venerdì 30 maggio 2014

Roba da lettori #2: Le serie interrotte



Cari visitatori della Tana,
oggi ho deciso di impegnarmi a scrivere un nuovo post per la mia rubrica interamente dedicata alla vita di noi lettrici e lettori.
L'argomento che ho scelto di trattare oggi riguarda moltissimi lettori, infatti ho deciso di parlarvi delle serie interrotte.


Personalmente sono un'appassionata di serie libresche. Dalle duologie alle serie infinite, credo di essere passata attraverso tutti gli stadi della dipendenza da serie. Ho cominciato con Harry Potter e da allora non ho più smesso, e credo che non smetterò mai.
Molte delle serie che ho letto fortunatamente sono state pubblicate per intero, ma altrettanto spesso mi è capitato di imbattermi in serie che improvvisamente per ragioni di politica economica delle case editrici sono state interrotte.
Per i lettori di fantasy, urban fantasy, paranormal, paranormal romance, distopic e science fiction quello delle serie interrotte è un vero dramma.

Ovviamente io sono una lettrice e prima di tutto devo dire che quando mi è capitato di cominciare una serie che poi è stata interrotta mi sono sentita un po' presa in giro dalle case editrici. So benissimo che una casa editrice per la pubblicazione di un romanzo affronta delle spese che noi nemmeno possiamo immaginare, ma dall'altra parte interropendo una serie non solo tratta male i suoi lettori, ma li perde anche!
Personalmente ogni volta che mi imbatto in una serie che mi interessa la prima cosa che faccio è andare a vedere se sono stati pubblicati i volumi successivi o se la loro pubblicazione è in programma, il che mi mette in una sorta di stato d'ansia.
Quando mi sono incuriosita su alcune serie che avrei voluto cominciare, scoprendo che poi la loro pubblicazione non era stata continuata in Italia, ho evitato proprio di cominciarle.

E quando mi sono trovata a cominciarne per caso una la cui pubblicazione viene interrotta, come mi è successo nel caso della serie Parasol Protectorate di Gail Carriger, sono stata costretta a prendere i libri successivi della serie in inglese.

Lo scorso anno, proprio per protestare contro le case editrici che interrompono la pubblicazione di serie libresche è nato il movimento #odioleserienterrotte.
Le iniziative del movimento e le sue proposte alle case editrici sono state diverse e proprio nell'ultimo periodo è nata anche la pagina facebook del movimento.
Le proposte che il movimento ha fatto alle case editrici sono queste:


  • Pubblicare i numeri successivi a quelli già pubblicati esclusivamente in ebook ad un prezzo ragionevole tra i 2-4 euro
  • Non investire in cover costose, perché non sono quelle che ci interessano.
  • Rinegoziare i diritti d'autore: Spiegando agli agenti degli autori la situazione.
  • Traduzione: fare una sorta di asta tra i traduttori: chi offre la migliore traduzione al prezzo più basso ottiene il lavoro.
  • Commercializzazione dell'ebook: Per evitare di pagare percentuali a siti di vendita on line, perché non usare solo il sito della Casa Editrice?

Le serie interrotte al momento sono tantissime (basta fare un salto QUI per capire la mole di libri che da noi non sono stati più pubblicati) e personalmente ho contato almeno una decina tra le serie che avrei voluto leggere e quelle che effettivamente ho letto la cui pubblicazione è stata interrotta.
Sfortunatamente le case editrici non sembrano molto propense a rivalutare le loro scelte di pubblicazione, ma noi lettori possiamo certamente continuare a protestare e a farci sentire.

Che altro aggiungere, cari lettori?
Spero che questo post vi sia stato utile.
Se vi va, raccontatemi pure la vostra esperienza con le serie interrotte!


mercoledì 28 maggio 2014

Recensione di "Morsi di ghiaccio" - Richelle Mead

Cari visitatori della Tana,
come sapete di recente ho cominciato a leggere la serie Vampire Academy di Richelle Mead, e dopo aver letto il primo volume (QUI la recensione) ho deciso di continuare speditamente anche con il secondo, che oggi vi voglio recensire.


Il volume è stato pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2011. Le pagine sono 412 e il prezzo è di € 16,50 per la versione rilegata con sovracopertina, mentre il prezzo ebook è di € 6,99.

TRAMA
E' un anno difficile per Rose all'Accademia dei Vampiri. Il suo grande amore Dimitri sembra preferirle un'altra; l'amica Lissa passa tutto il tempo libero con il suo ragazzo. E come se non bastasse ecco arrivare la guardiana Janine, madre sempre assente con cui Rose ha un legame complicato. Nel frattempo i temibili Strigoi sono alle porte. Una vacanza sulla neve regala a tutti l'illusione di essere al sicuro, ma è proprio allora che Rose corre i rischi più gravi.


LA MIA OPINIONE
N.B. Potrebbero esserci spoiler sul finale di L'accademia dei vampiri.

Dopo aver terminato L'accademia dei vampiri non vedevo l'ora di leggere questo secondo volume. Il primo mi aveva incuriosita moltissimo e non vedevo l'ora di leggere qualcosa di più sulle vite di Rose e Lissa dopo la fuga di Viktor Dashkov.
In realtà quasi tutta la storyline del primo volume viene messa da parte per dare spazio ad una nuova. Alla St. Vladimir's Academy i problemi non mancano mai, e proprio il giorno in cui Rose deve sostenere l'esame per diventare guardiana, lei e il suo mentore Dimitri giungono sul luogo dove l'esame doveva tenersi e scoprono che un'intera famiglia Moroi e i loro guardiani sono stati uccisi da degli Strigoi.
Questo attacco mette in allarme non sono l'Accademia, ma anche le famiglie nobili, poiché gli Strigoi hanno come obiettivo proprio loro, e mentre in passato sono stati sempre neutralizzabili per via del fatto che non riuscivano a formare grandi gruppi, le indagini evidenziano che non solo gli Strigoi hanno attaccato in gruppo, ma lo hanno fatto con la collaborazione di umani.

