Cari visitatori della Tana,
oggi torno a recensire e questa volta vi parlerò di Storia del nuovo cognome, secondo volume della serie de L'amica geniale di Elena Ferrante.
Il romanzo è uscito per Edizioni E/O nel 2012 e conta 480 pagine. Il prezzo è di € 19,50 per il cartaceo, mentre l'ebook costa € 11,99. Potete acquistarlo su Amazon a questo link.
Sullo sfondo che prelude ai grandi cambiamenti degli anni Sessanta, Lila ed Elena si affacciano al mondo condividendo il desiderio di sfuggire al loro destino di ragazze cresciute nel rione napoletano. Nella competizione senza limiti che le lega e divide, la brillante e sensuale Lila sembra un passo avanti: sposata a sedici anni con il ricco proprietario di una salumeria, diventa la Jackie O del quartiere, mentre Elena, studentessa modello, fatica sui libri di scuola.
LA MIA OPINIONE
In questo secondo volume della tetralogia siamo nel pieno degli anni dell'adolescenza e della prima giovinezza di Lila ed Elena.
Lila ha appena sposato Stefano Carracci, l'uomo che pensava di desiderare ma che a poche ore dal matrimonio ha già tradito la sua fiducia. In poco tempo, forse solo in pochi giorni, Lila è costretta a constatare che Stefano non la ama, e che nemmeno lei ama lui. Allo stesso tempo, però, è in qualche modo costretta ad annullare la persona che è stata per essere la signora Carracci, che a soli sedici anni è tra le più ricche e sicuramente la più invidiata del rione.
Quello che gli altri non vedono, però, dietro a quella che sembra una vita perfetta, è l'infelicità di Lila, la volenza che subisce quotidianamente, l'inquietudine del non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo, del non riuscire ad essere libera.
Dall'altra parte Elena vive un momento di confusione: quello degli studi liceali le sembra un vortice senza fine e le scelte di Lila la mettono sotto pressione, al punto che anche lei, dopo tanta fatica, vorrebe tornare alla vita del rione, lasciare la scuola e "mettersi in pari" con la sua amica.
Il divario tra la sua vita e quella di Lila le sembra quasi insormontabile, a tal punto da farle male.
Ma Lenù ha attraversato i confini del rione e sta anche imparando a conoscere il mondo al di là del ponte della ferrovia. È un mondo in fermento, in pieno cambiamento e forse lei non è pronta per lasciarlo andare proprio adesso che sta iniziando a capirlo.
Ancora una volta dal punto di vista di Elena, l'autrice ci racconta di questo rapporto di amicizia complesso, pieno di sfaccettature, in equilibrio sul filo di lana tra Lila ed Elena.
Questo è il romanzo in cui le differenze tra le loro vite cominciano ad essere più marcate, perché prendono due direzioni completamente differenti. Tra alti e bassi, complicità e diffidenza, continui riavvicinamenti ed allontanamenti, un affetto che spesso sfocia in odio, invidia e distanza, ripiombiamo nella vita di queste due ragazze che vivono la loro giovinezza in modo completamente opposto.
Le vite di Lila e Lenù sono lo specchio di una società che da un lato cambia, ma dall'altra resta conservatrice e legata al rione. Proprio la seconda, in questa fase, infatti, comincia a sviluppare quel senso di inadeguatezza che l'accompagnerà per molto tempo, perché si sente fuori posto nel rione, il posto in cui è nata, perché con il procedere dei suoi anni scolastici continua anche la sua scoperta di un mondo diverso e forse migliore di quello che ha conosciuto, mentre in questo mondo "nuovo" si sente ancora fuori posto proprio perché nata nel rione.
Storia del nuovo cognome si pone in continuità perfetta con il romanzo precedente della serie, ed è anche allo stesso livello di bellezza e di pienezza.
