giovedì 28 novembre 2013

Recensione di "Colpa delle stelle" - John Green

Cari visitatori della Tana,
so che aspettate ancora l'ultimo post che doveva essere dedicato a Catching Fire, ma ho pensato che per darvi il mio parere sul film è meglio aspettare un altro paio di giorni. So che sui siti di settore ci sono recensioni del film già da quando c'è stata la premiere, ma preferisco dare un po' di tempo a voi lettori per andare a vedere il film, onde evitare di spoilerarvi qualcosa di importante. Ho deciso che scriverò il post ormai la settimana prossima.

Il post di oggi quindi ho deciso di dedicarlo a Colpa delle stelle di John Green.
Ho letto questo libro grazie al gruppo di lettura organizzato da Giusy del blog Divoratori di Libri e credevo davvero di riuscire a rispettare le tappe...invece ho finito il libro con otto giorni d'anticipo.
Ma ovviamente prima di darvi il mio parere, ecco i dati sul libro: uscito nel 2012 per Rizzoli, conta 347 pagine e costa € 16,00. Il titolo originale è The fault in our stars.




TRAMA
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.




LA MIA OPINIONE

Parlare di questo libro per me non sarà semplice, e non perché non mi sia piaciuto, ma perché mi ha emozionato davvero tanto.
Ma meglio come sempre andare con ordine e cominciare dalla storia.
Hazel Grace, protagonista e voce narrante del romanzo, è una sedicenne con un cancro alla tiroide con metastasi ai polmoni. Il suo cancro non è operabile e i medici riescono a non farlo peggiorare grazie ad un farmaco sperimentale. Hazel non ha vita facile da quando aveva tredici anni e ha dovuto lasciare la scuola e gli amici. Il suo cancro non peggiora, ma la sua vita non è per niente simile a quella di una normale adolescente. Adesso studia da privatista e tutto il su tempo libero lo trascorre davanti alla TV o al massimo con il suo gruppo di supporto.
E' proprio nel suo gruppo d supporto che incontra Augustus, un ragazzo che a sua volta era stato malato di cancro. Gus è un ragazzo sveglio, intelligente, romantico, che nonostante i suoi 17 anni ha già capito moltissimo della vita e che riesce ad attrarre Hazel come una calamita.
Un passione in comune che i due hanno è la lettura, ma mentre Augustus legge fantasy pieni di azione e di morti, Hazel ha un solo libro preferito, Un'imperiale afflizione di Peter Van Houten, che racconta la storia di Anna, una ragazza malata di leucemia.
E' proprio grazie ad uno scambio di letture che i due diventano prima amici, e poi ad un certo punto, inevitabilmente nasce l'amore.
Quella di Hazel e Augustus è una storia d'amore semplice, ma che ha dello straordinario.

Quando si parla di cancro, anche in un libro, di solito la prima cosa che mi viene spontanea pensare è che non posso capire quanto dolore e quante difficoltà possa portare una malattia così grave. Posso solo immaginarlo.
Con questo libro Green riesce a raccontare la storia di due adolescenti malati abbattendo quella sorta di muro che un po' tutti ci costruiamo intorno quando
sentiamo parlare del cancro.

Hazel e Augustus, prima ancora di essere malati sono due adolescenti. La malattia fa parte di loro, ed entrambi sono costretti ad accettarla.
Hazel, nonostante la sua giovane età, è molto realista. Sa che un giorno, presto o tardi, dovrà morire. Pensa di volersi muovere in punta di piedi, per non lasciare il segno. Non vuole che qualcuno soffra per la sua assenza, e proprio per questo rende a isolarsi.

Augustus è il suo esatto opposto: ha una voglia di vivere disarmante, vuol fare rumore, fare qualcosa di importante per il mondo per farsi a ricordare.
Entrambi hanno tanti sogni e vorrebbero esaudirli, ma come loro stessi imparano presto, il mondo non è un ufficio esaudimento desideri. E' per questo che Hazel e Augustus si rifugiano l'uno nell'altra, cercando di completarsi e di essere importanti l'uno per l'altra. Il mondo non li ricorderà quando non ci saranno più, ma inevitabilmente il loro legame resterà inciso nei loro ricordi.
Anche i personaggi secondari hanno un ruolo importante nel romanzo, in particolare Isaac, altro ragazzo del gruppo di supporto amico di Augustus, che a sua volta mostra un modo diverso di affrontare la malattia e l'amore.

Colpa delle stelle racconta la storia di due adolescenti ed è un libro per adolescenti, ma a
tratti i due protagonisti dimostrano una maturità e una forza che rendono questo libro adatto anche agli adulti. E poi c'è un mix di filosofia, domande a cui dare una risposta, crisi genitoriali e adolescenziali che creano un libro davvero unico nel suo genere.
Hazel e Augustus in fin dei conti sono due adolescenti comuni, che potremmo ritrovare da qualsiasi altra parte del mondo e nelle stesse condizioni, ma la loro storia racchiude molti significati su quello che è il percorso di una persona nel mondo.
Se vorrete leggerlo, mi raccomando, fazzoletto alla mano perché qualche lacrima sarà inevitabile soprattutto sul finale, ma questo è anche un libro per capire e imparare, non tanto sul cancro, ma sulla vita.


Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti.


Dal libro verrà tratto un film che uscirà nel 2014.
I protagonisti saranno Shailene Woodley nei panni di Hazel e Ansel Elgort in quelli di Augustus.
Non sono esattamente i protagonisti che mi aspettavo, ma aspetto di vedere il film per giudicare.



lunedì 25 novembre 2013

Waiting for Catching Fire #3: Recensione di "La ragazza di fuoco" - Suzanne Collins

Cari visitatori della Tana,
come promesso arriva oggi il terzo e penultimo post dedicato a Catching Fire.
Ieri è terminata la seconda lettura di gruppo con le Belle del blog La Bella e il Cavaliere e quindi non ci sarebbe momento migliore per proporvi la mia recensione del secondo volume della saga.

