martedì 26 novembre 2019

Recensione: "La memoria di Babel" (L'Attraversaspecchi #3) di Christelle Dabos

Cari visitatori della Tana, 
anche oggi torno a recensiere e questa volta per parlarvi di uno dei rimanzi che aspettavo di più in questo periodo: La memoria di Babel di Christelle Dabos, terzo volume della serie L'Attraversaspecchi.


La memoria di Babel
di Christelle Dabos
L'Attraversaspecchi #3
Edizioni E/O
462 pagine
€ 16 (cartaceo)
€ 12,99 (ebook)


TRAMA
Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn? Nel terzo volume della saga Christelle Dabos ci fa esplorare la meravigliosa città di Babel. Nel cuore di Ofelia vive un segreto inafferrabile, chiave del passato e, nello stesso tempo, chiave di un futuro incerto.

LA MIA OPINIONE
Devo ammettere di essere stata fortunata, perché non ho dovuto attendere molto dopo aver terminato il secondo volume della serie per iniziare il terzo, che ho iniziato a leggere praticamente quando era appena uscito.

Due anni e sette mesi. Tanto è il tempo trascoro dalla scomparsa di Thorn e tanto è il tempo che Ofelia ha trascorso su Anima, insieme alla sua famiglia, dopo la fuga del marito, di cui non ha avuto nessuna notizia.
Ofelia è tornata alla sua vecchia vita, che non le piace per nulla, ma non ha alternative, fino a quando un giorno Archibald si presenta alla sua porta e le propone di partire per continuare ad indagare su Dio.
È così che Ofelia decide di partire per Babel, la più moderna tra le arche, dove, grazie ad una falsa identità, spera di raccogliere abbastanza notizie su Dio e sull'origine del mondo. Ma trovare le informazioni che cerca non sarà semplice e Ofelia dovrà stare attenta non solo a proteggere la sua identità, ma anche a guardarsi le spalle dagli intrighi dell'arca ma soprattutto del Memoriale.

In questo terzo volume della serie l'autrice introduce un'arca del tutto nuova, Babel. Presentata da subito come la più moderna e la più colta tra le arche, Babel è davvero bellissima e regala sin da subito atmosfere esotiche e steampunk allo stesso tempo.
L'introduzione di questa ambientazione del tutto nuova, però, ha causato dall'altra parte un notevole rallentamento nella narrazione, soprattutto nella prima parte del romanzo, che ne risente particolarmente. Ofelia, protagonista assoluta della prima metà del romanzo, deve destreggiarsi in un mondo completamente nuovo per lei e proprio per questo motivo incontriamo un blocco particolarmente descrittivo, in cui ci viene introdotta l'arca di Babel.
L'idea di un'arca come Babel a me è davvero piaciuta, ma il ritmo narrativo è stato davvero dosato male in questo caso.
La seconda parte del romanzo, invece, è particolarmente dinamica: torniamo nel vivo dell'azione e delle indagini di Ofelia e tra luoghi segreti, informazioni nascoste e fughe rocambolesche, ritroviamo il ritmo narrativo che tanto ha reso unico il secondo volume.

In compenso, in tutto il corso di questo volume, Ofelia sfodera tutto il suo carattere e la sua determinazione: nonostante sia sola su un'arca che non conosce, persevera per raggiungere i suoi obiettivi e non si arrende davanti a nulla. Questa protagonista ha avuto una bellissima evoluzione dal primo volume fino a questo punto della storia.
Ci sono in ogni caso degli aspetti di questo romanzo un po' meno curati, come alcuni personaggi introdotti ed il loro ruolo nella vicenda, il cui apporto ai fini della storia è piuttosto ridotto e a volte sterile.

Come sempre, però, il finale si rivela una grande sorpresa e soprattutto un cliffhanger mai visto prima, quindi aspetto già il quarto volume, nella speranza che arrivi prestissimo anche in Italia!


Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!



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