venerdì 12 giugno 2020

Friday News #184

Cari visitatori della Tana,
benvenuti ad un nuovo appuntamento con Friday News, la rubrica dedicata alle notizie dal mondo dei libri. Pronti a scoprire le più interessanti?

Cover reveal;

  • Esce per Rizzoli il 16 Giugno Good Luck Girls di Charlote Nicole Davis;
  • Stepsister di Jennifer Donnelly esce per Mondadori il 23 Giugno;


    Novità sugli adattamenti;
    • Sarà prodotto per Netflix un film tratto da L'accademia del bene e del male di Soman Chainani. L'adattamento sarà diretto da Paul Feig su una sceneggiatura di David Magee e Lauren Solon.

    Prossime uscite in Italia;
    • Dovrebbe uscire a fine estate per Sperling & Kupfer Frankly in love di David Yoon, un romanzo YA;
    • I primi tre romanzi della serie Bridgerton di Julia Quinn, dai quali sarà tratta una serie TVper Netflix prevista per quest'anno, usciranno in ristampa per Mondadori il 1° Settembre;
    • L'uscita di Serpent & Dove - La strega e il cacciatore di Shelby Mahurin è stata posticipata secondo Amazon al 17 Settembre;

    E per oggi è tutto, lettori cari.
    Alla prossima!

    giovedì 11 giugno 2020

    Recensione: "Storia della bambina perduta" (L'amica geniale #4) di Elena Ferrante

    Cari visitatori della Tana,
    oggi torno a recensire un'altra serie alla quale sono molto legata, quella de L'amica geniale di Elena Ferrante. Oggi vi parlo del quarto ed ultimo volume della serie Storia della bambina perduta.

    Storia della bambina perduta 
    L'amica geniale #4
    di Elena Ferrante
    Edizioni E/O
    451 pagine
    € 19,50

    TRAMA
    Storia della bambina perduta" è il quarto e ultimo volume dell'"Amica geniale". Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l'altro allo scontro con i potenti fratelli Solara). Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s'incontrano, s'influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell'altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d'amicizia. Intanto la storia d'Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare...

    LA MIA OPINIONE
    (Contiene spoiler sui volumi precedenti della serie)

    Ormai mi conosco: quando mi avvicino all'ultimo volume di una serie, lo faccio sempre con prudenza e soprattutto molto, molto lentamente. Ecco perchè ho lasciato passare quasi un anno dalla lettura del terzo volume della serie, Storia di chi fugge e di chi resta, prima di avvicinarmi al libro finale di questa tetralogia.
    Spinta anche dal bellissimo adattamento di Storia del nuovo cognome, andato in onda a Febbraio su Rai 1, quindi, ho deciso di terminare questa serie, consapevole che il distacco sarebbe stato difficile.

    In questo quarto volume della serie l'aurice ci racconta la vita adulta di Elena e Lila.
    La prima, ormai raggiunto il successo come scrittrice, decide di lasciare il marito per tornare a Napoli insieme a Nino Sarratore, l'amore della sua adolescenza con cui sente di avere davver una possibilità. Lila invece, dopo un periodo più che difficile, ha aperto la sua azienda insieme ad Enzo, il suo compagno, causando nel rione un piccolo terremoto e mettendosi in aperta contrapposizione con i fratelli Solara.
    Quando Elena torna al rione insieme alle figlie per abitare nella stessa palazzina di Lila, le loro vite si intrecciano di nuovo, inevitabilmente, tornando ad incontrarsi e scontrarsi come quando erano ragazze, ma con i problemi e le responsabilità di due donne adulte.

    Questo volume conclusivo della serie, Elena Ferrante ha deciso di scavare davvero fino alle radici dell'amicizia di Lila e Lenù, fino al più profondo del loro cuore. 
    Le due amiche hanno anime simili ma allo sesso tempo contrapposte e continuano ad essere, anche da adulte, i due volti della stessa medaglia.
    Quello che risula ancora più evidente, in questo romanzo, è il modo a volte silenzioso e a volte rude, aggressivo, in cui Lila influenza Elena, sotto ogni profilo. Alla fine, mentre Lila, nonostante i segni della vita che ha vissuto riesce con caparbietà e a volte forse anche con cattiveria a rialzarsi, Elena sembra solo una spettatrice della sua vita e sono molto spesso gli altri a prendere delle decisioni per lei.
    E alla fine, nonostante i cambiamenti, le strade diverse e le distanze, questo legame d'amicizia resta indissolubile, un pensiero costante per Elena, di cui seguiamo il punto di vista.