Rose non solo resta sconvolta dal ritrovamento dei cadaveri, ma comincia a nutrire una preoccupazione sempre più grande per Lissa, ormai unica discendente rimasta della sua famiglia e quindi possibile obiettivo degli Strigoi.
Nel frattempo l'Accademia, per proteggere meglio gli allievi e le famiglie, per le vacanze di Natale organizza un soggiorno in un meraviglioso stabilimento di montagna. 
Rose parte con l'idea di godersi la vacanza insieme a Lissa e ai suoi compagni, e soprattutto distrarsi non solo dagli attacchi degli Strigoi, ma anche dalla sua cotta per Dimitri, che nei suoi confronti è sempre più freddo. Proprio per questo decide di dedicare le sue attenzioni a Mason, un novizio che da sempre ha dimostrato un certo interesse per lei.
Ma durante le vacanze in montagna i guai certo non finiscono, anzi si moltiplicano, e per Rose sarà un bel problema tenere tutto sotto controllo.


Questo secondo volume è un ottimo seguito di L'accademia dei vampiri.
Mentre il primo romanzo della serie, anche se presentava una storia intrigante era comunque

un volume introduttivo, in questo secondo volume cominciamo davvero a vedere l'azione e la storia si fa sempre più complessa e affascinante.
Rose è messa veramente sotto pressione: il suo rapporto con Lissa non è più lo stesso dato che l'amica ormai trascorre molto del suo tempo con il fidanzato Christian e tra di loro comincia a mancare il dialogo, ma allo stesso tempo la giovane damphir è preoccupata per gli attacchi degli Strigoi, si sente allontanata anche da Dimitri ed è messa alla prova dall'arrivo della madre in accademia.
Questo provoca in lei un grande cambiamento, che la porta a grandi sbalzi di umore, tanto che certe volte risulta incoerente, ma alla fine riesce a riprendere il controllo, anche se per lei non è affatto semplice.
In questo romanzo conosciamo anche altri nuovi personaggi. prima di tutto Tasha Ozera, la zia di Christian, una Moroi molto amica di Dimitri che diventerà una sorta di rivale per Rose e poi Adrian Ivaskhov.
Adrian fa la sua comparsa allo stabilimento in cui sono in vacanza gli allievi dell'accademia ed è capace di attirare subito l'attenzione di Rose. Bellissimo oltre che molto affascinate, ha la fama di bad boy, ma per un motivo o per un altro prima Rose e poi Lissa avranno a che fare con lui. 
Infine c'è Jeanine, la madre di Rose, con la quale i rapporti non sono mai stati cordiali.
Rose la rimprovera di non esserle mai stata vicina come madre e di aver anteposto il lavoro a lei. Quando Janine piomba di nuovo nella vita della figlia certo non mancano le occasioni di scontro. Rose non è il tipo da tenere per sé ciò che pensa, e non manca di attaccare direttamente la madre. 
E' interessante leggere del loro rapporto, e soprattutto della sua evoluzione sul finale, nei momenti in cui Rose comincia a capire il comportamento della madre e le ragioni che ha avuto per crescerla come ha fatto.

Questo romanzo mi ha letteralmente tenuta incollata alle sue pagine: il ritmo incalzante, l'adrenalina e la tensione che crescono piano piano per trovare il culmine negli ultimi capitoli sono sicuramente dei punti a favore di questo romanzo.
Altro punto a favore sta nel grande equilibrio che la Mead riesce a creare tra la storyline di base, riprendendo tutto ciò che riguarda i Moroi e gli Strigoi, i loro poteri e le loro abitudini e gli eventi che si susseguono nel corso della storia.
Non so a voi, ma a me è capitato più volte di leggere dei romanzi in cui la descrizione di particolari poteri o facoltà fosse contenuta in poche pagine, e leggendo una serie di libri e passando del tempo tra la lettura dei romanzi che la compongono è facile dimenticarli, mentre la Mead fa un buon lavoro, parlando dei poteri dei Moroi in piccole dosi durante tutto il corso del romanzo, spiegandone bene le caratteristiche e non mancando di porre delle nuove domande sul potere di Lissa, quello dello spirito.

Nel complesso questo romanzo mi è piaciuto, e soprattutto mi ha incuriosita ancora di più su questa serie, che credo proprio che continuerò a leggere.



Il mio voto per questo romanzo è quattro riccetti!

martedì 27 maggio 2014

Top Ten Tuesday #28: Personaggi che vorrei come membri della mia famiglia


Cari visitatori della Tana,
oggi vi propongo una nuova Top Ten. 
Il tema che questa settimana propone The Broke And The Bookish era free, così io ho deciso di recuperare uno dei vecchi temi della top ten e ho deciso di proporvi quello che riguarda i personaggi libreschi, e in particolare quei personaggi che noi lettori vorremmo come membri della nostra famiglia.
Questa idea mi è piaciuta moltissimo e quindi ho cominciato subito la mia ricerca.
Ecco i risultati!