La ragazza di fuoco è uscito per Mondadori nel 2010, conta 373 pagine e costa € 17,00


TRAMA
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...



LA MIA OPINIONE
N.B. La recensione contiene spoiler su Hunger Games.

Avevamo lasciato Katniss e Peeta sani e salvi, vincitori degli Hunger Games alla fine del primo volume della serie.
Li ritroviamo nel Distretto 12, tornati ad una vita apparentemente normale, ma ormai sconvolta per sempre da quanto accaduto durante i giochi. Sia Katniss che Peeta sono tormentati dagli incubi, e anche se vincere ha significato un grande miglioramento economico per le loro famiglie, la loro esistenza è ormai sconvolta.
A ciò si aggiunge l'ira del presidente Snow. Al capo di Stato di Panem non è piaciuto affatto che Katniss abbia tirato fuori quelle bacche alla fine dei giochi. Quel gesto è stato un gesto di ribellione, ed anche se è stato mascherato da Haymitch come dettato dall'impeto di una persona pazzamente innamorata, Snow sa benissimo cosa c'è sotto, e la nostra protagonista sa che non la passerà liscia.
E' proprio per questo che poco prima della partenza per il Tour della Vittoria che Snow fa visita a Katniss, e le intima di essere convincente nella sua recita, così brava da riuscire a convincere anche lui di essere innamorata di Peeta.
Il Tour, che toccherà tutti i distretti, non comincia quindi nel migliore dei modi. Katniss inoltre non potrebbe essere più confusa sul piano dei suoi sentimenti: sa di avere dei sentimenti, anche se non ben definiti, per Peeta, ma dall'altra parte prova qualcosa per Gale, che certo non le ha nascosto il suo amore per lei.
Il tour non comincia nel modo migliore, e prosegue sotto una tensione costante. Katniss ormai è simbolo della ribellione, la sua visita nei distretti non fa che alimentare la sete di libertà degli abitanti dei distretti.
La nostra protagonista sa di non poter fare passi falsi, ed è per questo che durante la visita finale a Capitol City, alla conclusione del Tour, Peeta le propone in diretta televisiva di sposarla. Il matrimonio degli sfortunati innamorati del Distretto 12 potrebbe placare il Presidente e così le folle dei distretti che ormai sono ad un passo dalla guerra civile, ma così non è.
Katniss però ha presto un altro problema a cui far fronte: è convinta di diventare una dei mentori per la prossima edizione degli Hunger Games, ma anche questa previsione si rivela sbagliata, perchè per la 75° edizione dei Giochi è previsto che i tributi siano sorteggiati tra i vincitori ancora in vita.
Katniss tonerà nell'arena, e stavolta sa che non potrà uscirne viva.

Dirvi che ho amato questo libro credo sia riduttivo.
La ragazza di fuoco è indubbiamente il mio libro preferito della trilogia, e i motivi sono davvero tanti.
Il primo, sicuramente, sta nel fatto che finalmente il presidente Snow fa cadere la sua maschera e si svela per quello che è: un uomo avido di potere e maniaco del controllo. Ha bisogno che tutto vada esattamente per come ha deciso, che tutti gli abitanti dei distretti si muovano come lui ha stabilito. Sa benissimo che nei distretti serpeggia il malcontento, che le persone sono ormai soffocate dal suo regime e ha bisogno di tenere tutto sotto controllo. Non per niente vuole che Katniss esegua i suoi ordini alla lettera, e la costringe a farlo minacciando di fare del male alla sua famiglia e ai suoi amici.
In questo libro, inoltre, la vita per Katniss diventa molto più complicata, non solo sul piano sentimentale, ma anche perchè sa di non poter fare alcun passo falso.
Si approfondisce molto di più la sua psicologia, il suo modo di pensare e ovviamente il suo bisogno di libertà. Katniss sa di essere ormai un simbolo della ribellione, e questa cosa la preoccupa per eventuali ritorsioni sulla sua famiglia, ma dall'altra parte capisce la sete di libertà che hanno gli abitanti dei distretti. 
Come personaggio non mi è molto simpatica, ma sicuramente ho apprezzato il fatto che sia cresciuta la sua consapevolezza.
Infatti, mentre nel primo libro della serie è solo impegnata a sopravvivere ai Giochi, adesso deve muoversi su un terreno molto più sdrucciolevole, e ne va della sua stessa vita.
Peeta è a mio parere il miglior personaggio del romanzo: anche lui lascia cadere la sua maschera e si mostra per quello che è, ed è innamorato di Katniss. Oltre ogni montatura, ogni finto matrimonio o storia pseudo romantica, lui è innamorato di lei.
Incontriamo poi altri personaggi che, seppur nuovi, lasciano comunque il segno: Finnick Odair prima di tutti, poi ovviamente Mags, Beetee e Wiress, e ultima ma non meno importante Joanna.Il personaggio secondario la cui storia viene approfondita di più è però Haymitch. Prima che i ragazzi entrino nell'arena, Katniss e Peeta scoprono come abbia fatto a vincere l'edizione alla quale ha partecipato, ed è così che si scoprono molte cose sulla sua vita e poi sulla sua attuale dipendenza da alcool.

La ragazza di fuoco ha una struttura parzialmente diversa da Hunger Games, e nonostante il fatto che a Katniss e Peeta tocchi tornare nell'arena, non si può -come invece fanno molti- parlare di due libri-fotocopia, anzi! In questo libro c'è una crescita e una presa di coscienza da parte della protagonista che passa da sopravvivere all'arena a sopravvivere nel suo mondo e poi ancora nell'arena. In questa edizione della memoria  Katniss gioca il tutto per tutto andando incontro all'ignoto ancora di più che nei rimi giochi a cui ha partecipato.
Nonostante la poca simpatia che ho per Katniss, devo ammettere che non sono mai riuscita a staccarmi dalle pagine del libro, e per me è stato difficile rileggerlo rispettando le tappe del gruppo di lettura.
La Collins ancora una volta ha dimostrato di saperci davvero fare.