    Sullo sfondo di una Napoli bellissima ma allo stesso tempo ferita e di un'Italia che vive un momento storico più che complicato, leggiamo l'epilogo di questa storia, di questa amicizia lunga cinquant'anni e che è stata piena di segreti ma allo stesso tempo molto vera.
    La capacità introspettiva della Ferrante è incredibile: i suoi personaggi sono imperfetti, hanno molte ombre, ma non per questo le loro vicende sono meno interessanti, anzi: non si pu fare a meno di  voler scoprire tutte le sfaccettature dei personaggi che popolano questa storia, anche le più negative.

    Nel complesso la lettura di questa saga è stata piena di alti e bassi, un po' come l'amicizia di Lila ed Elena. Allo stesso modo però è una di quelle serie alle quali non si può evitare di rimanere in qualche modo legati, che poi è quello che accade solo per i libri veramente belli.


    Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!


    lunedì 8 giugno 2020

    Review Tour "La Città di Ottone" - Intervista completa.


    Cari visitatori della Tana,
    oggi, in collaborazione con gli altri blog partecipanti al review tour, vi propongo, prima in inglese e poi in italiano, l'intervista completa a Shannon  Chakraborty, autrice di La Città di Ottone.
    Buona lettura!


    Hi Shannon! Welcome between us and thank you for agreeing to answer our questions. Let's start by asking you who is S. A. Chakraborty?
    S. A. Chakraborty is the author of the critically acclaimed and internationally best-selling The Daevabad Trilogy. Her work has been nominated for the Locus, World Fantasy, Crawford, and Astounding awards. When not buried in books about thirteen-century con artists and Abbasid political intrigue, she enjoys hiking, knitting, and re-creating unnecessarily complicated medieval meals. You can find her online at www.sachakraborty.com or on Twitter and Instagram at @SAChakrabooks, where she likes to talk about history, politics, and Islamic art. She lives in New Jersey with her husband, daughter, and an ever-increasing number of cats.

    What fascinated you most about the world in which you set your novel? And why?
    The City of Brass wasn’t a book at first—it was actually a sort of an exercise in world-building that I never intended to show a soul. I’m a big history buff and with The City of Brass I wanted to recreate some of the stunning worlds I’d read about while also exploring traditional beliefs about djinn. Djinn are said to be intelligent beings similar to humans, created from smokeless fire and living unseen in our midst—a fascinating, albeit slightly frightening concept, this idea of creatures living silently among us, dispassionately watching the rise and fall of our various civilizations.
    It’s also a concept that offers a great opportunity to imagine how djinn might have built their world, mimicking the ways of their human neighbors. So in The City of Brass, there’s a djinn version of Baghdad’s great library, filled with the ancient books humans have lost alongside powerful texts of magic; they battle with weapons from Achaemenid Persia (enhanced by fire of course); the medical traditions of famed scholars like Ibn Sina have been adapted to treat magical maladies; dancers conjure flowers while singing Mughal love songs; a court system based on the Zanzibar Sultanate deals justice to merchants who bewitch their competitors… not to mention a cityscape featuring everything from ziggurats and pyramids to minarets and stupas. I also pushed a little further with the idea of the unseen, imagining a world of enchanted creatures created from other elements passing through ours: marid raising rivers into great serpents, peris whipping the air into tornados, djinn conjuring maps of smoke and racing birds of fire. I then set short stories in this world, fleshing out the history and various characters.

    Which character was the easiest one to write about and which one was the hardest to bring to life? Why?
    Both Ali and Nahri were a joy to write, but I really liked diving into Nahri’s character. There were a lot of fantasy tropes I wanted to dive into and reinterpret in these books—the orphan with a secret, noble background, the jaded con artist, the brooding handsome warrior with a tragic past who must be the hero, right?—but one I really wanted to play with was the idea of magical healer. Listen, healthcare is a rough field. You’re seeing people at their worst and most vulnerable and people—both doctors and patients—are messy, complicated creatures who react to this in different ways. I wanted to show Nahri truly growing into this role, including all the struggles and setbacks that would include. And I wanted to show that this would take practice—years of it—rather than some innate talent on her part.

