Cari visitatori della Tana,
è con grande gioia che oggi scrivo questo post, perché ho avuto il piacere di intervistare in anteprima Alaisse Amehana, autrice di Io sono Vera, un romanzo di prossima uscita per Rosa dei Venti Edizioni.
Conosco Alaisse praticamente da quando ho iniziato la mia avventura qui su blogger, dato che insieme ad Amaranth e Angharad gestisce il blog La Bella e il Cavaliere, al quale sono molto affezionata, e certo non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di intervistarla in occasione dell'uscita del suo romanzo d'esordio!
Quindi bando alle ciance, ed ecco cosa ci siamo dette!
Cara Alaisse, spero tu sia pronta ad
affrontare il mio interrogatorio le mie domande!
Io ormai ti conosco un po’ e so già qualcosa di te, ma ti andrebbe di
raccontare qualcosa di te ai miei lettori per cominciare? Chi è Alaisse?
Sono pronta!
Alaisse è un caso umano lo pseudonimo sotto cui ho deciso di
nascondere la mia vera identità, tipo Batman. Invece di lottare contro il
crimine, però, lotto con i miei personaggi perché facciano quello che decido
io, poi lotto con mio fratello per non essere sopraffatta e diventare sua
cameriera personale, infine lotto contro l’Università che sembra intenzionata a
fagocitarmi e non lasciarmi più uscire.
Una vita di combattimenti senza
fine. Perciò sì, mi sento un po’ supereroe.
E’ la
prima volta che ospito una scrittrice-supereroe sul mio blog, e per me è
davvero un grande onore! E parlando dei tuoi superpoteri, so che
scrivi da molto tempo . Io ho già letto qualcosa di tuo, ma sono curiosa di
sapere com’è nata questa passione. Ti va di raccontarmelo?
Credo di esserci nata. Forse è
esagerato, ma non ricordo il primo momento in cui ho pensato “sì, farò la
scrittrice”. Ricordo quando è nata la passione per la lettura, grazie alla
maestra delle elementari che ci obbligò a prendere un libro dalla biblioteca.
Quello fu l’inizio della fine e penso che mia madre sogni ancora di strozzare
la maestra per ciò che ha fatto.
Ma il momento in cui ho iniziato
a scrivere resta perso nei meandri delle agende su cui scrivevo
miniracconti ispirati ai cartoni disney.
Ne ho ancora uno in cui una leonessa nella savana deve riconquistare il trono
sottratto dallo zio. Vi ricorda qualcosa?
Oltre ad essere una scrittrice, sei anche una
lettrice, una blogger e una studentessa universitaria. Ma come fai a far tutto?
Te l’ho detto, sono un supereroe.
La mia identità segreta ne è una prova.
No, la verità è molto più banale:
sono studentessa per mancanza di alternative e leggo perché non potrei farne a
meno. Per il blog ho una squadra imbattibile composta dalle altre Belle,
Amaranth e Angharad. Senza di loro il mio essere blogger si limiterebbe alla
pura fantascienza.
Tornando a parlare di scrittura, però, non
posso fare a meno di parlare anche delle tue letture. Che genere ti piace
leggere, e soprattutto, quali sono i tuoi autori preferiti?
Il mio genere preferito è il
fantasy nell’accezione più ampia, dall’urban fantasy al paranormal, dallo
steampunk al distopico, ma leggo in realtà di tutto. Preferisco i libri con
molta azione e colpi di scena a quelli introspettivi, anche se dipende dal momento.
Di autori preferiti ne ho troppi e vengono continuamente aggiornati in base
alle nuove letture. Al momento direi Jacqueline Carey per lo stile (ma anche
per i personaggi incredibili), Jonathan Stroud per l’ironia, Cecilia
Dart-Thornton per le atmosfere e Richelle Mead per il ritmo narrativo. Sul
versante italiano adoro Luca Tarenzi per la genialità del suo ultimo libro, Godbreaker, e Silvana de Mari perché mi
accompagna fin da piccola con la sua saga dell’Ultimo elfo.
Restando in tema, c’è qualche autore in
particolare a cui ti ispiri?