Il mio voto per questo libro è cinque riccetti, ma suppongo che voi lo aveste già intuito :3

domenica 24 novembre 2013

Clock Rewinders #29

Cari visitatori della Tana,
torna oggi Clock Rewinders, la rubrica settimanale ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books.
Troverete qui un riassunto della settimana, che riguarda questo blog, i blog che seguo, le mie letture e un po' di quello che mi passa per la testa sul momento.

{La settimana appena trascorsa su La Tana di una Booklover}

  • Ho recensito La rivincita di Gemma di Libba Bray e ho così terminato la trilogia di Gemma Doyle;
  • Il primo tag che ho pubblicato sul blog è stato inevitabilmente dedicato a Harry Potter;
  • In attesa che arrivi il 27 Novembre ed esca quindi Catching Fire, vi ho proposto due post sulla trilogia di Suzanne Collins: la mia recensione di Hunger Games e uno speciale dal libro al film dedicato proprio al primo film;
{La settimana appena trascorsa nella blogosfera}
  • Claudina ha recensito e ha assegnato ben 5 muffin a Perfetto di Alessia Esse;
  • Su Dreaming Fantasy trovate una recensione a ben 4 farfalle per The Dark Hunt - I predatori oscuri di Julia Sierra scritta ovviamente da Leda;
  • Jerry ha scritto un bellissimo post in cui ci parla del suo incontro con Jamie Ford, autore di Come un fiore ribelle.
  • Lexie come primo libro horror da leggere ha scelto Misery di Stephen King e ci propone la sua recensione;
  • Francy ha intervistato Deborah Fedele, autrice di La maledizione degli Enderson;
  • Lady Deborah ha pubblicato una doppia recensione! In questo post ha parlato di In verità meglio mentire di Kerstin Gier e L'uomo che mangiò il 747 di Ben Sherwood;
  • Mary ha recensito Tri - La profezia di Lorena Laurenti;
  • Franci ha recensito con ben 5 tazzine Onislayer di Barbara Schaer;

{Annie legge}


Il ritornante di Lorenzo Manara;
Wanted di Lavie Tidhar


{Serie TV}

Lo ammetto. Non ho resistito e ho cominciato un altra serie. Il vuoto lasciato da Downton Abbey doveva in qualche modo essere colmato, quindi ho iniziato a vedere Scandal, cominciando ovviamente dalla season 1 a arrivando in quattro giorni alla 2x14.
Sleepy Hollow continua ad essere molto intrigante e non mancano momenti full of feelings, così come Agents of S.H.I.E.L.D.Puntate più tranquille sia per Supernatural che per New Girl, che resta comunque ancora un po' noiosetto. The Tomorrow Peolple resta un bel punto interrogativo, anche se nell'ultima puntata non è mancata la scazzottata post tradimento di Cara.
Once Upon a Time direi che si è ripreso col botto. Finalmente un po' di azione vera nell'ultimo episodio, mentre OUAT in Wonderland continua ad essere all'altezza delle aspettative.
Super Fun Night resta una delle migliori serie esordienti per me, le avventure di Kimmie e delle sue amiche sono sempre molto divertenti.
Dracula è stato in pausa questa settimana, quindi niente Alex Grayson di cui parlarvi, ma come avrete notato restano due telefilm all'appello.
Parto da Reign, che questa settimana si è superato. Vi avevo già detto più volte che ci sono dei very trash moments, ma stavolta hanno fatto di più: Mary ha trovato la testa di un cervo nel letto. Ora, chi di voi ha memoria storica e cinematografica  saprà benissimo che ne Il Padrino c'è una scena molto simile, solo che la testa in questione è quella di un cavallo. Adesso mi chiedo, c'era davvero bisogno di andare a disturbare Francis Ford Coppola e copiare una scena di uno dei suoi capolavori per ribadire, per l'ennesima volta, che Mary non è benvoluta a corte?
Per il reso tutto abbastanza ordinario, anche se ancora davvero non riesco a capire chi sia più tonto tra Mary e Francis. In compenso mi sono fatta due risate.
Ho lasciato per ultima indubbiamente la puntata della settimana, quella di Arrow.
My actual reaction to Arrow 2x07
Lasciando perdere Laurel, che cammina sempre da tacchino ripieno e che si ostina a voler fare la parte della paladina della giustizia, in questa puntata ci sono stati due elementi importantissimi: gli Olicity moments, che continuano sulla scia di quelli della settimana scorsa e dei quali rebloggerò all'infinito le gif su Tumblr per riempire il vuoto delle prossime due settimane in attesa della 2x08 e il ritorno di Malcolm Merlyn. Ovviamente potete immaginare le reazioni della fangirl che è in me.


{Crush of the week}


Questa settimana a rubarmi il cuore è stato Leo Fitz, uno dei protagonisti di Agents of S.H.I.E.L.D.
Non sarà bello, alto e aitante, ma è così carino! E' vero che anch'io quando comincia a parlare di roba scientifica ci capisco poco, ma con quegli occhi da cucciolo e la sua cucciolagine mi ha conquistata.

E anche per questa settimana è tutto, miei cari!
Vi avevo promesso altri post a tema Catching Fire, e tranquilli, arriveranno già da domani.
Intanto come avete visto ho aggiunto la sezione "letture" al post, e magari pensavo di aggiungere anche una sezione dedicata alla ship of the week. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima Domenica per il prossimo appuntamento con Clock Rewinders :)

venerdì 22 novembre 2013

Waiting for Catching Fire #2: Dal libro al film - Hunger Games

Cari visitatori della Tana,
eccoci al secondo appuntamento con i post dedicati alla serie di Suzanne Collins.
Oggi come sapete Catching Fire uscirà nelle sale americane, e io davvero non sto più nella pelle!
Ma passiamo all'argomento di oggi!
Vi propongo in questo post uno speciale Dal libro al film con un focus sul primo film della saga.