Top Ten characters I would want as family members



1. Jane Bennet da Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen;
Jane sarebbe una sorella perfetta. E' molto diversa da me, che assomiglio molto di più a Lizzie caratterialmente parlando, e proprio per questo credo che potremmo avere un bel rapporto.

2. Molly e Arthur Weasley dalla saga di Harry Potter di J.K. Rowling;

Li adoro. Davvero, non riesco a trovare verbo più adatto.
E' una delle più belle, coraggiose e adorabili coppie di genitori di cui io abbia letto nella mia vita, quindi nella mia famiglia li vorrei tantissimo!
Sarei una giovane maga destinata a frequentare Hogwarts nella casa di Grifondoro.E poi avrei dei bellissimi ginger hair a quest'ora, cosa da non sottovalutare assolutamente dato che mi renderebbero very british oltre che very Weasley!

3. Nonna Mazur dalla serie di Stephanie Plum di Janet Evanovich;
Combinaguai e anche in grado di sparare ad un tacchino, ma anche divertentissima e dal cuore grande. Tutti avrebbero bisogno di una Nonna Mazur nella loro vita!


4. Minerva McGranitt dalla serie Harry Potter di J.K. Rowling;
Potrebbe senza dubbio essere l'altra nonna. Ha il pugno di ferro ma è anche una donna molto saggia e molto intelligente. Insomma, già mi immagino i suoi occhi al cielo ogni volta che nonna Mazur ne spara una delle sue e già rido. Come non inserirla nella mia famiglia?


5. Sherlock Holmes dall'omonima serie di Sir Arthur Conan Doyle;
Lo vorrei tantissimo come zio. Già mi immagino di aiutarlo ad indagare su qualcuno dei suoi casi e ad ascoltarlo mentre suina il violino, o osservarlo mentre sperimenta qualcun'altra delle sue tecniche di travestimento.

6. Bridget Jones da Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding;
Cugina perfetta. Sarebbe la cugina combinaguai che mi ospita sempre quando voglio andarla a trovare a Londra, e che mi porta con lei durante lo shopping e le serate con gli amici. 
Certo, in quanto a situazione sentimentale non credo che potrei aiutarla moltissimo, dato che anch'io in materia sono un disastro, ma magari riuscirei a farmi presentare l'eventuale il fratello minore di Mark Darcy, che magari gli somiglia molto ed è affascinante come lui. 
E poi potrei aiutarla in cucina e a smaltire la sua scorta di gelato! 



7. Ron Weasley dalla serie Harry Potter di J.K. Rowling;
Mi piacerebbe avere Ron come fratello, possibilmente fratello maggiore.
E' una persona leale e protettiva e poi mi divertirei a prenderlo un po' in giro per la sua goffaggine.


8. Liesel Merminger da Storia di una ladra di libri di Markus Zusak;
Mi piacerebbe avere una figlia come Liesel. Vorrei una bambina come lei perché ha tanto amore per la sua famiglia, per i suoi amici, conosce il valore delle piccole cose e ha un amore immenso per i libri.


9. Prim Everdeen dalla serie Hunger Games di Suzanne Collins;
Mi piacerebbe molto avere Prim come sorella minore. E' una ragazzina sicuramente fragile e indifesa, ma è una persona altruista e dal cuore grande, oltre ad essere molto intelligente.

10. Finnick Odair dalla serie Hunger Games di Suzanne Collins;

Ho voluto lasciare il marito per ultimo. Se mi seguite da un po', sapete benissimo che mi innamoro di personaggi telefilmici e libreschi con la facilità con cui si beve un bicchier d'acqua.

Sicuramente avrete pensato che per arrivare a Finnick come mia scelta io ci abbia messo ore ed ore, cercando tra le mie milioni di crush libresche, ma in realtà non è stato così.
Mi è venuto piuttosto automatico pensare a Finnick e credo che sia successo perché - a parte il fatto che sia tremendamente bello, e lo sappiamo tutti - è uno di quei personaggi capace di amare in un modo così grande e così  totale, di quelli che da tutto e non pretende nulla in cambio. Davvero, se penso a come parla di Annie nei libri mi viene un nodo alla gola. 

Chi non vorrebbe un marito capace di tale amore?



E anche per questa settimana è tutto, miei cari!
Ovviamente sapete già che sono curiosa di scoprire quali sono i personaggi libreschi che vorreste nella vostra famiglia, quindi fatevi sotto!


domenica 25 maggio 2014

Clock Rewinders #49

Cari visitatori della Tana,
anche in questa Domenica un po' uggiosa torna Clock Rewinders,  la rubrica settimanale ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books.
Troverete qui un riassunto della settimana, che riguarda questo blog, i blog che seguo, le mie letture e un po' di quello che mi passa per la testa sul momento.


{La settimana appena trascorsa nella Tana}

{La settimana appena trascorsa nella blogosfera}

{Serie TV}

E'. Finito. Tutto ç__ç
Dopo la grande massa di season finale della settimana scorsa, questa settimana è terminato anche Supernatural. Se dovessi definire in qualche modo l'ultimo episodio, direi che è stato non molto soddisfacente, anche se il finale è stato parecchio heartbreaking. I miei Destiel ç_ç
Ma parlando di serie non ancora terminate c'è sicuramente Game of Thrones dove Tyrion continua a rubare la scena a tutti e finalmente Lysa Arryn ha spiccato il volo. Yay!

