lunedì 26 novembre 2018

Recensione di "Fate il vostro gioco" (Rocco Schiavone #7) - Antonio Manzini

Cari visitatori della Tana, 
finalmente dopo un po' di pausa, oggi vi parlo di Fate il vostro gioco, ultimo romanzo di Antonio Manzini nella serie di Rocco Schiavone.

Il libro è uscito per Sellerio lo scorso 11 Ottobre e conta 391 pagine. Il prezzo è di € 15 per il cartaceo, mentre l'ebook costa € 9,99. Potete acquistarlo su Amazon a questo link.

TRAMA
Rocco è a terra, tradito da Caterina che ha lasciato la questura di Aosta, abbandonato dagli amici, anima in pena si aggira per la città con la sola voglia di rapporti carnali e privi di senso. Si complica anche il suo legame quasi paterno con l’adolescente suo vicino di casa, Gabriele, perché nella storia irrompe finalmente la madre, Cecilia, un personaggio fragile, buio, contraddittorio. Questa volta il vicequestore Schiavone deve vedersela con una storia di ludopatia, di avidità. Andando su e giù da Aosta al casinò di Saint-Vincent distante una manciata di chilometri si scontra con le incongruenze di uno Stato che lucra sul fallimento di famiglie trascinate nel fondo del barile dal demone del gioco d’azzardo. Nonostante la complessità dell’indagine Rocco non dimentica e cerca di ricucire i rapporti coi suoi amici romani: Sebastiano è ai domiciliari, Furio e Brizio a malapena gli rivolgono la parola. Ma l’impresa è resa più difficile perché l’ombra di Enzo Baiocchi, catturato dalla polizia e diventato ormai un pentito, si allunga ancora sulla vita del vicequestore. Le sorprese che il destino ha in serbo per Schiavone non sono finite e le domande cui dare una risposta sono tante: che fine ha fatto Caterina? Per chi lavorava? E perché la procura riprende a indagare sulla morte di Luigi Baiocchi?

LA MIA OPINIONE
Rocco non potrebbe stare peggio.
Tradito da Caterina, che considerava il suo braccio destro e della quale si era seriamente infatuato e abbandonato dai suoi amici dopo l'arresto di Sebastiano, sembra che questa volta abbia toccato di nuovo il fondo.
Il vicequestore, però, non può lasciarsi trasciare dagli eventi. Da risolvere c'è un omicidio, una nuova rottura di decimo livello, legato all'ambiente del casinò di Saint-Vincent.
Per scoprire colpevole e movente, Rocco dovrà addentrarsi non solo nel mondo del gioco d'azzardo, ma anche in quello della ludopatia, che inghiotte le persone in una spirale dalla quale, potrà verificare con i suoi occhi, è difficilissimo uscire.
È propro così che inaspettatamente conosce Cecilia Porta, la madre del suo giovanissimo vicino di casa, Gabriele, con il quale ormai ha un rapporto quasi paterno. La donna, piena di debiti perché dipendente dal gioco, sembra la principale indiziata per l'omicidio su cui sta indagando Rocco, ma la verità è molto più complessa...

Non mi stancherei mai di leggere i romanzi di questa serie. Credo di averlo già scritto in più di una recensione, perché è davvero così. Le storie, le indagini di Rocco, non smettono mai di interessarmi.
Manzini infatti sa esplorare l'animo umano in modo non superficiale né banale, sviscerando gli istinti più nascosti, i vizi, i segreti che non possono essere rivelati e affibbiandoli a personaggi che sono credibili, umani.
In questo romanzo lo vediamo in particolar modo con Cecilia e Italo, che rischiano di affogare nei debiti di gioco ma che continuano comunque a giocare, a ricadere nell'abitudine per sfidare la fortuna.

Ma soprattutto quallo che rende unici questi romanzi è Rocco, che si scopre capace di rimanere a galla nonostante i pesi che lo vogliono affondare, che non sono pochi. Il tradimento di Caterina lo ha segnato profondamente, perché raramente si fida delle persone e scoprire che questa volta ha sbagliato del tutto gli fa male. Dall'altra parte gli fa ancora più male sapere che i suoi amici non si fidano più di lui, in primis Sebastiano, che sconta i domiciliari confinato nel suo appartamento.
Dall'arresto, nemmeno Furio e Brizio gli parlano molto e di certo non si fidano più di lui come prima.
E poi c'è Baiocchi, che ha deciso di ultimare la sua vendetta contro Rocco rivelando alcune notizie non da poco su un passato che non sembra più così lontano.
In questa situazione Rocco è sicuramente segnato, appesantito, stanco. A tenerlo a galla, paradossalmente, sono il suo lavoro ed il rapporto con Gabriele, due cose che di solito gli stanno sullo stomaco ma che in questo frangente sono la sua ancora.
I pesi da portere, però, stanno diventando troppi e spero che nei prossimi romanzi della serie Rocco si possa finalmente liberare almeno di qualcuno di questi.

E ancora una volta non posso che consigliarvi questa serie e se l'avente già cominciata e siete dei fan di Rocco, ovviamente anche questo romanzo. Schiavone non vi deluderà.


Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti e mezzo!

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