IL LIBRO


Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende uomo.
QUI la mia recensione

IL FILM

Il film tratto dal primo libro della trilogia è uscito nelle sale americane nel Marzo 2012, per approdare in Italia più di un mese dopo, il 1° Maggio. 
La regia è stata affidata a Gary Ross, così come parte della sceneggiatura, e la pellicola è prodotta da Lionsgate.
L'elemento che però è stato sicuramente fondamentale nella produzione della pellicola è stata la partecipazione di Suzanne Collins oltre che ovviamente come autrice del soggetto, anche come sceneggiatrice.
L'autrice dei libri ha lavorato moltissimo anche al film, e questo è più che evidente dal risultato.
Hunger Games sicuramente è un film ben riuscito. Come accade per tutte le pellicole tratte da libri, ovviamente ci sono delle differenze e dei particolari che si perdono (come wikipedia sottolinea in un elenco abbastanza lungo) , ma quello che manca sicuramente di più è parte dei ricordi di Katniss. Il fatto che la storia, nel libro, sia raccontata dal suo PoV permette di "esplorare" anche la sua memoria, mentre ciò, per ovvi motivi, non può avvenire nel film.
Dall'altra parte però nel film abbiamo scene riprodotte in maniera più che fedele, come quella della morte di Rue, che sullo schermo è ancora più commovente di quanto non lo sia nel libro, così come la scena finale nell'arena e quella sul treno, l'ultimo dialogo tra Katniss e Peeta.
Per quanto riguarda gli attori, devo dire che dopo aver letto il libro non trovavo che Jennifer Lawrence rispecchiasse in pieno Katniss, ma con il passare del tempo mi sono dovuta ricredere.
Nonostante le evidenti differenze fisiche trovo invece Josh Hutcherson perfetto nel
ruolo di Peeta
. Quell'attore ha la cucciolagine incorporata.
Un'altra ottima scelta secondo me è stata quella di Lenny Kravitz per il ruolo di Cinna. Mai attore fu più somigliante, secondo me, al personaggio di un romanzo.
Scelta azzeccatissima anche quella di Woody Harrelson per il ruolo di Haymitch e di Elizabeth Banks nel ruolo di Effie Trinket. Entrambi hanno regalato un'ottima performance agli spettatori.
Sul fatto che Donald Sutherland sia un grandissimo attore ci sono pochi dubbi, e anche nei panni del presidente Snow non si è smentito, così come Stanley Tucci nel ruolo di Caesar Flickerman, mattatore dei programmi dedicati ai Giochi che incarna benissimo il suo corrispondente letterario.
Un cenno meritano anche sicuramente le spettacolari scenografie, che riproducono benissimo gli ambienti non solo di Panem, ma anche dell'arena.

Questa pellicola è stato un successo annunciato a livello di incassi, ma soprattutto è stato un successo per i fan della saga. Si sa che i fan hanno sempre delle alte aspettative, e a patto di non scendere eccessivamente nel particolare, questo film rispecchia esattamente la trama e lo spirito del libro.
Per me che non conoscevo i libri prima di vedere il film è stato semplice capire le dinamiche della storia, al contrario di quanto mi è capitato vedendo film tratti da altri libri.

In conclusione, se avete letto il libro, non potete perdervi il film!
O magari potreste anche cominciare ad appassionarvi a questa serie vedendo il film com'è successo a me.
Non mi resta che lasciarvi, come sempre, al trailer del film e darvi appuntamento a domani per un altro speciale appuntamento dedicato a questa trilogia!










giovedì 21 novembre 2013

Waiting for Catching Fire #1: Recensione di "Hunger Games" - Suzanne Collins

Cari visitatori della Tana,
come molti di voi sapranno, esattamente tra cinque giorni uscirà in Italia il secondo film della saga Hunger Games, La ragazza di fuoco.
Così, per tenervi compagnia nell'attesa (e anche per fangirlare un po'), ho deciso di proporvi alcuni post speciali.
Dato che non lo avevo ancora fatto, oggi recensisco Hunger Games, primo libro della trilogia.
In Italia il libro è uscito in prima edizione nel 2009 per Mondadori, conta 256 pagine e costa €17,00.


TRAMA
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

LA MIA OPINIONE
Esattamente come è successo per la serie di Harry Potter, ho scoperto questo libro grazie al film. Sarà un caso che anche questa sia diventata una delle mie serie preferite?

In un futuro imprecisato, il Nord America è diventato un territorio molto diverso da quello che conosciamo oggi. Il suo nome è Panem ed è stato diviso in dodici distretti, ciascuno basato su un'attività lavorativa specifica: la pesca, l'agricoltura, il settore tessile, quello elettronico e così via. Ai distretti fa capo Capitol City, ricchissima capitale che attinge le sue risorse da ciascuno dei distretti.
Settantaquattro anni prima dal racconto della storia di Katniss, una terribile guerra civile ha sconvolto Panem, dato che i tredici distretti si sono ribellati alla capitale. Capitol City è riuscita a tenere testa alla ribellione e da allora, per ricordare agli abitanti dei distretti la loro ribellione, non solo è stato distrutto il Distretto Tredici, ma sono stati istituiti gli Hunger Games, un reality show in cui i partecipanti combattono all'ultimo sangue, finché non ne resta in vita soltanto uno.
La storia di Katniss comincia la mattina della mietitura, cerimonia durante la quale vengono scelti i due ragazzi - un maschio e una femmina tra i 12 e i 18 anni - che ogni distretto dovrà mandare a combattere negli Hunger Games.  La protagonista abita nel Distretto 12, uno dei più poveri, in cui si estrae il carbone dalle miniere.
Scopriamo immediatamente che da quando è morto suo padre, non ha avuto affatto vita facile, dato che la responsabilità per la sopravvivenza della sua famiglia è piombata sulle sue spalle.
Il fatto che Katniss sia la voce narrante del libro ci consente di vivere a pieno non solo la storia, ma anche le sue sensazioni e le sue emozioni.
E' una ragazza forte, decisa, ha eretto intorno a sé una corazza che le per permetta di essere distaccata. Katniss ha una sola debolezza, ed è l'amore per sua sorella, ed è proprio questo amore a spingerla senza esitazione ad offrirsi volontaria quando Prim viene sorteggiata alla mietitura.
Insieme a lei, a partire per l'Arena degli Hunger Games è Peeta Mellark, il figlio del fornaio, che Katniss conosce già perché una volta le ha salvato la vita, evitandole di morire di fame.
Ma Katniss adesso ha altro a cui pensare: deve sopravvivere all'arena e tornare a casa.