    What was the scene in City of Brass that represented a real challenge for you?
    I won’t spoil it, but there’s a scene towards the end of the book where Dara and Nahri fight, and one of them acts in a way I would consider very nearly unforgiveable, setting in motion a great violence. It was very difficult to right because while I wanted the reader to sympathize with both, it also needed to be clear that their actions could not be justified.

    What did it mean for you to know that your book would be adapted for a TV series?
    It’s very exciting! We’re still in the very early stages so I’m trying not to get my hopes up, but I think it could be incredible. Epic fantasy is having a big moment in television and film right now, but most of those world are modeled after Europe. It would be nice to see something different.

    Who are your favorite authors?
    I have a lot of favorites, but in particular I really enjoy NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh, and P. Djeli Clark.

    Any advice for aspiring writers?
    Writing is hard, and publishing is even more difficult and often depends on luck and timing as much as skill. I often recommend aspiring writers make sure they’re getting joy from it. Write what excites you and what gives you satisfaction even if no one else ever writes it. And try to focus on completing projects even if they’re in rough shape than perfecting those first ten pages. It will let you see the entire shape of a story better.

    Can you tell us about your future plans?
    Right now I’m working on my next trilogy, a historical fantasy set in the 13th century Indian Ocean. A bit like Pirates of the Caribbeanmeets Ocean’s 11, it’s about an infamous, retired pirate who gets pulled back into the game when she’s offered the chance to right a wrong from her past and score a fabled treasure. But in order to do so, she not only needs to reassemble her old crew and outwit a ruthless ex-Crusader, she’ll need to survive the fantastical legends she’d learned the hard way don’t only exist in stories.

    Thank you so much again for satisfying our curiosity. We wish you much luck in your career.



    Ciao Shannon! Benvenuta tra noi e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Cominciamo nel chiederti chi è S. A. Chakraborty?
    S. A. Chakraborty è l'autrice del bestseller internazionale e acclamata trilogia di The Daevabad. Il suo lavoro è stato nominato per i premi Locus, World Fantasy, Crawford e Astounding. Quando non è sepolta nei libri che riguardano truffatori del tredicesimo secolo e intrighi politici di Abbasid, le piace fare escursioni, lavorare a maglia e ricreare pasti medievali inutilmente complicati. Puoi trovarla online su www.sachakraborty.com o su Twitter e Instagram @SAChakrabooks, dove le piace parlare di storia, politica e arte islamica. Vive nel New Jersey con suo marito, sua figlia e un numero sempre crescente di gatti.

    Che cosa ti ha affascinata di più del mondo in cui hai ambientato il tuo romanzo? E perché?
    All'inizio Città di Ottone non era un libro: era in realtà una sorta di esercizio di world-building che non avevo mai avuto intenzione di mostrare ad anima viva. Sono una grande appassionata di storia e con Città di Ottone ho voluto ricreare alcuni dei meravigliosi mondi di cui avevo letto mentre esploravo anche le credenze tradizionali sui Djinn. Si dice che i Djinn siano esseri intelligenti simili agli umani, creati dal fuoco senza fumo e che vivono invisibili in mezzo a noi - un concetto affascinante, sebbene leggermente spaventoso, questa idea di creature che vivono silenziosamente in mezzo a noi, osservando spassionatamente l'ascesa e la caduta delle nostre varie civiltà.
    È anche un concetto che offre una grande opportunità per immaginare come i djinn avrebbero potuto costruire il loro mondo, imitando i modi dei loro vicini umani. Quindi in Città di Ottone, c'è una versione djinn della grande biblioteca di Baghdad, piena degli antichi libri che gli umani hanno perso insieme a potenti testi di magia; combattono con armi provenienti dalla Persia achemenide (potenziate dal fuoco ovviamente); le tradizioni mediche di famosi studiosi come Ibn Sina sono state adattate per curare le malattie magiche; i ballerini evocano fiori mentre cantano canzoni d'amore Mughal; un sistema giudiziario basato sul sultanato di Zanzibar offre giustizia ai commercianti che incantano i loro concorrenti ... per non parlare di un paesaggio urbano che include di tutto, dagli ziggurat e piramidi ai minareti e stupa. Ho anche spinto un po' più in là l'idea di invisibile, immaginando un mondo di creature incantate create da altri elementi che passano attraverso i nostri: marid che innalza fiumi in grandi serpenti, peris che frusta l'aria in tornado, djinn che evoca mappe di fumo e corse di uccelli di fuoco. Ho quindi creato racconti in questo mondo, completando la storia e vari personaggi.