Mercoledì è andato in onda The 100. Signore e signori, Bellarke più che mai! Giuro che se me li fanno allontanare per colpa di Finn mi arrabbio.
E tra i season finale della settimana scorsa mancava quello di Elementary, epico quanto heartbreaking. Il rapporto tra Joan e Sherlock sembra vacillare davvero stavolta, e quello che ne sta risentendo di più è il mio Sherly. Lui è davvero disposto a cambiare per lei, a cambiare il suo modo di fare e di porsi con gli altri. E Joan...spero che cambi idea. Stay, Joan!
Tra gli altri episodi della settimana che ho visto c'è anche quello di Orphan Black. La situazione è molto complessa al momento per tutte le mie little heroes, ma certo non mancano mai sparatorie e accoltellamenti vari. Adrenalina sempre assicurata!

{Crush of the week}


La mia crush della settimana è Paul Driaden, personaggio di Orphan Black incredibilmente affascinante e sexy  interpretato da Dylan Bruce.
Nel telefilm il suo ruolo è cambiato moltissimo nel corso degli ultimi eisodi della seconda stagione, ma è sempre piacevole constatare che i suoi addominali restano sempre gli stessi ;)


E anche per questa Domenica è tutto, miei cari!



venerdì 23 maggio 2014

Le Cronache del Fandom #6: Downton Abbey


Cari visitatori della Tana,
dopo un po' di tempo torna finalmente la mia rubrica dedicata alle serie tv!
Di recente ho cominciato a seguirne molte di nuove, ma dato che negli ultimi tempo mi sent particolarmente british, oggi ho deciso di parlarvi di Downton Abbey, una serie anglo-americana che seguo ormai da un paio d'anni e che mi piace davvero molto.


Ormai giunta alla quarta serie, Downton Abbey è trasmessa in Inghilterra dal canale ITV, mentre negli USA dalla PBS, e sin dalla prima puntata ha riscosso un grande successo di ascolti.

La storia che questa serie ci racconta comincia il 15 Aprile 1912, il giorno in cui affonda il Titanic. A Downton Abbey, immaginaria residenza dello Yorkshire di proprietà del conte e della contessa di Grantham, la famiglia Crawley apprende che il futuro erede della fortuna dei Grantham è morto nel naufragio. Robert Crawley, conte di Grantham, ha tre figlie femmine, e il vincolo successorio impone che sia un uomo ad ereditare la tenuta.
E' così che il tutolo passa a Matthew Crawley, un lontano cugino del conte che di professione fa l'avvocato e che non ha mai avuto a che fare con l'aristocrazia.
Da quel momento, la vita della famiglia Crowley viene scossa da quella che per loro è una grande novità: avere a che fare con una persona "che lavora" e doverlo considerare loro pari, e in qualche modo avvicinarsi a lui.
Contemporaneamente, sullo sfondo della vita dei Crowley, si intrecciano le vicende che riguardano i loro domestici.
E nel corso delle quattro stagioni le vicende che nascono e si sviluppano dentro e fuori le mura di Downton Abbey sono davvero molte, in particolare la prima e la seconda stagione che vedono lo scoppiare della Grande Guerra, nella quale anche gli abitanti di Downton Abbey vengono coinvolti in un modo o nell'altro, mentre nella terza stagione siamo già nel 1920-1921 e infine nella quarta nel 1922.

Ovviamente essendo un telefilm che vede lo svilupparsi di molte vicende, è necessario che tutti i personaggi trovino spazio e che le storyline di ciascuno siano coerenti, e devo dire che questo è l'aspetto migliore di questa serie: ciascuno ha il suo spazio e le storyline, che si evolvano in positivo o in negativo, hanno sempre un loro perché.

Ovviamente, come accade per ogni serie TV, ci sono dei personaggi che nello spettatore lasciano il segno più di altri. Per quanto mi riguarda apprezzo moltissimo Lady Violet Grantham, la contessa madre, interpretata da Maggie Smith (indimenticabile professoressa McGranitt negli adattamenti di Harry Potter) che è una donna certo legata all'aristocrazia e che non manca di ricordare la classe sociale alla quale appartiene, ma per altri aspetti è sicuramente una donna all'avanguardia e ha sicuramente uno humor invidiabile!

Altro personaggio che ho apprezzato molto è stato quello di Lady Sybil (Jessica Brown Findlay) figlia minore di Robert e Cora Crawley, una ragazza che invece del suo status sociale si preoccupa poco, per interessarsi invece della politica, dei diritti delle donne, e che non esita a diventare infermiera e a contribuire alla cura dei feriti durante la guerra.
E poi, tra le file dei domestici, ci sono ovviamente Mr. Carson e Mrs. Huges, rispettivamente maggiordomo e governante di Downton Abbey, entrambi capaci di tenere il pugno di ferro, ma comprensivi quando necessario, così come Mr. Bates e Anna, camerieri personali rispettivamente di Lord Grantham e di Lady Mary (figlia maggiore di Robert e Cora), che vivono una bellissima quanto tormentata storia d'amore.

Nel cast poi, oltre a quello di Maggie Smith, ci sono dei nomi davvero notevoli, tra i quelli quello di Hugh Bonneville, che interpreta Lord Grantham, così come quello di Shirley MacLaine, che dalla terza stagione interpreta la madre di Cora Crawley. Infine, se anche voi siete appassionati di miniserie britanniche, non vi sarà nuovo il nome di Dan Stevens, che in questa serie interpreta Matthew Crawley ma che ha interpretato anche Edward Ferrars nell'ultimo adattamento di Ragione e Sentimento in forma di miniserie.