Come vi ho accennato già più volte, Katniss in questo primo volume mi è piaciuta molto come protagonista: è sicuramente una ragazza forte ma insieme fragile, e che i ritrova improvvisamente a dover affrontare una lotta all'ultimo sangue. Vuole sopravvivere non per sé stessa, quanto per la sorella, per garantirle un futuro migliore, e devo dire che questo è l'aspetto della sua personalità che ho apprezzato di più.
Devo dire che vivere gli Hunger Games dal suo punto di vista è stato molto interessante, dato che le dinamiche del gioco sono illustrate benissimo, e dato che si affronta la lettura attraverso il PoV privilegiato di uno dei tributi, si capisce non solo la difficoltà di alcuni momenti nell'arena dati dalla necessità di sopravvivere, ma anche la necessità di combattere, di annientare gli altri, di scegliere tra uccidere o essere uccisi, di perdere ciò che c'è di umano in una persona per diventare qualcos'altro. Gli Hunger Games sono un gioco di pura sopravvivenza, e le scene che vediamo nell'arena sono crudeli e scioccanti, dipinte a tinte forti, tanto da restare indelebili non solo nella memoria di Katniss che le vive, ma anche in quella di chi legge.
Ho apprezzato sicuramente il personaggio di Peeta, che bellezza e attore che lo interpreta nel film a parte, è un personaggio molto diretto e sincero, di quelli che ti si intrufolano nel cuore e fai fatica a mandare via, tanto che alla fine fai pace con il te stesso lettore e capisci che in fondo non ti dispiace lasciarlo lì.
Il rapporto che ha con Katniss, visto dal suo punto di vista, è estremamente chiaro: ha una cotta per lei da anni, il pensiero di doverla uccidere lo distrugge. Dall'altro lato Katniss non ricambia questi sentimenti, ma non per questo non si sente legata a lui: Peeta le ha salvato la vita e lei si sente tremendamente in debito con lui. Semplicemente, non può ucciderlo.
Tra i personaggi che ho apprezzato di meno c'è sicuramente Gale, e non perché sia un po' il rivale in amore di Peeta, ma semplicemente perché lo trovo egoista e francamente antipatico.
Molto di più ho apprezzato Haymitch, che nonostante l'ubriacatura perenne e il sarcasmo, è un personaggio schietto e diretto, senza troppi fronzoli.

E' un romanzo molto ben costruito, gli eventi sono ben narrati e ben descritti, e tutto scorre velocemente in un susseguirsi di eventi scioccanti ed emozioni forti.
Oltre ad essere ben costruito il romanzo, è ben costruita anche l'ambientazione: il futuro imprecisato in cui è ambientato potrebbe essere lontanissimo o anche molto vicino, perché ha dei caratteri un po' fantascientifici, ma anche molto realistici. E' ben descritta anche la gerarchia del potere e il funzionamento dei distretti. A governare Panem è un dittatore, il presidente Snow, che presenta gli Hunger Games come occasione di divertimento ma in realtà da così dimostrazione del forte potere di Capitol City, che potrebbe annientare, come ha fatto con il Distretto 13, anche gli altri.
In questo sistema tutti sono delle vittime dello strapotere di Snow, non solo gli abitanti dei distretti, ma anche i personaggi più potenti. Tutti hanno il compito di mantenere l'ordine, stare al proprio posto e fare ciò che viene loro imposto.
Questi elementi sono ormai ricorrenti in tantissimi romanzi, tanto che ormai davvero non riesco più a leggere nessun romanzo distopico senza che questo mi ricordi in qualche modo Hunger Games. Suzanne Collins  riuscita non solo a scrivere un grande romanzo, ma a creare un vero e proprio trend. Con ciò non voglio dire che prima di Hunger Games non siano stati scritti altri romanzi distopici, ma semplicemente che questo ha avuto una risonanza è un successo a livello mondiale tale da determinare appunto la creazione di un trend.




Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti. Non poteva essere altrimenti!

Ovviamente aspetto le vostre opinioni su questo romanzo, e vi do appuntamento a domani con un altro post speciale dedicato alla serie.

Non mi resta che ringraziare le care Amaranth e Angharad per aver organizzato la lettura di gruppo dedicata ai primi due volumi della serie e avermi così ispirata a rileggerli. 

martedì 19 novembre 2013

Harry Potter Tag: Tutto quello che non vi ho mai detto sulla mia saga preferita.


Cari visitatori della Tana,
oggi, come ogni Martedì, doveva essere giornata di top ten, ma l'argomento della settimana non mi ispirava molto, quindi mi sono messa alla ricerca di un tag o di una rubrica che avrei potuto proporvi oggi. Mentre girovagavo tra i canali youtube di alcuni book vlogger mi sono imbattuta proprio in ciò che faceva per me, ed è per questo che oggi vi propongo questo Harry Potter Tag, in cui risponderò a ben 30 domande sulla mia saga preferita.
Direi proprio che è il caso di cominciare!





