.
Oltre ad essere ben costruito il romanzo, è ben costruita anche l'ambientazione: il futuro imprecisato in cui è ambientato potrebbe essere lontanissimo o anche molto vicino, perché ha dei caratteri un po' fantascientifici, ma anche molto realistici. E' ben descritta anche la gerarchia del potere e il funzionamento dei distretti. A governare Panem è un dittatore, il presidente Snow, che presenta gli Hunger Games come occasione di divertimento ma in realtà da così dimostrazione del forte potere di Capitol City, che potrebbe annientare, come ha fatto con il Distretto 13, anche gli altri.
In questo sistema tutti sono delle vittime dello strapotere di Snow, non solo gli abitanti dei distretti, ma anche i personaggi più potenti. Tutti hanno il compito di mantenere l'ordine, stare al proprio posto e fare ciò che viene loro imposto.
Questi elementi sono ormai ricorrenti in tantissimi romanzi, tanto che ormai davvero non riesco più a leggere nessun romanzo distopico senza che questo mi ricordi in qualche modo Hunger Games. Suzanne Collins riuscita non solo a scrivere un grande romanzo, ma a creare un vero e proprio trend. Con ciò non voglio dire che prima di Hunger Games non siano stati scritti altri romanzi distopici, ma semplicemente che questo ha avuto una risonanza è un successo a livello mondiale tale da determinare appunto la creazione di un trend.
Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti. Non poteva essere altrimenti!
Ovviamente aspetto le vostre opinioni su questo romanzo, e vi do appuntamento a domani con un altro post speciale dedicato alla serie.
Non mi resta che ringraziare le care Amaranth e Angharad per aver organizzato la lettura di gruppo dedicata ai primi due volumi della serie e avermi così ispirata a rileggerli.
Non mi resta che ringraziare le care Amaranth e Angharad per aver organizzato la lettura di gruppo dedicata ai primi due volumi della serie e avermi così ispirata a rileggerli.
Io dal momento che non ho letto la serie credo che mi guarderò il film al cinema. Il primo mi è piaciuto molto!!
RispondiEliminaCredo che ho fatto una cavolata a vedere il primo film prima di leggere il libro, ma era su Sky quella sera e non ho resistito... va beh...
Nulla è perduto!
EliminaAnch'io ho visto il film prima di leggere il libro, e devo dirti che non sono rimasta delusa da nessuno dei due :3
Aaaaw anche tu un tributo ♥
RispondiEliminaAnch'io ho adorato Hunger Games. L'ho scoperto grazie al film. Ancora ringrazio il cielo per avermi fatto venire la brillante idea di andare al cinema a vederlo. Poi diciamo, Josh è un ammmore ♥! E' il perfetto Peeta.
Per quanto riguarda Gale io non riesco ad odiarlo, sarà per Liam, ma non so, proprio non ci riesco!
Yeah, we're tributes! *batte il cinque*
EliminaIl film allora siamo in due a doverlo ringraziare :3 Josh è così cuccioloso che non posso resistergli *w*
Beh, Liam è Liam, ma Gale proprio no >.< Non ve la faccio a sopportarlo.
Stano ma vero questa serie non mi ha appassionata moltissimo, mi sono piaciuti i libri ma non mi hanno fatta impazzire mentre il primo film mi è piaciuto moltissimo. Penso che Catching Fire sarà ancora più fedele e ancora più fantastico *^*
RispondiEliminaps. Ho notato solo ora il coniglietto nel titolo awww
Il primo film è davvero bello, e secondo me rispecchia benissimo il libro, e dal trailer e dai vari spot il secondo non sembra da meno. Non so se ce la farò ad aspettare fino al 27, sono troppo curiosa >.<
EliminaSo che sono una brutta persona, ma ancora non l'ho letto.
RispondiEliminaMi sono ripromessa di farlo e lo farò, a Dicembre lo inizierò, anche perché ho letto solo recensioni positive!
Ma no su, può capitare.
EliminaIo per esempio non ho mai visto la serie di Star Wars e ogni tanto mi sento in colpa, ma non credo sia la fine del mondo.
Spero tu possa leggerlo presto :3
Ciao, tesoro! ^^
RispondiEliminaVolevo passare già ieri, ma me ne sono dimenticata. Per fortuna faccio sempre in tempo a rimediare.
Ho l'impressione di aver già parlato con te, qua e là, di Hunger Games, ma allo stesso tempo credo che non sia mai abbastanza. Anch'io ho scoperto il libro solo dopo il film e un po' me ne dispiaccio perché la mia immaginazione ne sarà stata influenzata. Bisogna riconoscere che è stato fatto un buon lavoro (Speriamo di poter affermare lo stesso di Catching Fire).
Spero di non ripetermi troppo: davanti ai libri che amo perdo ogni senno. Ho apprezzato molto le tue parole su Haymitch, spesso viene messo in secondo piano, ma è uno dei personaggi migliori della trilogia. Altrettanto importante è l'ambientazione creata dalla Collins: uno stile particolare che lascia molto spazio alla riflessione personale.
Sono d'accordo anche sulla creazione del trend, purtroppo anche in senso commerciale. Il successo della Collins ha spinto molti a interessarsi alla distopia ed è un bene, ma dall'altra spesso ci troviamo davanti a romanzi che, se non altro, avrebbero avuto bisogno di più attenzione sotto diversi aspetti.
In ogni caso, come vedi, ogni occasione è buona per parlare delle nostre serie preferite e per consigliare a tutti (anche minacciando) la trilogia di Hunger Games. Il più delle volte veniamo poi ringraziate, no? ❤
P.s. Annie, tantissimo amore. Sono contenta di aver riletto i romanzi con te. ❤
E' sempre un piacere trovare i tuoi commenti cara, anche dopo decenni, soprattutto se si tratta di Hunger Games :3
EliminaDi questa serie abbiamo già parlato qui e là, ma come dici tu, non è mai abbastanza :3
Vedo che ci ritroviamo d'accordo anche su elementi di cui non avevamo parlato rispetto a questo libro, e ovviamente non può che farmi piacere :3
Per quanto riguarda il trend commerciale, beh, credo che non si esaurirà presto, ma sono altrettanto sicura che non molti riusciranno ad eguagliare questa trilogia. Ormai Hunger Games per me è come Harry Potter, unico e inarrivabile.
Da fangirl professioniste quali siamo non smetteremo mai facilmente di minacciare i nostri amici per far leggere loro i libri...e poi la maggior parte delle volte finisce che suddetti amici diventano fan ancora più scatenati di noi xD
E' stato un piacere anche per me cara ❤
Bellissima recensione!!
RispondiEliminaCome ho detto nel post precedente io non ho letto ancora questa trilogia!
Nonostante quanto mi attiri, do sempre la precedenza ad altri libri, ma ora devo mettermelo in testa Hunger Games viene prima di tutto
Io te lo stra-consiglio :3
EliminaE' una delle trilogie più belle che io abbia letto :3
Anche a me è piaciuto molto, ma il terzo libro lo ho trovato il migliore!
RispondiEliminaIl mio preferito invece è il secondo :3
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