La serie è acclamatissima sia in Inghilterra che oltreoceano, tanto da aver vinto moltissimi premi (tra cui BAFTA, Emmy, Golden Globes, Satellite e RTS awards) e gli ascolti continuano ad essere altissimi, tanto che lo show è stato rinnovato senza indugi anche per una quinta stagione.

Insomma, se siete appassionati di drama storici inglesi, certo non potete perdervi questa serie. Inoltre, nonostante le stagioni siano 4, gli episodi non sono molti, dato che si passa dai 7 della prima stagione ai 9 delle altre, più lo special natalizio che va in onda ogni anno proprio il giorno di Natale.

E adesso sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate voi di Downton Abbey!
Io vi saluto e come immaginerete già, vi parlerò prestissimo di un'altra serie! 





mercoledì 21 maggio 2014

Intervista ad Alaisse Amehana, autrice di "Io sono Vera".

Cari visitatori della Tana,
è con grande gioia che oggi scrivo questo post, perché ho avuto il piacere di intervistare in anteprima Alaisse Amehana, autrice di Io sono Vera, un romanzo di prossima uscita per Rosa dei Venti Edizioni.
Conosco Alaisse praticamente da quando ho iniziato la mia avventura qui su blogger, dato che insieme ad Amaranth e Angharad gestisce il blog La Bella e il Cavaliere, al quale sono molto affezionata, e certo non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di intervistarla in occasione dell'uscita del suo romanzo d'esordio!
Quindi bando alle ciance, ed ecco cosa ci siamo dette!



Cara Alaisse, spero tu sia pronta ad affrontare il mio interrogatorio le mie domande!

Io ormai ti conosco un po’ e so già qualcosa di te, ma ti andrebbe di raccontare qualcosa di te ai miei lettori per cominciare? Chi è Alaisse?


Sono pronta!
Alaisse è un caso umano  lo pseudonimo sotto cui ho deciso di nascondere la mia vera identità, tipo Batman. Invece di lottare contro il crimine, però, lotto con i miei personaggi perché facciano quello che decido io, poi lotto con mio fratello per non essere sopraffatta e diventare sua cameriera personale, infine lotto contro l’Università che sembra intenzionata a fagocitarmi e non lasciarmi più uscire.
Una vita di combattimenti senza fine. Perciò sì, mi sento un po’ supereroe.


E’ la prima volta che ospito una scrittrice-supereroe sul mio blog, e per me è davvero un grande onore! E parlando dei tuoi superpoteri, so che scrivi da molto tempo . Io ho già letto qualcosa di tuo, ma sono curiosa di sapere com’è nata questa passione. Ti va di raccontarmelo?

Credo di esserci nata. Forse è esagerato, ma non ricordo il primo momento in cui ho pensato “sì, farò la scrittrice”. Ricordo quando è nata la passione per la lettura, grazie alla maestra delle elementari che ci obbligò a prendere un libro dalla biblioteca. Quello fu l’inizio della fine e penso che mia madre sogni ancora di strozzare la maestra per ciò che ha fatto.
Ma il momento in cui ho iniziato a scrivere resta perso nei meandri delle agende su cui scrivevo miniracconti  ispirati ai cartoni disney. Ne ho ancora uno in cui una leonessa nella savana deve riconquistare il trono sottratto dallo zio. Vi ricorda qualcosa?


Oltre ad essere una scrittrice, sei anche una lettrice, una blogger e una studentessa universitaria. Ma come fai a far tutto?

Te l’ho detto, sono un supereroe. La mia identità segreta ne è una prova.
No, la verità è molto più banale: sono studentessa per mancanza di alternative e leggo perché non potrei farne a meno. Per il blog ho una squadra imbattibile composta dalle altre Belle, Amaranth e Angharad. Senza di loro il mio essere blogger si limiterebbe alla pura fantascienza.


Tornando a parlare di scrittura, però, non posso fare a meno di parlare anche delle tue letture. Che genere ti piace leggere, e soprattutto, quali sono i tuoi autori preferiti?

Il mio genere preferito è il fantasy nell’accezione più ampia, dall’urban fantasy al paranormal, dallo steampunk al distopico, ma leggo in realtà di tutto. Preferisco i libri con molta azione e colpi di scena a quelli introspettivi, anche se dipende dal momento. Di autori preferiti ne ho troppi e vengono continuamente aggiornati in base alle nuove letture. Al momento direi Jacqueline Carey per lo stile (ma anche per i personaggi incredibili), Jonathan Stroud per l’ironia, Cecilia Dart-Thornton per le atmosfere e Richelle Mead per il ritmo narrativo. Sul versante italiano adoro Luca Tarenzi per la genialità del suo ultimo libro, Godbreaker, e Silvana de Mari perché mi accompagna fin da piccola con la sua saga dell’Ultimo elfo.


Restando in tema, c’è qualche autore in particolare a cui ti ispiri?

Non ce n’è solo uno perché difficilmente mi limito a scrivere con un solo stile. In ogni romanzo cerco di cambiare prospettiva e di dare un taglio diverso alla narrazione, perciò cambio punto di riferimento ogni volta. Diciamo che vorrei diventare brava come Virginia de Winter, saper creare mondi meravigliosi come Jacqueline Carey, o selvaggi come Dilhani Heemba, avere una sensibilità per i personaggi come Bianca Marconero e usare l’ironia e l’umorismo come Jenn Bennet. Punto in alto, lo so, ma non ho detto di volerci arrivare subito.


E a proposito di ispirazione, passiamo a Io sono Vera, il tuo romanzo in uscita. 