1. Quando e come hai conosciuto Harry e il suo mondo?
Ho conosciuto i libri grazie al primo film, che i miei genitori mi hanno accompagnata a vedere nell'ormai lontano 2001. Il film uscì a Novembre, e io ho ricevuto il primo libro come regalo di Natale.


2. In che ordine hai letto i libri?
Beh, nell'ordine giusto, dal primo al settimo.


3. Qual è il tuo libro preferito? Quello che non ti è piaciuto?
Non c'è un libro che non mi sia piaciuto. Questa serie mi ha tenuto compagnia dagli 11 ai 17
anni, e quindi mi sono rivista molto un po' in tutti e tre i protagonisti della serie, e mi è piaciuto vederli crescere un po' insieme a me. Il mio preferito rimane Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.


4. Qual è il tuo personaggio MASCHILE preferito?
L'avrò scritto molte volte nei post in giro per il blog e ormai alcuni di voi lo sapranno, ma per chi ancora non lo avesse capito il mio personaggio maschile preferito è Ron Weasley.


5. Qual è il tuo personaggio FEMMINILE preferito?

Ovviamente Hermione, la adoro, letteralmente.

6. Dai a tutti i libri un voto da 1 a 10 spiegando il perchè.
No, questo non posso farlo. Tutti i libri avrebbero per me un 10 pieno! E non perché non ci siano scene o elementi che non mi piacciano in alcuni dei libri, ma perché in una valutazione complessiva non posso dire che ci sia uno dei libri che meriti meno del massimo del rating.

7. La migliore trasposizione cinematografica e la peggiore.
Per me le due migliori trasposizioni restano Harry Potter prigioniero di Azkaban e Harry Potter e i doni della morte parte 1. Sono le due versioni cinematografiche che secondo me rispecchiano meglio non solo la storia, ma anche lo spirito dei libri. La peggiore resta indubbiamente Harry Potter e il Principe Mezosangue.


8. Qual è secondo te l'ambientazione migliore? E la peggiore?

Cinematograficamente per me la migliore ambientazione resta sempre Hogwarts. E' resa bene in tutti i film della serie e conserva quella magia che ha nei libri. L'ambientazione peggiore però non ce l'ho. 

9. Qual è il tuo Weasley preferito? Quello che non puoi neanche sentire nominare.
A parte Ron, che adoro a prescindere dal suo essere un Weasley, sicuramente i miei preferiti sono Fred e George. Il Weasley che preferisco meno è Percy, ma sono stata comunque contenta d vederlo tornare, alla fine.


10. Qual è la tua Creatura Fantastica preferita?

Fierobecco. Fierobecco is love.

11. Qual è il tuo Mangiamorte preferito?

Bellatrix, senza ombra di dubbio.

12. Se fossi ad Hogwarts, quale sarebbe il tuo passatempo magico preferito?

A parte il fatto che passerei ore in biblioteca, direi che mi piacerebbe molto giocare agli scacchi dei maghi, anche se non sono mai stata una campionessa in questo gioco.
Mi piacerebbe anche imparare a duellare.


13. Quale tra i Big 7 è il tuo preferito?
Matthew Lewis, che interpreta Neville Paciock.


14. Qual è il tuo Professore di Hogwarts preferito?

Minerva McGranitt.

15. Qual è il tuo incantesimo magico preferito?

Mah, fosse per me li imparerei tutti, ma il mio preferito resta Wingardium Leviosa, perché se il caro trio non avesse avuto a che fare con questo incantesimo, probabilmente non sarebbero mai diventati amici.

16. Hai qualche libro su Harry Potter NON scritto dalla Rowling? Se si, quale?
Ho Harry Potter - La magia del film scritto dal produttore dei film. 


17. Hai mai partecipato a un raduno Potteriano? Dove?

No, mai partecipato, anche perché nella grande più vicina a me li hanno cominciati ad organizzare soltanto negli ultimi anni, e non sono mai potuta andare.

18. Hai qualche gadget potteriano? Cosa?
Soltanto una sciarpa con lo stemma di Hogwarts.


19. Qual è la tua citazione preferita?

"E' inutile rifugiarsi nei sogni, Harry, e dimenticarsi di vivere", parole di Silente nel primo volume della saga e "Perché i ragniNon poteva essere seguite le farfalle?", detto da Ron in Harry Potter e la camera dei segreti.

20. Chi avresti voluto che non morisse? Chi avresti lasciato che morisse?

Nell'arco dei sette libri più volte avrei voluto vedere morto Piton. E poi Peter Minus sarebbe dovuto morire parecchio tempo prima, fosse stato per me. 

21. Ti aspettavi un finale diverso? Se si, come lo avevi immaginato?

Assolutamente no. Il finale era quello che volevo e non lo cambierei mai.

22. Qual è la tua materia preferita? Quella che non studieresti volentieri?

Studierei molto volentieri Trasfigurazione, e dato che sono un po' scettica sulla previsione del futuro in generale, odierei Divinazione.

23. Cosa sceglieresti tra un gufo/ un gatto/ un rospo?
I gufi sono i miei animali preferiti in assoluto, ma come animale da portare con me sceglierei un gatto, possibilmente un bel persiano ciccioso coccoloso.


24. In che casa vorresti essere smitato? In quale ti rifiuteresti di andare?

Tutti i test che ho fatto fino ad ora mi hanno sempre detto Corvonero, e direi che come casa non mi dispiace affatto. 

25. Sei iscritto a Pottermore? Ti piace il sito?

Si, ed il sito mi piace molto, anche se non ci posso mai dedicare molto tempo.

26. Quante volte hai riletto i vari libri?

Il record lo detiene il primo libro, letto ben 34 volte. Il secondo solo 12, il terzo cinque e i restanti li ho riletti tutti tra le tre e le quattro volte.