    Quale personaggio è stato il più facile da creare e quale il più difficile? E perché?
    E' stata una gioia scrivere sia di Ali che di Nahri, e mi è davvero piaciuto immergermi nel personaggio di quest'ultima. C'erano molti tropi fantasy in cui volevo immergermi e reinterpretare in questi libri: l'orfana di segrete e nobili origini, il truffatore sfinito, il bel guerriero meditabondo con un tragico passato che deve essere l'eroe, no? Quella con cui volevo davvero giocare era l'idea del guaritore magico. Guarda, l'assistenza sanitaria è un campo difficile. Vedi la gente nel loro momento peggiore e più vulnerabile e le persone - sia i medici che i pazienti – sono creature caotiche e complicate che reagiscono a questo in modi diversi. Volevo mostrare che Nahri stava davvero crescendo in questo ruolo, comprese tutte le lotte e gli insuccessi che avrebbe comportato. E volevo dimostrare che ciò avrebbe richiesto pratica - anni - piuttosto che un talento innato da parte sua.

    Qual è stata la scena in City of Brass che ha rappresentato una vera sfida per te?
    Non voglio fare spoiler, ma c'è una scena verso la fine del libro in cui Dara e Nahri litigano, e uno di loro si comporta in un modo che considererei quasi imperdonabile, innescando una grande violenza. E' stato molto difficile da correggere perché, mentre volevo che il lettore simpatizzasse con entrambi, doveva anche essere chiaro che le loro azioni non potevano essere giustificate.

    Cosa ha significato per te sapere che il tuo libro sarebbe stato adattato per una serie TV?
    È molto eccitante! Siamo ancora nelle primissime fasi, quindi sto cercando di non sperare, ma penso che potrebbe essere incredibile. L'Epic Fantasy sta avendo un grande successo in tv e al cinema in questo momento, ma la maggior parte di questi mondi è modellata sull'Europa. Sarebbe bello vedere qualcosa di diverso.

    Quali sono i tuoi autori preferiti?
    Ne ho molti, ma in particolare mi piacciono molto NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh e P. Djeli Clark.

    Qualche consiglio per aspiranti scrittori?
    Scrivere è difficile e pubblicare lo è ancora di più, e spesso dipende dalla fortuna, dai tempi, quanto dalle abilità. Consiglio spesso agli aspiranti scrittori di assicurarsi che ne traggano gioia. Scrivi ciò che ti emoziona e ciò che ti dà soddisfazione anche se nessun altro lo scrive mai. E cerca di concentrarti sul completamento dei progetti anche se sono in forma approssimativa piuttosto che perfezionare quelle prime dieci pagine. Ti permetterà di vedere meglio l'intera forma di una storia.

    Puoi dirci qualcosa sui tuoi piani futuri?
    Giusto ora sto lavorando alla mia prossima trilogia, un fantasy storico ambientato nell'Oceano Indiano del tredicesimo secolo. Un po' come Pirati dei Caraibiche incontra Ocean’s 11, racconta di un famigerato pirata in pensione che ritorna sui suoi passi quando le viene offerta la possibilità di correggere un errore dal suo passato e ottenere un tesoro leggendario. Ma per farlo, non solo ha bisogno di riunire il suo vecchio equipaggio e battere in astuzia un crudele ex crociato, ma dovrà anche sopravvivere alle leggende fantastiche che, aveva imparato a sue spese, non esistono solo nelle storie.

    Grazie mille per aver soddisfatto la nostra curiosità. Ti auguriamo tanta fortuna per la tua carriera.

    giovedì 4 giugno 2020

    Review Tour: "La Città di Ottone" di S.A. Chakraborty


    Cari visitatori della Tana,
    vi do il benvenuto a questa mia tappa del rewiew tour dedicato a La Città di Ottone di S.A. Chakraborty, primo volume della Trilogia Daevabad, in libreria per Mondadoridal 16 Giugno.
    Prima di raccontarvi cosa ne penso, scopriamo insieme il libro.


