sabato 23 febbraio 2013

Le grandi saghe #4: Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco vol.2 - "Il regno dei lupi - La Regina dei Draghi" - George R. R. Martin

Eh si, ce l'ho fatta!
Ho terminato di leggere anche il secondo volume delle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", nonostante sia stata una lettura lunga e travagliata.
Ovviamente parlando di secondo volume, anche stavolta, intendo il secondo volume come da originale (A Clash of Kings), che in Italia è uscito in due parti, Il regno dei lupi e La regina dei draghi.
Mondadori ha deciso di recente di pubblicare in brossura il volume unico, che trovate in libreria la prezzo di € 15,00.
Il volume conta 982 pagine.


TRAMA
Nel cielo dei Sette Regni, travolti da una guerra devastatrice, compare una cometa dal sinistro colore di sangue. È l'ennesimo segno di immani catastrofi che si stanno preparando? L'estate dell'abbondanza sembra ormai definitivamente passata, e ben quattro condottieri si contendono ferocemente il Trono di Spade. Intanto al di là del mare caldo l'orgogliosa principessa in esilio Daenerys Targaryen, è pronta a rischiare tutto per la corona che le appartiene di diritto. Solo per lei, forse, la cometa di sangue non è un presagio di tragedia ma l'araldo della riscossa.



LA MIA OPINIONE:
Prima di cominciare con la recensione, per la trama completa (ma piena zeppa di spoiler) vi rimando alle pagine di wikipedia su Il regno dei lupi  e La regina dei draghi.

Anche stavolta, Martin ci fa osservare gli avvenimenti dal punto di vista di diversi personaggi, questa volta nove. Ritroviamo i PoV di Arya, Sansa, Bran e Catelyn Stark, di Jon Snow,  Tyrion Lannister e Daenerys Targaryen, già incontrati in A game of thrones, ma a questi si aggiungono quello di Davos Seaworth, cavaliere delle Cipolle e consigliere di Stannis Baratheon e Theon Greyjoy, figlio di Balon, lord delle Isole di Ferro.
La storia raccontata in questo volume ricomincia esattamente da dove l'avevamo lasciata al termine del primo.
Una cometa è appena apparsa nel cielo dei Sette Regni, e ha il colore del sangue. Gli abitanti di Westeros, ma anche quelli delle città libere, si sono sbizzarriti nell'attribuirle diversi significati, ma indipendentemente da cosa simboleggi la cometa, una cosa è certa: la guerra è alle porte.
A contendersi il Trono di Spade troviamo Joffrey Baratheon, figlio della regina Cersei e del gemello Jaime ma erede apparente, poiché è sempre stato considerato figlio del defunto re Robert. Entrambi i fratelli di Robert, Stannis e Renly, hanno deciso di radunare i vessilli e di conquistare il trono. Abbiamo poi Daenerys Targaryen, madre dei  Draghi (le uova che il magistro Illyrio le ha regalato alle sue nozze si sono schiuse e ne sono nati tre cuccioli di drago) che al di là del mare progetta di acquistare navi e tornare a Westeros per riprendersi il trono che fu di suo padre.


Abbiamo ancora Robb Stark, lord di Grande Inverno e figlio di Eddard Stark, che scende in guerra prima per liberare il padre, fatto prigioniero ad Approdo del Re dai Lannister, che lo accusavano di tradimento, e poi per vendicarne la morte. Robb non vuole il trono, ma l'indipendenza del Nord, di cui è acclamato re.
Una situazione tesa e complicata in cui vediamo muoversi anche gli altri personaggi.
Arya Stark è stata salvata da Yoren, un Guardiano della Notte, durante l'esecuzione di suo padre, e adesso, sotto mentite spoglie, è in viaggio verso la Barriera.
Sansa invece è tenuta prigioniera ad Approdo del Re, ancora promessa sposa di Joffrey, che non manca mai di torturarla, fisicamente e psicologicamente ogni volta che giungono notizie delle vittorie del Re del Nord.
Bran è lasciato a governare Grande Inverno nonostante la sua giovane età, ma per lui non sarà semplice. Ad aiutarlo ci sono Maestro Luwin e Jory Cassel, ma anche Meera e Jojen Reed, che lo aiuteranno soprattutto per interpretare i sogni e soprattutto gli incubi che ha sempre più spesso. 

Catelyn diventa una mediatrice per conto di Robb, mentre Tyrion viene spedito dal padre ad Approdo del Re, per ricoprire al suo posto la carica di Primo Cavaliere.
Jon Snow è ormai attendente di Jeor Mormont, il lord comandante dei Guardiani della Notte, ed insieme ad altri trecento guardiani si reca oltre la Barriera per capire cosa è successo al gruppo di Benjen Stark, uscito e mai più tornato.

Una rete di eventi ben costruita, una visione totale degli eventi che anche stavolta Martin ha costruito con enorme maestria.
C'è un equilibrio totale nella narrazione, e niente viene nascosto al lettore.
Il racconto che vediamo, nonostante riguardi diversi fronti alla fine è riconducibile ad un unicum, che verrà immediatamente ripreso nel terzo volume della saga.
Unica pecca di questo romanzo, secondo me, è che a tratti, e soprattutto intorno alla metà, diventa eccessivamente lento. E' dato molto spazio alle macchinazioni e agli intrighi che i diversi personaggi escogitano e poco all'azione, che invece ritroviamo tutta nel finale.
Dall'altro lato però questa lentezza è anche un pregio, dato che abbiamo la possibilità di conoscere meglio i vecchi personaggi (ed in alcuni casi di rivalutarli, come ho fatto con Sansa) ma anche di inserire i nuovi.
Insomma, meno avvincente del primo volume (soprattutto per i PoV di Davos e Catelyn, che trovo eccessivamente lenti) ma sicuramente all'altezza delle aspettative.
Ogni personaggio ha i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi punti di forza e le sue debolezze.
Tra alleanze che si costituiscono e che si rompono, battaglie sul campo e intrighi di corte, questo romanzo è un degno seguito del primo.
Adesso però mi aspetto davvero i fuochi d'artificio in A Storm of Swords!
Ho già iniziato a leggerlo e fremo per arrivare al PoV di Jaime (uno dei miei personaggi preferiti).

Ah, ritengo sia importantissimo ricordarvi di non affezionarvi a nessuno dei personaggi, siate stoici! Potrebbero morire davvero quando meno ve lo aspettate. Martin uccide i suoi personaggi come fossero mosche.

2 commenti:

  1. Martin è il punto di congiunzione tra Babbo Natale e Satana.
    http://i45.photobucket.com/albums/f54/Gaara-chan/KILLTHEMALL.jpg

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    1. Non avrei saputo definirlo meglio.
      Da quando ha fatto fuori Eddard poi ho capito che è proprio sadico. Si diverte a far del male ai suoi lettori.

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