Prima di tutto, da cosa è nata l’idea per la stesura del romanzo?


L’idea è partita da un insieme di fattori, primo fra tutti dover scrivere una storia d’amore per partecipare al concorso di Giunti Shift. Il tema era piuttosto ampio e dato che non avevo ancora usato la figura degli angeli nei miei romanzi, ho pensato che fosse l’occasione giusta per cominciare. Cercando qualche spunto originale ho pensato di evitare il normale angelo mistico-religioso per concentrarmi su qualcosa di più “tecnologico”. Il resto è venuto da sé.


I protagonisti del romanzo sono Vera e Acsei. Ci parli un po’ di loro?

Di Acsei posso solo dire che è un Allievo Custode fin troppo intraprendente, ma con un gran cuore, e che cerca di dare il meglio di sé per diventare un giorno un Custode a tutti gli effetti. Se non fosse per la sua tendenza a combinare un disastro dopo l’altro potrebbe quasi sperare di farcela.
Vera è il danno collaterale, ma non si scoraggia e cerca di stare al gioco. È una ragazza normale, che si barcamena tra il ragazzo dei suoi sogni, la scuola e i genitori e che improvvisamente deve rivalutare tutto ciò che credeva importante. Non è un’eroina: tranne sopportare Acsei non ha superpoteri né strane abilità, a parte la cocciutaggine.



Una piccola curiosità: ti sei ispirata a delle persone reali per delineare questi due personaggi?

Di solito non mi ispiro a persone reali, al massimo prendo spunto per la descrizione fisica, ma i caratteri sono un mix tra personaggi che ho incontrato in altri libri o film e una mia particolare fissazione per protagonisti maschili un po’ imbranati. L’eccezione è Ammaniel, per lui mi sono ispirata a Morgan Freeman e infatti anche Vera lo cita.


Io sono Vera è il tuo romanzo d’esordio. Suppongo tu sia molto emozionata all’idea di arrivare finalmente ad un pubblico più ampio, quindi che ne dici di raccontarci un po’ le tue emozioni a riguardo?

Le mie emozioni non sono molto chiare. Mi alzo al mattino e tremo d’eccitazione, poi finisco di fare colazione e vorrei nascondermi in un angolino buio e sperare che nessuno badi più a me per il resto dei miei giorni. A ora di pranzo non vedo l’ora di vederlo pubblicato e per cena ho già deciso di chiamare la Casa Editrice e rescindere il contratto. Il tutto ripetuto ancora e ancora variando l’ordine. Hai un bravo specialista da consigliarmi?


No, nessuno specialista da consigliarti purtroppo, ma se vuoi venire a smaltire lo stress da pubblicazione qui da me in Terra Sicula, sei la benvenuta! Mentre rifletti sulla mia proposta, però, ho un’altra domanda per te:  in Io sono Vera qual è stato il personaggio più difficile da gestire?

Sicuramente Acsei. Nonostante tutte le buone intenzioni, il suo talento per infilarsi sempre nei guai più assurdi mi ha reso quasi impossibile stargli dietro. A un certo punto ho pensato davvero di lasciarlo a se stesso, e forse alla fine l’ho fatto…
E non ho ignorato il tuo invito, anzi, sto già facendo le valigie perciò preparati!


Se potessi scegliere una canzone come soundtrack del tuo romanzo, quale sarebbe?

Ne ho ben due, che ormai mi tormentano in misura uguale: Demons e Bleeding out degli Imagine Dragons. Durante la stesura di Io sono Vera li ho ascoltati così tanto che mi sembra facciano parte di me.


Ho letto che per rientrare nei tempi del concorso Giunti Shift hai scritto Io sono Vera in quattro settimane,  quindi a conti fatti è davvero possibile che tu sia un supereroe sotto mentite spoglie. Ma com’è Alaisse quando scrive?  A parte la giusta colonna sonora, di cos’hai bisogno per concentrarti sul tuo lavoro?

Per quanto banale possa sembrare, ho bisogno di ispirazione, di essere nel giusto stato d’animo per poter scrivere qualcosa, altrimenti il risultato è più o meno questo:

Quando poi entro nella giusta trance ho bisogno di tre cose: cioccolato, internet e nessuna interferenza. I risultati sono piuttosto discutibili, ma almeno non faccio male a nessuno.


Io sono Vera è il tuo presente, ma cosa ci dici del futuro? Hai già qualcosa in cantiere?

Ho alcuni romanzi finiti che aspettano una revisione spietata per essere definiti pubblicabili, o almeno proponibili. In particolare sto aspettando delle risposte per un romanzo che ho pubblicato su efp fino a qualche tempo fa. L’ho concluso, corretto e inviato. Ora aspetto e intanto vado avanti con gli altri cinque romanzi che aspettano una degna conclusione. O erano sei? Ogni tanto ne perdo qualcuno per strada, ma per fortuna ho le mie Belle che mi schiavizzano ricordano che devo andare avanti.


E a proposito di progetti e futuro, ecco la domanda che volevo farti fin dall’inizio. Sono stata buona e mi sono trattenuta fino ad ora, ma non posso non chiederti della tua mitica famiglia. Prima di tutto, cosa ne pensano del fatto di avere una scrittrice in famiglia? E poi come hanno reagito loro alla notizia della pubblicazione?

