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lunedì 2 novembre 2020

Recensione: "Per mano mia: Il Natale del Commissario Ricciardi" di Maurizio De Giovanni (Il Commissario Ricciardi #5)

Cari visitatori della Tana,
oggi torno a recensire e lo faccio per parlarvi del quinto volume di una serie che sto amando moltissimo, quella del Commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. Si tratta di Per mano mia: Il Natale del Commissario Ricciardi.


Per mano mia: Il Natale del Commissario Ricciardi
di Maurizio De Giovanni
Il Commissario Ricciardi #5
Einaudi
299 pagine
€ 14 (cartaceo) € 9,99 (ebook)

Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di "Natale in casa Cupiello", dietro l'immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull'ingresso, mentre l'uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più d'uno. La figlia piccola si è salvata perché era a scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l'amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità. In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario. E insidiato nella sua solitudine da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe. Tra le casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all'avanguardia della Milizia fascista, una città sempre più doppia e in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre più strette.

LA MIA OPINIONE 

A Napoli il Natale sta per arrivare. Le strade si riempiono dei profumi della tradizione, ma sotto questa felicità apparente e l'aria di festa si nascondono storie drammatiche.
Nella loro bellissima casa a Mergellina vengono rinvenuti i cadaveri di Emanuele Garofalo, funzionario della Milizia, e di sua moglie Costanza, uccisi entrambi con grande brutalità. Ma nemmeno gli spettri dei due coniugi sembrano poter aiutare Ricciardi nella soluzione del caso: entrambi hanno parole che sembrano non essere collegate al delitto. 
Proprio per questa ragione questa volta il Commissario dovrà affidarsi al cuo intuito e soprattutto all'analisi della scena del crimine, che ha un elemento insolito: solo una delle statuine del presepe di casa Garofalo è stata rotta, quella di San Giuseppe.
Insieme a Raffaele Maione, brigadiere e suo braccio destro, Ricciardi è chiamato a risolvere un duplice omicidio che cela moltissime ombre e che ci offre una panoramica sull'organizzazione della Milizia fascista, ma anche sulla povertà e sulla miseria nascoste sotto la facciata di ordine e ricchezza imposta dal Regime.

Il pregio più grande di questa serie di romanzi che ha come protagonista il Commissario Ricciardi è che non perde mai fascino. Alcuni personaggi, alcuni autori, arrivano ad avere un rapporto complicato con la serialità, ma non è questo il caso.
De Giovanni sa bene come costruire le sue storie ed in questo caso ha saputo non solo imbastire un giallo con molti elementi, in cui i sospettati per il duplice omicidio sono diversi, ma anche dare rilevanza al brigadiere Maione, che da personaggio secondario diventa comprimario. Conoscevamo già parte della sua storia personale, ma in questo volume ne conosciamo il lato più sensibile, affettuoso e determinato.
Oltre ad aggiungere sfaccettature ai personaggi che giù conosciamo, l'autore ancora una volta mette in scena personaggi ambigui e complessi per ci che riguarda l'omicidio, dalle vittime ai sospettati. Ciascuno di loro ha storie e moventi profondi, sanguigni quasi. 
Ed infine, come sempre, devo menzionare l'ambientazione: De Giovanni ha uno straordinario talento per descrivere atmosfere e luoghi di Napoli regalando ai lettori una full immersion negli anni Trenta, un autentico viaggio nel tempo alla scoperta di un periodo storico molto complesso. 

Ancora una volta devo dire che leggere questa serie si sta rivelando un'ottima scelta. Me ne sto innamorando sempre di più.





Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!



martedì 26 maggio 2020

Recensione: "Il posto di ognuno: l'estate del Commissario Ricciardi" (Il Commissario Ricciardi #3) di Maurizio de Giovanni

Cari visitatori della Tana,
come promesso, contnuo a parlarvi della serie del Commissario Ricciardi, nata dalla penna di Maurizio de Giovanni. Oggi vi parlo del terzo volume, Il posto di ognuno, uscito per Einaudi nel 2012.