Non ce n’è solo uno perché
difficilmente mi limito a scrivere con un solo stile. In ogni romanzo cerco di
cambiare prospettiva e di dare un taglio diverso alla narrazione, perciò cambio
punto di riferimento ogni volta. Diciamo che vorrei diventare brava come
Virginia de Winter, saper creare mondi meravigliosi come Jacqueline Carey, o
selvaggi come Dilhani Heemba, avere una sensibilità per i personaggi come
Bianca Marconero e usare l’ironia e l’umorismo come Jenn Bennet. Punto in alto,
lo so, ma non ho detto di volerci arrivare subito.
E a proposito di ispirazione, passiamo a Io sono Vera, il tuo romanzo in uscita.
Prima di tutto, da cosa è nata l’idea per la stesura del romanzo?
L’idea è partita da un insieme di
fattori, primo fra tutti dover scrivere una storia d’amore per partecipare al
concorso di Giunti Shift. Il tema era piuttosto ampio e dato che non avevo
ancora usato la figura degli angeli nei miei romanzi, ho pensato che fosse
l’occasione giusta per cominciare. Cercando qualche spunto originale ho pensato
di evitare il normale angelo mistico-religioso per concentrarmi su qualcosa di
più “tecnologico”. Il resto è venuto da sé.
I protagonisti del romanzo sono Vera e Acsei.
Ci parli un po’ di loro?
Di Acsei posso solo dire che è un
Allievo Custode fin troppo intraprendente, ma con un gran cuore, e che cerca di
dare il meglio di sé per diventare un giorno un Custode a tutti gli effetti. Se
non fosse per la sua tendenza a combinare un disastro dopo l’altro potrebbe
quasi sperare di farcela.
Vera è il danno collaterale, ma
non si scoraggia e cerca di stare al gioco. È una ragazza normale, che si
barcamena tra il ragazzo dei suoi sogni, la scuola e i genitori e che
improvvisamente deve rivalutare tutto ciò che credeva importante. Non è
un’eroina: tranne sopportare Acsei non ha superpoteri né strane abilità, a
parte la cocciutaggine.
Una piccola curiosità: ti sei ispirata a
delle persone reali per delineare questi due personaggi?
Di solito non mi ispiro a persone
reali, al massimo prendo spunto per la descrizione fisica, ma i caratteri sono
un mix tra personaggi che ho incontrato in altri libri o film e una mia
particolare fissazione per protagonisti maschili un po’ imbranati. L’eccezione
è Ammaniel, per lui mi sono ispirata a Morgan Freeman e infatti anche Vera lo
cita.
Io sono Vera è il tuo
romanzo d’esordio. Suppongo tu sia molto emozionata all’idea di arrivare
finalmente ad un pubblico più ampio, quindi che ne dici di raccontarci un po’
le tue emozioni a riguardo?
Le mie emozioni non sono molto
chiare. Mi alzo al mattino e tremo d’eccitazione, poi finisco di fare colazione
e vorrei nascondermi in un angolino buio e sperare che nessuno badi più a me
per il resto dei miei giorni. A ora di pranzo non vedo l’ora di vederlo
pubblicato e per cena ho già deciso di chiamare la Casa Editrice e rescindere
il contratto. Il tutto ripetuto ancora e ancora variando l’ordine. Hai un bravo
specialista da consigliarmi?
No,
nessuno specialista da consigliarti purtroppo, ma se vuoi venire a smaltire lo
stress da pubblicazione qui da me in Terra Sicula, sei la benvenuta! Mentre
rifletti sulla mia proposta, però, ho un’altra domanda per te: in Io
sono Vera qual è stato il personaggio più difficile da gestire?
Sicuramente Acsei. Nonostante
tutte le buone intenzioni, il suo talento per infilarsi sempre nei guai più
assurdi mi ha reso quasi impossibile stargli dietro. A un certo punto ho
pensato davvero di lasciarlo a se stesso, e forse alla fine l’ho fatto…
E non ho ignorato il tuo invito,
anzi, sto già facendo le valigie perciò preparati!
Se potessi scegliere una canzone come
soundtrack del tuo romanzo, quale sarebbe?
Ne ho ben due, che ormai mi
tormentano in misura uguale: Demons e
Bleeding out degli Imagine Dragons.