Più che una “scrittrice” per loro sono una mangiapane a tradimento, ma sono molto carini e me lo dicono solo a giorni alterni, così non mi sento troppo in colpa. Diciamo che quando andiamo a pranzo dai parenti preferiscono sorvolare sulle mie aspirazioni letterarie.
Detto questo, le reazioni alla notizia della mia pubblicazioni sono state piuttosto prevedibili: mio fratello era molto felice, perché secondo lui potrò finalmente mantenerlo, mentre mio padre ha chiesto semplicemente “Ma ti pagano almeno?”.  Mia madre mi ha sorpresa perché mi è sembrata genuinamente contenta e ha detto qualcosa simile a: “Non ci posso credere, con una casa editrice! Così mi sembra ancora più vero!”.  Non ho ben capito perché prima non dovesse essere vero, ma ho preferito sorvolare.
Con mio padre, poi, è in corso una scommessa perché ha promesso di raddoppiare i miei guadagni dei primi mesi. Capisci bene che ormai è una questione d’onore farglielo rimpiangere.


So che molte delle persone che ti seguono ti hanno chiesto di raccogliere le celebri avventure della tua famiglia in un libro. Possiamo includere anche questo tra i tuoi progetti letterari per il futuro?


Certo che sì! Ho intenzione di raccogliere quanto più materiale possibile prima di iniziare a scriverle, ma ormai sono diventate un progetto serio e spero di potermi dedicare presto alla loro stesura. Poi dovrò fuggire in un posto molto lontano e molto freddo per sfuggire alle ire di mia madre, ma penso che  ne valga la pena.


E qui si conclude la nostra intervista!
Ringrazio dal profondo del mi cuore Alaisse per aver risposto al mio interrogatorio *smette di puntarle la lampada da tavolo in faccia* e per averci raccontato un po' di tutti i suoi progetti.
Inutile dire che sono stata felicissima di sapere che le avventure della famiglia Amehana diventeranno una raccolta!
Per quanto riguarda Io sono Vera io conosco già per sommi capi la trama, ma sono curiosissima di saperne di più e spero di aver incuriosito anche voi!
Aspettando di avere delle news a riguardo, vi lascio un po' di link utili che potete consultare per conoscere meglio Alaisse e Rosa dei Venti Edizioni.

Rosa dei Venti Edizioni: Sito | Pagina FB



martedì 20 maggio 2014

Top Ten Tuesday #27: Libri sull'amicizia

Cari visitatori della Tana,
oggi vi propongo una nuova Top Ten. 
Il tema che questa settimana propone The Broke And The Bookish riguarda i libri sull'amicizia, sia libri che trattano espressamente del tema che libri in cui sono presenti dei bei rapporti di amicizia, e mi è immediatamente piaciuto! Mi sono sentita davvero ispirata.
Quindi bando alle ciance ed ecco la mia Top Ten!

Top Ten books about friendship

1. L'intera saga di Harry Potter di J.K. Rowling;
Personalmente non credo di aver mai letto altri libri in cui un rapporto di amicizia è descritto e indagato così bene, tra parentesi un rapporto di amicizia che riguarda non due, ma ben tre persone e anche di sesso diverso. Nel corso dei sette libri è stato bello veder nascere questa amicizia tra Harry, Ron e Hermione e vedere la sua evoluzione. L'amicizia tra questi tre personaggi è indubbiamente uno degli elementi portanti della saga.


2. Storia di una ladra di libri di Markus Zusak;
Negli ultimi mesi creso proprio di avervi ossessionati con questo libro, ma cosa volete? Mi è piaciuto davvero come pochi altri romanzi letti quest'anno (e forse nella mia intera esistenza).
I rapporti di amicizia importanti in quest romanzo sono due, quello tra Liesel e Max e quello tra Liesel e Rudy
Mentre il primo è un rapporto di amicizia che somiglia molto ad un rapporto fraterno, in cui Max consiglia e stimola Liesel a scrivere, a guardare quel poco che di bello è rimasto nel mondo e a riportarlo su carta, il rapporto tra Liesel e Rudy è un rapporto di amicizia sincero e puro come pochi. Nonostante i due si prendano in giro per la maggior parte del tempo, si prendono cura l'uno dell'altro, si capiscono e hanno un legame davvero profondo.


3. One day di David Nicholls;
Ormai mi basta pensare al titolo di quest libro per versare la solita lacrimuccia. 
Il rapporto di amicizia di cui parla questo romanzo è quello tra Dex ed Emma, un rapporto bello quanto triste. La loro amicizia è vera e profonda, ma è anche un'amicizia dalla quale è chiaro, ad u certo punto, che entrambi vorrebbero di più. E' un rapporto ostacolato da mille scelte, giuste o sbagliate che siano e che entrambi compiono nel corso dei vent'anni che Nicholls riprende nel romanzo. Leggere della loro amicizia e più inllo quanto tormentato, raccontato in un dei miei romanzi preferiti! 

4. Raven Boys di Maggie Stiefvater;
Quella che c'è tra i Ragazzi Corvo è un'amicizia bella quanto complessa.
Gansey, Ronan, Adam e Noah sono quattro ragazzi completamente diversi tra di loro e se mai dovessi leggere di loro presi singolarmente, non riuscirei mai a spiegarmi come possano essere diventati amici, eppure lo sono. Il loro è un legame che va oltre la loro missione e la loro ricerca.

5. Vampire Academy di Richelle Mead;
Il bellissimo rapporto tra Lissa e Rose certo non poteva mancare in questa top ten.
Rose e Lissa sono due ragazze che hanno un rapporto davvero bello, si completano l'un l'altra dato che sono estremamente diverse. Mentre Lissa è molto pacata e riflessiva, Rose è impulsiva e testarda, capace di mettere tutta se stessa in qualsiasi gesto. 
Ad unirle ancora di più è il legame psichico che le lega e permette a Rose di entrare nella mente di Lissa.