Elena Ferrante non solo sa raccontare bene le storie, ma sa esplorare bene le emozioni umane, anche con il semplice descrivere le azioni di un personaggio. Dalle reazioni, dai movimenti, dalle frasi smorzate si riesce ad intuite tutto, ed è questo il tratto che più mi ha colpita nel corso della lettura dei suoi romanzi di questa serie, che, ancora una volta, vi consiglio.
Lila ha appena sposato Stefano Carracci, l'uomo che pensava di desiderare ma che a poche ore dal matrimonio ha già tradito la sua fiducia. In poco tempo, forse solo in pochi giorni, Lila è costretta a constatare che Stefano non la ama, e che nemmeno lei ama lui. Allo stesso tempo, però, è in qualche modo costretta ad annullare la persona che è stata per essere la signora Carracci, che a soli sedici anni è tra le più ricche e sicuramente la più invidiata del rione.
Quello che gli altri non vedono, però, dietro a quella che sembra una vita perfetta, è l'infelicità di Lila, la volenza che subisce quotidianamente, l'inquietudine del non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo, del non riuscire ad essere libera.
Dall'altra parte Elena vive un momento di confusione: quello degli studi liceali le sembra un vortice senza fine e le scelte di Lila la mettono sotto pressione, al punto che anche lei, dopo tanta fatica, vorrebe tornare alla vita del rione, lasciare la scuola e "mettersi in pari" con la sua amica.
Il divario tra la sua vita e quella di Lila le sembra quasi insormontabile, a tal punto da farle male.
Ma Lenù ha attraversato i confini del rione e sta anche imparando a conoscere il mondo al di là del ponte della ferrovia. È un mondo in fermento, in pieno cambiamento e forse lei non è pronta per lasciarlo andare proprio adesso che sta iniziando a capirlo.
Ancora una volta dal punto di vista di Elena, l'autrice ci racconta di questo rapporto di amicizia complesso, pieno di sfaccettature, in equilibrio sul filo di lana tra Lila ed Elena.
Questo è il romanzo in cui le differenze tra le loro vite cominciano ad essere più marcate, perché prendono due direzioni completamente differenti. Tra alti e bassi, complicità e diffidenza, continui riavvicinamenti ed allontanamenti, un affetto che spesso sfocia in odio, invidia e distanza, ripiombiamo nella vita di queste due ragazze che vivono la loro giovinezza in modo completamente opposto.
Le vite di Lila e Lenù sono lo specchio di una società che da un lato cambia, ma dall'altra resta conservatrice e legata al rione. Proprio la seconda, in questa fase, infatti, comincia a sviluppare quel senso di inadeguatezza che l'accompagnerà per molto tempo, perché si sente fuori posto nel rione, il posto in cui è nata, perché con il procedere dei suoi anni scolastici continua anche la sua scoperta di un mondo diverso e forse migliore di quello che ha conosciuto, mentre in questo mondo "nuovo" si sente ancora fuori posto proprio perché nata nel rione.
Storia del nuovo cognome si pone in continuità perfetta con il romanzo precedente della serie, ed è anche allo stesso livello di bellezza e di pienezza.
Elena Ferrante non solo sa raccontare bene le storie, ma sa esplorare bene le emozioni umane, anche con il semplice descrivere le azioni di un personaggio. Dalle reazioni, dai movimenti, dalle frasi smorzate si riesce ad intuite tutto, ed è questo il tratto che più mi ha colpita nel corso della lettura dei suoi romanzi di questa serie, che, ancora una volta, vi consiglio.
Il mio voto per questo romanzo è di cinque riccetti!
Bellissimo! Confido di leggere il terzo entro marzo. 😊
RispondiEliminaDa un sacco di tempo rimando la lettura di questa saga, ma prima o poi dovrò decidermi. Ogni commento che leggo mi convince sempre di più - e lo stesso hanno fatto i tuoi - ma poi, per qualche motivo, continuo sempre a rimandare.
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