 Il posto di ognuno: l'estate del Commissario Ricciardi
Il Commissario Ricciardi #3
di Maurizio de Giovanni
 Einaudi
325 pagine
 € 14

TRAMA
Napoli 1931. Le stagioni si susseguono incuranti del sangue e della morte e la città si prepara ad affrontare il caldo torrido dell’estate. Luigi Alfredo Ricciardi, Commissario in forza alla Regia Questura di Napoli, affronta un nuovo caso di omicidio insieme all’inseparabile Brigadiere Maione. Ricciardi è un commissario fuori dal comune, un solitario, uno che non ama eseguire gli ordini che gli vengono impartiti e di solito fa di testa sua. Non è ben visto dalla gerarchia fascista che lo controlla a distanza ma lo lascia lavorare, perché stranamente i casi li risolve tutti… In molti cominciano a sospettare che Ricciardi abbia un segreto, si dice parli direttamente con il Diavolo. In realtà Ricciardi si limita ad ascoltare le ultime parole dei morti, più che un dono, una condanna. L’estate del commissario Ricciardi vedrà la morte della bellissima duchessa di Camparino, uno donna misteriosa dalla chiacchierata vita notturna. Anche stavolta saranno le ultime parole pronunciate dalla vittima a far partire l’indagine che condurrà il commissario, e noi lettori insieme a lui, a scoprire una Napoli riarsa e poco conosciuta, abitata da personaggi inquietanti che tenteranno di ostacolare il suo lavoro.

LA MIA OPINIONE

All'alba di un torrido giorno d'estate, la città di Napoli viene scossa dalla notizia di un efferato omicidio tra le mura di un palazzo nobiliare. Ad essere stata uccisa è la duchessa di Camparino, una donna bellissima entrata nell'alta società grazie ad un matrimonio conveniente.
Ad indagare viene chiamato il Comissario Ricciardi, che oltre alle ultime parole della vittima, che percepisce dal suo spettro grazie al Fatto, non ha molti elementi. 
Così, insieme al fidato Brigadiere Maione, inizia ad indagare sulla vita complessa di Adriana, una vera femme fatale che dopo aver sposato il duca di Camparino e conquistato una posizione sociale, quando questi si è ammalato, non ha esitato a continuare la bella vita da sola, tra cene, spettacoli a teatro e una lunga fila di amanti.
Ad essere indiziate per l'omicidio ci sono diverse figure e anche questa volta Ricciardi deve riuscire nel compito arduo di scoprire chi voleva male alla duchessa tanto da ucciderla.

Sono rimasta completamente catturata anche da questa terza avventura del Commissario Ricciardi. 
Lo stile denso, quasi poetico, di Maurizio De Giovanni permette al lettore di immergersi totalmente nell'atmosfera di Napoli negli anni Trenta. La città è allo stesso tempo sullo sfondo, ma anche protagonista della storia. Insieme al Commissario e al brigadiere ne scopriamo le vie, i palazzi, i vicoli, che a loro volta raccontano delle storie.
E poi c'è il protagonista vero, quello umano, il Commissario Ricciardi. Pienamente cosciente del dolore della morte e avvolto nella tristezza che il Fatto gli provoca, per lui le relazioni umane restano molto complicate se non per l'amicizia che lo lega al dottor Modo e al brigadiere Maione.
E poi c'è Enrica, la donna di cui è innamorato ma con la quale non riesce a farsi avanti proprio per paura di riservarle una vita di infelicità e che continua soltanto a guardare la sera dalla finestra della sua camera.
Dall'altro lato, a Napoli arriva Livia Lucani, la vedova del tenore Arnaldo Vezzi sulla cui morte Ricciardi aveva indagato ne Il senso del doloreche, rimasta affascinata dal Commissario, si stabilisce in città per attuare il suo piano di conquista.
Con un cuore diviso tra due donne e un'indagine complicata da portare a termine, a Ricciardi non rimane che concentrarsi sul lavoro per evitare i suoi sentimenti, portando a termine anche stavolta un'indagine dalle moltisime sfaccettature.

Anche in questo caso non posso che confermare il mo parere iniziale su questa serie: merita, e anche tanto, per cui ve ne consiglio senza dubbio la lettura.
Inoltre ho scoperto che anche gli audiolibri dei primi volumi della serie letti da Paolo Cresta sono particolarmente gradevoli da ascoltare e li trovate su Audible.


Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!


lunedì 18 maggio 2020

Recensione: "La condanna del sangue: la primavera del Commissario Ricciardi" (Il Commissario Ricciardi #2) di Maurizio De Giovanni

Cari visitatori della Tana,
se mi seguite si Instagram sapete già che nel periodo della quarantena ho continuato a leggere la serie del Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni. Dopo averla accantonata un po' una volta terminato il primo volume, ho deciso di dare una seconda possibilità a questa serie e al momento sto leggendo il sesto volume.
Ma andiamo con ordine: oggi vi parlo infatti di La condanna del sangue, il secondo volume della serie.