Durante la stesura di Io sono Vera li
ho ascoltati così tanto che mi sembra facciano parte di me.
Ho letto
che per rientrare nei tempi del concorso Giunti Shift hai scritto Io sono Vera in quattro settimane, quindi a conti fatti è davvero possibile che
tu sia un supereroe sotto mentite spoglie. Ma com’è Alaisse quando scrive? A parte la giusta colonna sonora, di cos’hai
bisogno per concentrarti sul tuo lavoro?
Per quanto banale possa sembrare,
ho bisogno di ispirazione, di essere nel giusto stato d’animo per poter
scrivere qualcosa, altrimenti il risultato è più o meno questo:
Quando poi entro nella giusta
trance ho bisogno di tre cose: cioccolato, internet e nessuna interferenza. I
risultati sono piuttosto discutibili, ma almeno non faccio male a nessuno.
Io sono Vera è il tuo
presente, ma cosa ci dici del futuro? Hai già qualcosa in cantiere?
Ho alcuni romanzi finiti che
aspettano una revisione spietata per essere definiti pubblicabili, o almeno
proponibili. In particolare sto aspettando delle risposte per un romanzo che ho
pubblicato su efp fino a qualche tempo fa. L’ho concluso, corretto e inviato.
Ora aspetto e intanto vado avanti con gli altri cinque romanzi che aspettano
una degna conclusione. O erano sei? Ogni tanto ne perdo qualcuno per strada, ma
per fortuna ho le mie Belle che mi schiavizzano ricordano che devo
andare avanti.
E a proposito di progetti e futuro, ecco la
domanda che volevo farti fin dall’inizio. Sono stata buona e mi sono trattenuta
fino ad ora, ma non posso non chiederti della tua mitica famiglia. Prima di
tutto, cosa ne pensano del fatto di avere una scrittrice in famiglia? E poi
come hanno reagito loro alla notizia della pubblicazione?
Più che una “scrittrice” per loro
sono una mangiapane a tradimento, ma sono molto carini e me lo dicono solo a
giorni alterni, così non mi sento troppo in colpa. Diciamo che quando andiamo a
pranzo dai parenti preferiscono sorvolare sulle mie aspirazioni letterarie.
Detto questo, le reazioni alla
notizia della mia pubblicazioni sono state piuttosto prevedibili: mio fratello
era molto felice, perché secondo lui potrò finalmente mantenerlo, mentre mio
padre ha chiesto semplicemente “Ma ti pagano almeno?”. Mia madre mi ha sorpresa perché mi è sembrata
genuinamente contenta e ha detto qualcosa simile a: “Non ci posso credere, con
una casa editrice! Così mi sembra ancora più vero!”. Non ho ben capito perché prima non dovesse
essere vero, ma ho preferito sorvolare.
Con mio padre, poi, è in corso
una scommessa perché ha promesso di raddoppiare i miei guadagni dei primi mesi.
Capisci bene che ormai è una questione d’onore farglielo rimpiangere.
So che molte delle persone che ti seguono ti hanno chiesto
di raccogliere le celebri avventure della tua famiglia in un libro. Possiamo
includere anche questo tra i tuoi progetti letterari per il futuro?
Certo che sì! Ho intenzione di
raccogliere quanto più materiale possibile prima di iniziare a scriverle, ma
ormai sono diventate un progetto serio e spero di potermi dedicare presto alla
loro stesura. Poi dovrò fuggire in un posto molto lontano e molto freddo per
sfuggire alle ire di mia madre, ma penso che
ne valga la pena.
E qui si conclude la nostra intervista!
Ringrazio dal profondo del mi cuore Alaisse per aver risposto al mio interrogatorio *smette di puntarle la lampada da tavolo in faccia* e per averci raccontato un po' di tutti i suoi progetti.
Inutile dire che sono stata felicissima di sapere che le avventure della famiglia Amehana diventeranno una raccolta!
Per quanto riguarda Io sono Vera io conosco già per sommi capi la trama, ma sono curiosissima di saperne di più e spero di aver incuriosito anche voi!
Aspettando di avere delle news a riguardo, vi lascio un po' di link utili che potete consultare per conoscere meglio Alaisse e Rosa dei Venti Edizioni.