27. Hai letto anche gli altri libri di Harry? (Animali fantastici dove trovarli/ Il Quidditch attraverso i secoli/ Le fiabe di Beda il Bardo)
Ho letto tutti e tre i libri, e il mio preferito resta Le fiabe di Beda il Bardo.


28. Qual è il tuo Dono della Morte preferito?

Ovviamente il mantello dell'invisibilità.

29. Qual è la tua coppia preferita della saga? Quella che non approvi?
Sono una Romione shipper da tempo immemore, quindi la mia coppia preferita è proprio la Ron/Hermione. Non mi è mai iaciuta troppo la Harry/Ginny, invece.


30. Se potessi parlare con zia Jo, cosa le diresti?
Che è grazie ai suoi libri che mi sono avvicinata al mondo dei romanzi, e se oggi sono una lettrice così appassionata è anche un po' merito suo.




Non mi resta che chiedervi se anche voi siete fan della saga, e se vi va, rispondete pure a qualcuna di queste domande, oppure riproponete il tag sui vostri blog!

lunedì 18 novembre 2013

Recensione di "La rivincita di Gemma" - Libba Bray

Cari visitatori della Tana,
sono felice di comunicarvi che ce l'ho fatta. Ho finito un'altra serie.
Negli ultimi tempi mi è capitato spesso di cominciare delle trilogie o delle saghe e poi non riuscire a terminarle, vuoi perché non mi sono piaciute o vuoi perché le case editrici italiane collaborano poco e pubblicano i seguiti...
Ma bando alle chiacchiere e passiamo alla recensione di oggi che riguarda il terzo volume della trilogia di Gemma Doyle di Libba Bray, La rivincita di Gemma.
Uscito per Elliot Edizioni quest'anno, il libro costa € 18,50 nell'edizione rilegata, ma devo dirvi che è introvabile su Amazon, sul quale è possibile soltanto prenotare l'edizione LiT per quando tornerà disponibile, mentre qualche copia risulta solo disponibile su IBS.


TRAMA
Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all’appuntamento con la lugubre Spence Academy. L’Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tradimenti, amori impossibili, lacrime e sangue e molto altro ancora per un gran finale di trilogia con i fuochi d’artificio. 



LA MIA OPINIONE
N.B. In questa recensione saranno inevitabilmente presenti piccoli spoiler di Una grande e terribile bellezza e Angeli Ribelli.

Quando ho girato l'ultima pagina di questo libro, inevitabilmente è scesa una lacrimuccia.

Nel finale di questa trilogia non c'è nulla di scontato, ma proprio nulla.
Alla Spence Academy for young ladies sta per iniziare un nuovo periodo dopo le vacanze di Natale, periodo cruciale perché porterà al debutto in società per molte delle ragazze che frequentano la scuola, comprese Gemma e Felicity. La strada che dovrà intraprendere Ann, invece, è segnata dalla triste prospettiva di lavorare per i cugini come governante.
La cover australiana del libro
Ma la vita delle tre ragazze comprende anche le faccende riguardanti i regni e la magia. Alla fine dello scorso volume, Gemma ha deciso di vincolare la magia a sé stessa, promettendo ai popoli che vivono nei regni di stipulare con loro un accordo successivamente per condividere con loro la magia. Inoltre non ha ucciso Circe, ma l'ha soltanto intrappolata nel Pozzo dell'eternità. Tuttavia, dopo questo episodio, Gemma non è più riuscita ad evocare la porta per tornare nei regni, e per un periodo è afflitta dal pensiero di aver perso la magia.
Ma tra i cambiamenti che incontriamo in questo libro c'è anche il restauro dell'ala est, che era bruciata venticinque anni prima, e nel cui incendio si credeva fossero morte sia la madre di Gemma che Circe. In realtà, l'unica ad essere morta è Eugenia Spence, fondatrice della scuola. Proprio tra le rovine dell'ala est le ragazze scoprono una pietra speciale, che è in grado di creare un passaggio per accedere ai regni, e la sfruttano immediatamente per tornare.
Tra scontri con il Rakshana, visioni, bugie, alleanze forti e deboli, amori vecchi e nuovi, rivelazioni, nuovi segreti e una vita che deve fare il suo corso anche al di fuori dei regni, anche in questo volume conclusivo della serie Gemma non avrà vita facile. Deve fare la scelta migliore non solo per sé stessa, ma soprattutto perché dalle sue scelte dipende la vita di altre persone.

