Cari visitatori della Tana,
Voglio parlarvi oggi di un'autrice che ho scoperto un po' di tempo fa e che ho scoperto grazie ai saggi consigli di papà. Si tratta di Simonetta Agnello Hornby, un'autrice siciliana trapiantata a Londra di cui ho letto alcuni libri.
Il mio preferito è sicuramente La zia marchesa, un romanzo storico pubblicato nel 2004 ed edito da Feltrinelli.
TRAMA
Sicilia, fine Ottocento. Costanza Safamita è l'unica figlia femmina di una ricca famiglia di proprietari terrieri, tanto amata e protetta dal padre, il barone Domenico, quanto rigettata dalla madre. Con la sua chioma di capelli rossi e il suo aspetto fisico quasi "di un'altra razza", cresce fra le persone di servizio, fra l'orgoglio paterno del sangue e le prospettive alquanto ridotte della vita in provincia. Sarà lei, per volere del padre, a ereditare le sostanze e il prestigio della famiglia. Affronterà la mondanità palermitana e una vita coniugale in equilibrio tra l'amore per il marito e l'impossibilità di abbandonarglisi, saprà affrontare i capimafia e contenere lo sfascio della famiglia, in un mondo arcaico e barbarico, fotografato nel momento della fine.
Ci sono diversi motivi per cui vi consiglio di leggere questo romanzo.
Prima di tutto, se siete amanti dei romanzi storici, avete trovato pane per i vostri denti.
E poi perchè questo romanzo lo sento un po' mio. Le atmosfere, le descrizioni, i personaggi, sono espressione di una sicilianità così profonda e bella (anche nel caso dei personaggi meno buoni) che avevo trovato solo ne Il Gattopardo, e che sono stata felice di ritrovare.
E poi questo è un libro molto malinconico, ma non malinconico in modo esagerato e pacchiano. La malinconia se ne sta annidata in una frase, in uno sguardo, in un gesto, in un ricordo, tanto che leggendo spesso mi sono ritrovata con un nodo alla gola e lì per lì non sapevo spiegarmi il perché.
Questo è un romanzo che ha bisogno di essere letto con passione e dedizione, e che una volta finito ci mette un paio di giorni per essere compreso a pieno. Non perchè dietro ci sia qualche messaggio criptato o che so io, ma perché entra nel cuore piano piano, facendosi spazio nello scaffale mentale dei libri preferiti senza fare rumore.
La zia marchesa è in assoluto uno dei miei romanzi preferiti di sempre.
I romanzi storici che leggo sono davvero pochi, dato che non sono una cultrice del genere, ma questo è un libro che mi ha davvero catturata, nonostante non sia incalzante o adrenalinico.
E' un libro in cui la storia raccontata si prende i suoi tempi, e non lascia spazio alle distrazioni.
E' un romanzo totalizzante. Quando lo si prende in mano e si comincia a leggere, il mondo fuori cessa di esistere e ci si ritrova nella provincia siciliana di un tempo, fatta di campi che si perdono a vista d'occhio ed estati interminabili.
Una nota merita sicuramente la protagonista, Costanza: una donna fragile all'apparenza, con il suo aspetto così delicato, di una bellezza che bisogna saper cogliere, ma anche ferma nelle sue decisioni e consapevole che essere l'unica erede della famiglia Safamita non è certo semplice.
Come avrete notato ho scritto quasi un poema anziché soliti consigli brevi, ma non sono riuscita a trattenermi.
Spero di avervi dato un buon consiglio di lettura.
E poi se anche voi lo avete già letto, lasciatemi pure un commento per dirmi cosa ne pensate :)
Voglio parlarvi oggi di un'autrice che ho scoperto un po' di tempo fa e che ho scoperto grazie ai saggi consigli di papà. Si tratta di Simonetta Agnello Hornby, un'autrice siciliana trapiantata a Londra di cui ho letto alcuni libri.
Il mio preferito è sicuramente La zia marchesa, un romanzo storico pubblicato nel 2004 ed edito da Feltrinelli.