6. La Chimera di Praga di Laini Taylor;
Adoro, adoro adoro il rapporto di amicizia tra Karou e Zuzana.
E' u rapporto fatto di silenzi e segreti, ma non mancano la grande fiducia che hanno l'una nell'altra e soprattutto le grandi risate. Zuzana è davvero u personaggio unico nel suo genere, e se esistesse nella realtà vorrei tantissimo essere sua amica!

 7. La Trilogia di Gemma Doyle di Libba Bray;
Complicato e minato da mille avversità è il rapporto di amicizia che si viene a creare tra Gemma, Ann, Felicity.
Si tratta di tre ragazze profondamente diverse, sia a livello caratteriale che per quanto riguarda la loro estrazione sociale. Sono delle adolescenti in bilico tra un passato doloroso, un presente che non le soddisfa e un futuro che qualcun altro vorrebbe decidere per loro.
Hanno un legame molto particolare e in alcune fasi della trilogia molto debole, ma in altre questo legame diventa terribilmente forte.


E più che una Top Ten questa credo proprio che sarà una Top Seven, dato che al momento non mi sovvengono altri romanzi.
Ma come sempre sono curiosa di sapere quali sono i vostri romanzi preferiti in cui si parla di rapporti di amicizia! 
La Top Ten torna il prossimo Martedì con altri libri!


lunedì 19 maggio 2014

Recensione di "Evangeline e il caso dell'incendiario" - Rachele V. Draghi

Cari visitatori della Tana,
da quando ho cominciato a collaborare con il blog Italians do it Better ho avuto la possibilità di  conoscere molti autori emergenti, e tra questi anche Rachele V. Draghi, autrice del romanzo breve che oggi recensisco.
Evangeline e il caso dell'incendiario è uscito in selfpublishing lo scorso Marzo. Il prezzo è di € 1,99 per l'ebook e di circa €8 per il cartaceo. Le pagine sono 82.

TRAMA
Evangeline ha 18 anni, vive in una villa nella contea di Dartford, in Inghilterra, con suo padre, la sua migliore amica Katy e la governante, Mrs. Petry. La sua vita viene sconvolta in una fredda mattina d'Inverno, quando Mr. Gould, Commissario londinese di 27 anni, giunge a casa sua, invocando l'aiuto di suo padre, l'Ispettore Edgar W. York. Dopo il Grande Buio, in una Londra futuristica, diversa da quella che conosciamo, dove la tecnologia del vapore la fa da padrone, Evangeline si ritroverà invischiata in un caso investigativo apparentemente senza sbocchi. Un demone infesta la barriera a nord di Londra, mietendo vittime tra la povera gente in cerca di un po' di riparo. Lo chiamano il caso dell'Incendiario. . . fino alla fine, nulla sarà come sembra.



LA MIA OPINIONE

Quando ho letto la trama di quest romanzo breve, ho deciso che dovevo assolutamente leggerlo.
E' sicuramente un libro particolare, in cui si fondono bene generi diversi: il poliziesco, il romance, ma anche lo steampunk e il distopico.
In un'Inghilterra molto diversa da quella che conosciamo, in cui convivono una tecnologia futuristica, ma anche elementi del passato, vive Evangeline, una protagonista appassionata di indagini, il cui più grande desiderio è quello di frequentare l'accademia militare per poi seguire le orme del padre ed entrare in polizia. Ha un grande intuito, e quando il Commissario Gould si presenta alla porta della villa di Dartford, chiedendo al padre di Evangeline di aiutarlo ad indagare su un caso particolarmente difficile, la protagonista certo non si lascia sfuggire l'occasione per mettere alla prova il suo istinto investigativo e il suo coraggio.

Evangeline mi è piaciuta sin da subito. E' una ragazza testarda e coraggiosa, ma anche romantica in fondo. Mi ha ricordato molto Veronica Mars e senza perdersi in descrizioni esageratamente lunghe, l'autrice è stata brava a tratteggiare i caratteri di questo personaggio, così come è riuscita a fare con Mr. Gould, altro personaggio che sicuramente ho apprezzato molto.
In questa prima "puntata" della serie dedicata ad Evangeline inoltre conosciamo molti altri personaggi, tra cui il padre di Evangeline, Edgar W. York, un uomo davvero singolare, dato che ha un grande talento investigativo, ma è anche molto simpatico e un po' goffo. Inoltre c'è Katy, una grande amica di Evangeline appassionata di lettura, sempre pronta a tuffarsi tra le pagine di un libro e sicuramente di grande aiuto per Evangeline data la sua grande cultura.
Infine c'è Franz, un giovane strillone che diventa subito l'aiutante di Evangeline nelle indagini che la ragazza decide di portare avanti. E' un ragazzo che è dovuto crescere presto e farsi le ossa lavorando per le strade di londra, ma che conserva un pizzico della sua fanciullezza che lo rende davvero adorabile.

Il romanzo è già breve di per sé e si legge in poco tempo, ma a rendere la lettura ancora più veloce sono il ritmo incalzante e la trama coinvolgente e accattivante.
C'è la giusta dose di mistero, romance e azione e per essere la prima puntata di una serie di un'autrice emergente, l'ho trovato davvero molto buono.
Voglio sicuramente leggere le prossime avventure di Evangeline!



Il mio voto è quattro riccetti!