lunedì 31 agosto 2015

Recensione di "The Help" - Kathryn Stockett

Cari visitatori della Tana,
è tempo di una nuova recensione! 
Oggi voglio parlarvi di The Help, uno tra i romanzi che avevo in TBR da secoli e che mi ha aiutata ad uscire da una terribile reading slump un paio di settimane fa.


Il libro è uscito per Mondadori nel 2009 e poi è stato ripubblicato nel 2012. La versione paperback conta 526 pagine ed il prezzo è di € 12.

TRAMA
È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco.


LA MIA OPINIONE
Davanti ai romanzi con più di 500 pagine di solito mi impaurisco un po', soprattutto quando non si tratta di romanzi che non rientrano tra i generi che leggo abitualmente. Ho sempre paura di incontrare romanzi poco scorrevoli ed eccessivamente prolissi, ma in realtà con The Help ho finito per ricredermi su ogni punto ed in meno di quattro giorni sono riuscita a terminarlo.

Jackson, Missisippi, anni '60. Siamo in anni cruciali per la storia americana, anni in cui comincia la lotta per i diritti civili da parte dei neri, portata avanti da persone carismatiche, primo tra tutti Martin Luther King, che si battono contro la segregazione razziale che per anni ha caratterizzato la società americana. Bianchi e neri da sempre non hanno pari diritti e gli effetti peggiori della segregazione si ripercuotono proprio sui neri, che hanno una qualità della vita nettamente inferiore a quella dei bianchi.

In questo scenario incontriamo Skeeter Phelan, una ragazza appena laureata che torna a Jackson dalla sua famiglia con una valigia piena di sogni: Skeeter vuole diventare una scrittrice. O una giornalista. O entrambe le cose.
Ma mentre si occupa di trovare un modo per sbarcare il lunario, l'unica preoccupazione della madre è che Skeeter trovi un buon partito e si sistemi, esattamente come hanno fatto già le sue amiche d'infanzia, Elizabeth e Hilly. 
Altra voce narrante del romanzo è quella di Aibileen, una domestica di colore che lavora a casa Leefolt e cresce la piccola Mae Mobley, la sua diciassettesima bambina bianca. Aibileen ha un fortissimo istinto materno, ma il destino con lei è stato crudele e le ha portato via Treelore, il suo unico figlio. Con un vero talento per capire i bambini, la donna cresce Mae Mobley dandole l'affetto che la madre le nega e insegnandole che è una bambina intelligente e importante, ma anche spiegandole che i bianchi e i neri sono uguali.
Infine abbiamo Minny Jackson, altra cameriera di colore con una vita molto difficile: un marito violento e cinque figli sulle spalle, guai ai quali si aggiunge il fatto che Minny sia proprio incapace di tenere a freno la lingua e per questo viene spesso licenziata.
Le vite di queste tre donne si intrecciano quando Skeeter, decisa a mettersi alla prova e a cominciare a scrivere la sua prima opera, propone ad Aibileen di aiutarla a scrivere un libro di interviste sulla condizione delle domestiche nere nelle famiglie bianche.
Il progetto sembra impossibile e sicuramente pericoloso, visto che le domestiche rischierebbero di finire in carcere, ma Aibileen vuole migliorare la sua situazione e per questo, nonostante i numerosi rischi, decide di Aiutare Skeeter.

Ci sono fasi della storia che pensiamo siano molto lontane da noi, non solo a livello temporale, ma anche a livello culturale. Quello sella segregazione razziale negli USA apparentemente è un fenomeno che ci siamo lasciati alle spalle moltissimo tempo fa, invece sono passati appena cinquant'anni e in molti stati del sud, come dimostrano le morti ingiustificate di molti cittadini di colore, quello del razzismo nei confronti dei neri è un fenomeno ancora molto presente. 
Ecco perché questo romanzo, nonostante la sua ambientazione storica, è ancora così attuale.
Quello che colpisce immediatamente, in questo romanzo, sono le tre voci narranti: Aibileen, Skeeter e Minny sono tre donne completamente diverse, tre personaggi che l'autrice è riuscita a caratterizzare benissimo. Capitolo dopo capitolo sono disegnate sempre meglio e le conosciamo a 360 gradi. L'ottimo lavoro fatto con le tre protagoniste è stato fatto anche con i personaggi secondari, tratteggiati con cura e ben caratterizzati, come accade con Hilly ed Elizabeth, le amiche di sempre di Skeeter, e Celia Foote, la donna presso la quale Minny trova lavoro.
Per quanto riguarda l'ambientazione, è stata curata sin nel minimo dettaglio e sin da subito si capisce che l'autrice ha fatto un ottimo lavoro su questo elemento.
Ho amato molto lo stile della Stockett, che incornicia perfettamente questa storia e la renda ancora più coinvolgente, toccante ed interessante.

In conclusione, The Help un romanzo intenso, che ho amato molto. Il fatto che sia narrato dalle voci di tre donne così diverse, eppure coraggiose e determinate allo stesso modo me lo ha fatto apprezzare ancora di più
Inoltre si tratta di un romanzo che inevitabilmente porta a riflettere sulla tematica del razzismo, che ora come allora, anche se in modi e termini diversi, affligge la società americana e anche la nostra e ci porta inevitabilmente a pensare alla condizione dei neri nella società e soprattutto alla parità di diritti, che come sappiamo è ormai assodata negli USA, ma che spesso, come dimostrano le morti di moltissimi cittadini di colore per mano di assassini bianchi, viene palesemente dimenticata.



Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti!

8 commenti:

  1. Anche io ho amato questo libro! davvero bellissimo!

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  2. Bellissima recensione per un libro meraviglioso!!! Hai visto il film?? Molto bello anche quello, rispecchia bene il libro, anche se preferisco la versione cartacea!!!

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  3. Io ho amato da morire questo libro, ho la prima edizione uscita con mondadori che è molto più calzante con la storia rispetto a questa del film. Il film è bello ma non rende per niente il libro perchè c'è un buonismo che nel libro e nella realtà non è mai presente! una storia di donne per far comprendere che non esistono differenze se non quelle che noi uomini imponiamo!

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  4. il film mi è piaciuto davvero un sacco, e da sempre ho questo libro sulla mia amata lista ...mi sa che dopo questa tua recensione mi deciderò a comprarlo!

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  5. Bella recensione! Complimenti! Io ho visto tante volte il film e mi è piaciuto moltissimo, io lo considero un capolavoro, avevo già in mente di comprare questo libro, appena finisco tutti i libri che ho sul comodino lo comprerò! :)

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  6. Ho visto il film e mi è piaciuto! Leggerò a breve il libro! :)

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  7. Mi trovo perfettamente d'accordo. Ho amato questo libro, anche se l'ho letto solo dopo aver visto il film. Sono entrambi tra i miei preferiti. Ma il libro ha delle sfaccettature che nel film vengono molto appianate, per amor del semplice. Nel film molti personaggi diventano piatti: o sono buoni, o cattivi. Mentre nel libro è tutto molto più complicato di così. Bella recensione :)

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  8. Mi trovo perfettamente d'accordo. Ho amato questo libro, anche se l'ho letto solo dopo aver visto il film. Sono entrambi tra i miei preferiti. Ma il libro ha delle sfaccettature che nel film vengono molto appianate, per amor del semplice. Nel film molti personaggi diventano piatti: o sono buoni, o cattivi. Mentre nel libro è tutto molto più complicato di così. Bella recensione :)

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