Vi avevo già detto che il secondo volume della serie mi era piaciuto moltissimo e che l'autrice era riuscita a trovare la strada giusta per far proseguire al meglio questa serie, e questo terzo volume lo conferma.
Veniamo a scoprire nuovi aspetti del carattere e della personalità non solo di 
Gemma, ma anche di Ann, Felicity e Kartik, che farà battere il cuore di Gemma anche in questo finale. E' un personaggio molto affascinante, ma a volte ambiguo, dato soprattutto il suo passato con in Rakshana e segreti che solo adesso Gemma viene a scoprire, ma ciò non toglie che sia davvero un ottimo personaggio, sfuggente e misterioso. E' capace di farti arrabbiare in un momento e di farsi amare due righe dopo.
Ann e Felicity non hanno mi sono mai state granché simpatiche, ma in questo volume abbiamo l'occasione di riuscire ad esplorare meglio la loro personalità e capire il perché di alcuni loro comportamenti, e anche Gemma, nonostante sia la voce narrante e quindi il personaggio che ormai dovremmo conoscere meglio, svela ancora degli aspetti di sé che aveva tenuto nascosti, comprese le sue più grandi paure.
Nel corso di questi tre romanzi le responsabilità che gravano sulle spalle della nostra protagonista sono aumentate a dismisura, e nonostante spesso sia confusa, non sappia di chi fidarsi e abbia a che fare con due mondi nei quali nulla è come sembra, dimostra sempre grande coraggio. 
Alla fine di questo volume Gemma è una bellissima giovane donna, e non solo perché ha fatto il suo debutto in società, ma perché sa cosa vuole dalla vita e vuole affrontarla a testa alta, come una donna moderna.
La tematica dei diritti delle donne e della loro emancipazione è molto presente anche in questo terzo volume, e lo vediamo riflesso ovviamente in modo diverso sia in Gemma che in Ann e Felicity. Gemma vuole decidere da sola per la sua vita e non vuole vivere in una società che la tenga al guinzaglio e le imponga di non esprimere la sua opinione o la sua personalità, e proprio per questo alla fine del libro farà una scelta importante che la porterà lontano dalla sua famiglia, ma sicuramente più vicina al realizzarsi come donna. Lo stesso accade per Ann, che nonostante all'inizio del libro sia ancora la ragazzina insicura e impacciata, che non vuole uscire dal suo guscio, alla fine tira fuori le unghie e decide a cambiare la sua vita, diventando un'attrice. Anche Felicity riesce a togliere la sua maschera da donna forte per rivelare le sue fragilità, e anche lei alla fine riesce a fare una scelta importante che la porta in primo luogo ad accettarsi così com'è.
Da questi tre personaggi così diversi, ma anche così uniti, alla fine traspare come la società e il pensiero rispetto al ruolo delle donne sia cambiato proprio grazie alle donne stesse.
La storia dell'amicizia di questa tre ragazze è un po' particolare e a volte ho pensato che la loro amicizia fosse legata, così come lo era all'inizio, soltanto alla magia e ai regni, ma in realtà si rivela un legame profondo, che va oltre le divergenze di opinione e le differenze caratteriali.

La storia è più avvincente ancora di quella dei volumi precedenti
, segreti e rivelazioni si intrecciano in un vortice inaspettato. La vicenda scorre veloce, anche se il libro conta più di seicento pagine.
Il finale devo dire che è molto particolare e sicuramente questa trilogia non si conclude come mi ero aspettata. O magari nell'ultimo periodo mi sono abituata a leggere troppi YA dal finale scontato, quindi per questo sono rimasta sorpresa.
Ovviamente una nota spetta all'ambientazione, che sia per quanto riguarda i regni che per quanto riguarda la Spence Academy è resa in maniera splendida. Londra e la Spence continuano ad essere splendide ma altrettanto gotiche, e dall'altro lato nei regni scopriamo nuovi angoli e ovviamente le Terre d'Inverno, in cui Gemma giunge guidata dalle sue visioni, in cui compare un nuovo personaggio, Wilhelmina Wyatt.

In conclusione, non posso che ripetervi, se potete, di leggere questa trilogia.
E sicuramente una delle storie più belle e originali che io abbia letto, nell'ultimo periodo, e nonostante un inizio un po' confuso, merita davvero di essere letta.
Spero solo che la CE riesca in una distribuzione migliore, dato che al momento è veramente difficile reperire la serie in libreria!


Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti, pieni e meritatissimi!


A questo punto non mi resta che linkarvi le mie recensioni ai primi due volumi della serie:
E adesso che ho letto l'intera opera di Libba Bray già pubblicata in Italia, non mi resta che aspettare l'uscita, del secondo volume della serie The Diviners, che uscirà negli USA nell' Aprile 2014 e si intitolerà Lair of Dreams. 

domenica 17 novembre 2013

Clock rewinders #28

Cari visitatori della Tana,
torna oggi Clock Rewinders, la rubrica settimanale ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books.
Troverete qui un riassunto della settimana, che riguarda questo blog, i blog che seguo, le mie letture e un po' di quello che mi passa per la testa sul momento.

{La settimana appena trascorsa su La Tana di una Booklover}

                          {La settimana appena trascorsa nella blogosfera}
Che la mia settimana telfilmica sia ormai pienissima lo sapete, ma da questa settimana avrò un nuovo spazietto libero dato che è andata in onda la 4x08 di Downton Abbey, che ha concluso la quarta stagione. Devo dire che i colpi di scena finali sono stati pochi, ma ovviamente ancora c'è la puntata di Natale da vedere.
Montagne e montagne di feelings per gli episodi di Sleepy Hollow, Agents of S.H.I.E.L.D. , Arrow e Supernatural. Ho visto ben 5 episodi (dato che dovevo recuperare un episodio di AoS) fangirlando come se non ci fosse un domani.
Non mi sono piaciuti particolarmente gli episodi di The Tomorrow People e New Girl, che al momento, nonostante si tratti di due telefilm di genere completamente diverso, trovo entrambi un po' noiosi.
Elementary invece si mantiene proprio su un altro livello. Questa serie è troppo, troppo bella.
OUAT in Wonderland procede bene,e  in quest'ultima puntata c'è stata l'occasione di vedere come Anastacia sia diventata regina del Paese delle Meraviglie e un po' del suo passato con Will. Al contrario la serie madre al momento stenta un po', anche se finalmente l'adorato Neal è tornato.
Reign, regno indiscusso del trash storico, continua a farmi fangirlare ma anche un po' a ridere, mentre Dracula diventa sempre più intrigante.
E' tornato anche Super Fun Night, che mi ha fatto ridere un sacco. Tema della puntata: trovare l'uomo giusto.

{Crush of the week}


Il personaggio che ha rubato il mio cuore questa settimana è Castiel, angelo, o meglio angelo caduto della serie Supernatural.
Presente dalla quarta stagione, mi ha sempre incantato con i suoi occhioni blu, e per il suo essere un po' tonto. Anche adesso che ha perso la grazia ed è diventato praticamente umano ha molto da imparare sulle "usanze" umane.
E anche per questa settimana è tutto!
Clock Rewinders torna Domenica prossima.