La condanna del sangue: la primavera del Commissario Ricciardi
Il Commissario Ricciardi #2
di Maurizio De Giovanni
Einaudi
296 pagine
€ 14 (cartaceo)


TRAMA
La primavera del 1931 si annuncia con i suoi profumi tra i vicoli e le piazze di Napoli e già porta scompiglio, agita il sangue delle persone. Carmela Calise, cartomante e usuraia, scopre la carta che segnerà il proprio e l’altrui destino. Viene trovata morta, ridotta a un mucchio di ossa e sangue, barbaramente colpita a bastonate nel suo modesto appartamento del rione Sanità. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi e il brigadiere Raffaele Maione sanno come può essere feroce il richiamo della stagione nuova; quello che ancora non sanno è quanto saranno coinvolti nella tempesta di emozioni che dovranno attraversare. Guidato dal Fatto, il dono o la maledizione di sentire le ultime parole pronunciate da chi muore di morte violenta, Ricciardi, già protagonista de Il senso del dolore, accompagna il lettore nei misteri della città, tra menzogne e sotterfugi, superstizioni e intrighi, mentre le passioni esplodono indomabili nell’oscurità dei bassi e nelle stanze ombrose delle dimore nobiliari. I personaggi del romanzo si muovono attorno al commissario come a comporre un coro. Tra i tanti, le donne: la coraggiosa Filomena, costretta a sacrificare la propria bellezza per salvare l’onore; l’affascinante e impulsiva Emma, annoiata da un ricco marito assai più vecchio di lei; e poi Lucia, decisa a riconquistare l’uomo che ama, la piccola Rituccia, già segnata dalle iniquità della vita, la dolce Enrica, in attesa di uno sguardo alla finestra. Ricciardi e Maione dovranno affrontare l’abbandono, la gelosia, il possesso. Ma soprattutto la “condanna del sangue”: ancora una volta affonderanno le mani nelle miserie e nel dolore e incontreranno gli antichi nemici, la fame e l’amore; nel farlo si troveranno faccia a faccia con le proprie paure. Il caso sarà risolto e la città restituita alla seduzione dell’aria che freme.


LA MIA OPINIONE

Mentre a Napoli arriva la primavera, con un vento nuovo carico di profumi che portano via la tristezza dell' inverno, Carmela Calise, cartomante e usuraia, viene uccisa nel suo appartamento. L'assassino si è accanito sul cadavere, che viene ritrovato nell'appartamento in cui la donna viveva da sola, conducendo da lì entrambe le sue attività.
Il caso non è per niente semplice: attorno alla donna ruotavano le vite di molte persone, dato che doveva riscuoere molti soldi da diversi debitori ed altrettanti erano coloro che si recavano da lei a farsi leggere le carte.
Ricciardi, oltre a scontrarsi con lo spettro della donna per via del Fatto, deve ricostruire un intreccio molto complesse, fatto di molte infelicità, di cui Carmela Calise teneva tutti i fili.
Anche in questo romanzo incontriamo molte figure femminili: prima tra tutte Filomena, la cui vicenda si intreccia con la vita del brigadiere Maione, ma anche Emma, una giovane infelice che era ormai completamente assoggettata alla lettura delle carte che le faceva la Calise.
Poi c'è Lucia, la moglie di Maione, decisa a riprendersi la sia vita e l'amore del marito dopo lunghi anni di lutto ed infine la dolcissima Enrica, innamorata dello sguardo di Ricciardi.

Sullo sfondo della Napoli degli anni '30, ingombrata dai cantieri del Regime, che vuole nuove grandiose opere per la città, si muove l'indagine in questa seconda avventura che vede come protagonista il commissario Ricciardi.
L'ambientazione è un elemento molto presente nella narazione, un affresco a tinte forti di una città in cui i poveri sono sempre più poveri e i ricchi invece sono chiusi nei loro palazzi o dediti ad una vita mondana fatta di teatro e salotti.
Su questa scenografia si muove il commissario Ricciardi, in un'indagine che non è solo la ricerca di un colpevole, ma anche un continuo muoversi tra desideri e passioni delle persone coinvolte.

Oltre all'ambientazione e al giallo dalla soluzione non scontata, quello che più si apprezza è sicuramene il protagonista, un uomo all'apparenza freddo e distaccato ma che nel corso delle pagine si rivela un uomo segnato da dolore e anche molto empatico. 

Nel complesso un romanzo che ho molto apprezzato, coinvolgente soprattutto non banale.
Questa serie di gialli sicuramente spicca tra quelle che al momento troviamo sul mercato.

Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti!


sabato 12 ottobre 2019

Recensione; "Il senso del dolore: l'inverno del Commissario Ricciardi" di Maurizio De Giovanni

Cari visitatori della Tana,
oggi finalmente torno a recensire e lo faccio per la mia ultima lettura: Il senso del dolore: l'inverno del commissario Ricciardi, primo volume dell'ormai celebre serie di Maurizio De Giovanni.


Il senso del dolore: l'inverno del Commissario Ricciardi
di Maurizio De Giovanni
Il Commissario Ricciardi #1
Einaudi
2012 (precedentemente pubblicato da Graus nel 2006 e da Fandango nel 2007)
206 pagine
€ 5,99 (ebook) € 13 (cartaceo)
Link Acquisto Amazon

TRAMA
Napoli, 1931. Marzo sta per finire, ma della primavera ancora nessuna traccia. La città è scossa dal vento gelido e da una notizia: il grande tenore Arnaldo Vezzi – voce sublime, artista di fama mondiale, amico del Duce – viene trovato cadavere nel suo camerino al Real Teatro di San Carlo prima della rappresentazione di Pagliacci. La gola squarciata da un frammento acuminato dello specchio andato in pezzi. A risolvere il caso è chiamato il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, in forza alla Squadra Mobile della Regia Questura di Napoli. Investigatore anomalo, mal sopportato dai superiori per la sua insofferenza agli ordini ed evitato dai sottoposti per il carattere introverso, Ricciardi coltiva nell’animo tormentato un segreto inconfessabile: fin da bambino vede i morti nel loro ultimo attimo di vita e ne sente il dolore del distacco. Mentre i giorni passano e il vicequestore incalza, timoroso dell’impazienza del regime che da Roma chiede chiarezza ed esige che i colpevoli siano consegnati alla giustizia, la città freme sotto un alone cupo e livido, il risentimento cova nei vicoli e nei bassi, i raggi del sole illuminano a squarci le facciate degli antichi palazzi. Attento alle esigenze dei più deboli, il commissario segue il suo senso di giustizia per dare un nome all’assassino.

LA MIA OPINIONE

In una sera di Marzo del 1931, la città di Napoli viene scossa da una notizia incredibile: Arnaldo Vezzi, tenore di fama mondiale e artista dalla voce e dalle capacità interpretative eccezionali, è stato trovato assassinato nel suo camerino al Teatro San Carlo, dove era in scena.
Ad indagare sull'omicidio viene chiamato Luigi Alfredo Ricciardi, un Commissario dall'intuito eccezionale ma dal carattere scostante, che nasconde un segreto che da sempre lo affligge: riesce a vedere i morti  di morte violenta nel loro ultimo attimo di vita e ne percepisce il dolore. L'animo di Ricciardi è tormentato da queste visioni, ma non può confidare a nessuno ciò che riesce a vedere.
Mentre gli ultimi sprazzi d'inverno si abbattono sulla città, Ricciardi deve addentrarsi nella vita di Vezzi, per scandagiare le sue conoscenze e scoprire, infine, chi lo ha ucciso e perché.

Ho avuto qualche diffidenza nell'approcciarmi a questo romanzo, come mi capita sempre per i libri e per le serie più popolari. Alla fine ho ceduto quando ho saputo che dai romanzi sarebbe stata tratta una serie TV (prossimamente in onda su Rai 1) e così la curiosità ha preso il sopravvento.

Di questo romanzo mi hanno catturata prima di tutto l'atmosfera e l'ambientazione: siamo nel mezzo del ventennio fascista, ma non ancora al culmine del regime. Napoli è una città dalle mille contraddizioni, divisa tra i fasti di ricchi e l'estrema povertà di chi deve sgomitare per sopravvivere.
Immerso nell'atmosfera plumbea di un inverno che non vuole andare via, Ricciardi è un personaggio che attira sin da subito l'attenzione, prima di tutto per questo potere che lo contraddistingue, per questo dolore della morte che lo insegue e che lo rende scostante, sfuggente.
Ma intorno a Ricciardi si muovono diverse figure, da Maione, suo fedele braccio destro, al morto stesso e ad altri personaggi coinvolti nella vicenda, che scopriamo attraverso i molteplici PoV.

Lo stile di De Giovanni è molto evocativo, quasi poetico, ma allo stesso tempo scorrevole e dosato e sin da subito permette di immergersi nella storia.
Un ottimo esordio in questa serie, ormai già conclusa con il dodicesimo romanzo, che sicuramente continuerò a leggere.


Il mio voto per questo romanzo è di quattri riccetti!