    La Città di Ottone
    The Daevbad Trilogy #1
    di S.A. Chakraborty
    Mondadori
    528 pagine
    € 22 

    Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

    LA MIA OPINIONE
    Il motivo principale per cui ho accettato di eggere questo romanzo e di partecipare a questo review tour è senza dubbio l'ambientazione.
    Non appena mi sono imbattuta nella trama per la prima volta, ho capito che sarebbe stato molto affascinante fare un viaggio nello spazio e nel tempo verso l'Egitto del XVIII secolo.
    Ma il worldbuilding che Shannon Chackraborty ci propone in questo primo romanzo della sua trilogia è ancora più complesso: alla realtà si mescola la fantasia, per creare Daevabad, la magica Città di Ottone.

    Nahri, la protagonista, è un'eroina decisamente sui generis. Non solo vive in un tempo e in un luogo dove essere donna è davvero difficile, ma per sopravvivere gioca con la magia. Nonostante lei non ci creda affatto, usa alcune particolari abilità che ha senza sapere come per truffare la gente credulona, soprattutto i ricchi. Questo finché uno dei suoi "esperimenti" non  le si ritorce contro e si ritrova ad evocare Dara, un guerriero daeva che non ha le migliori intenzioni. È così che inizia la sua aventura ed il suo viaggio verso Daevabad.
    L'autrice inoltre gioca con il doppio punto di vista, raccontando anche la storia d Ali, il secondogenito del regnante di Daevabad che incontriamo circa a metà de romanzo.
    Nahri è sicuramente il tipo di protagonista che si apprezza da subito, soprattutto in un fantasy: conosce bene come va il mondo, cerca di sopravvivere con i suoi mezzi ed è dotata di una tenacia che in un tipo di avventura come quella che si ritrova a vivere, sicuramente non guasta.
    Dall'altro lato c'è Ali, che invece è un personaggio che segue il percorso inverso. All'inizio mi è stato persino antipatico perché sin troppo ingenuo e non capivo il perché del suo PoV, ma poi nel corso della storia subisce un'evoluzione veramente rilevante, che alla fine del libro me lo ha fatto apprezzare sicuramente di più.
    Ma il personaggio che senza dubbio risulta più complesso e affascinante è Dara: il suo passato è complicato e doloroso, la sua anima lacerata ed il percorso che fa con Nahri è sempre pieno di alti e bassi sul piano emotivo. 

    La storia, come avrete intuito, è molto complessa e ricca di particolari, ma la penna dell'autrice è buona e lo stile risulta abbastanza scorrevole. 
    Quello che è insieme il più grande pregio ma anche un piccolo difetto di questo romanzo è il worldbuilding: è indubbiamente affascinante, una scelta originale data l'ambientazione orientale abbinata ad una città magica creata di sana pianta, ma sono tantissimi i dettagli e  secondo me in alcune parti del romanzo "inceppano" la narrazione. Inoltre tanti sono i riferimenti riguardanti la storia, la politica e la religione e per essere il primo volume di una trilogia la presenza di così tanti elementi non aiuta molto la storia a spiccare il volo. 
    Nel complesso non è un romanzo che sono riuscita a leggere tutto d'un fiato, ma ciò non toglie che sia estremamente interessante e particolare.
    Il cliffhanger finale, poi, mi ha fatto venire voglia di leggere assolutamente il volume successivo!


    Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!


    UNA DOMANDA ALL'AUTRICE

    Q: Any advice for aspiring writers? 
    A: Writing is hard, and publishing is even more difficult and often depends on luck and timing as much as skill. I often recommend aspiring writers make sure they’re getting joy from it. Write what excites you and what gives you satisfaction even if no one else ever writes it. And try to focus on completing projects even if they’re in rough shape than perfecting those first ten pages. It will let you see the entire shape of a story better.

    Qualche consiglio per aspiranti scrittori? 

    Scrivere è difficile e pubblicare lo è ancora di più, e spesso dipende dalla fortuna, dai tempi, quanto dalle abilità. Consiglio spesso agli aspiranti scrittori di assicurarsi che ne traggano gioia. Scrivi ciò che ti emoziona e ciò che ti dà soddisfazione anche se nessun altro lo scrive mai. E cerca di concentrarti sul completamento dei progetti anche se sono in forma approssimativa piuttosto che perfezionare quelle prime dieci pagine. Ti permetterà di vedere meglio l'intera forma di una storia.


    IL CALENDARIO



    E per oggi è tutto, miei cari lettori!
    Sperando di avervi incuriositi su questa nuova uscita, vi aspetto alla prossima.