TRAMA
Sicilia, fine Ottocento. Costanza Safamita è l'unica figlia femmina di una ricca famiglia di proprietari terrieri, tanto amata e protetta dal padre, il barone Domenico, quanto rigettata dalla madre. Con la sua chioma di capelli rossi e il suo aspetto fisico quasi "di un'altra razza", cresce fra le persone di servizio, fra l'orgoglio paterno del sangue e le prospettive alquanto ridotte della vita in provincia. Sarà lei, per volere del padre, a ereditare le sostanze e il prestigio della famiglia. Affronterà la mondanità palermitana e una vita coniugale in equilibrio tra l'amore per il marito e l'impossibilità di abbandonarglisi, saprà affrontare i capimafia e contenere lo sfascio della famiglia, in un mondo arcaico e barbarico, fotografato nel momento della fine.
Ci sono diversi motivi per cui vi consiglio di leggere questo romanzo.
Prima di tutto, se siete amanti dei romanzi storici, avete trovato pane per i vostri denti.
E poi perchè questo romanzo lo sento un po' mio. Le atmosfere, le descrizioni, i personaggi, sono espressione di una sicilianità così profonda e bella (anche nel caso dei personaggi meno buoni) che avevo trovato solo ne Il Gattopardo, e che sono stata felice di ritrovare.
E poi questo è un libro molto malinconico, ma non malinconico in modo esagerato e pacchiano. La malinconia se ne sta annidata in una frase, in uno sguardo, in un gesto, in un ricordo, tanto che leggendo spesso mi sono ritrovata con un nodo alla gola e lì per lì non sapevo spiegarmi il perché.
Questo è un romanzo che ha bisogno di essere letto con passione e dedizione, e che una volta finito ci mette un paio di giorni per essere compreso a pieno. Non perchè dietro ci sia qualche messaggio criptato o che so io, ma perché entra nel cuore piano piano, facendosi spazio nello scaffale mentale dei libri preferiti senza fare rumore.
La zia marchesa è in assoluto uno dei miei romanzi preferiti di sempre.
I romanzi storici che leggo sono davvero pochi, dato che non sono una cultrice del genere, ma questo è un libro che mi ha davvero catturata, nonostante non sia incalzante o adrenalinico.
E' un libro in cui la storia raccontata si prende i suoi tempi, e non lascia spazio alle distrazioni.
E' un romanzo totalizzante. Quando lo si prende in mano e si comincia a leggere, il mondo fuori cessa di esistere e ci si ritrova nella provincia siciliana di un tempo, fatta di campi che si perdono a vista d'occhio ed estati interminabili.
Una nota merita sicuramente la protagonista, Costanza: una donna fragile all'apparenza, con il suo aspetto così delicato, di una bellezza che bisogna saper cogliere, ma anche ferma nelle sue decisioni e consapevole che essere l'unica erede della famiglia Safamita non è certo semplice.
Come avrete notato ho scritto quasi un poema anziché soliti consigli brevi, ma non sono riuscita a trattenermi.
Spero di avervi dato un buon consiglio di lettura.
E poi se anche voi lo avete già letto, lasciatemi pure un commento per dirmi cosa ne pensate :)
Non lo conoscevo questo libro. Ci darò sicuramente un'occhiata! Mi piace il periodo dell'Ottocento! :)
RispondiEliminaSono felice di averti incuriosita :3
EliminaNon lo conoscevo, ma sembra davvero bello :)
RispondiEliminaIo penso di essere l'unica sfigata ad aver cominciato a leggere l'Agnello Hornby con un libraccio.. Il prossimo suo che leggo sarà senz'altro questo! :3
RispondiEliminaSi, ricordo la tua recensione di Boccamurata, dal quale mi sono tenuta alla larga...questo invece per me è un capolavoro :')
EliminaEcco, appunto!! Si può essere così sfigati? Tutti parlano bene di lei.. E io pesco la sòla!!
EliminaMi hai super convinta!!
Ottimo suggerimento Annie davvero! Non ho letto questo libro ma conosco la Hornby, mia cognata mi aveva prestato "La mennulara", il libro mi è piaciuto moltissimo e lo stile dell'autrice davvero inconfondibile. Inserisco subito "La zia marchesa" in wishlist anche perché a me i romanzi storici sono sempre piaciuti molto ^^
RispondiEliminaHai ragione, lo stile è inconfondibile :3
EliminaAnche a me è piaciuto molto "La Mennulara", ma "La zia marchesa" ha conquistato un posto speciale nel mio cuoricino di lettrice :3
Mi hai convinta, Annie! Lo segno in wishlist ^-^
RispondiEliminaSpero possa piacere anche a te :3
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