Cari visitatori della Tana,
benvenuti nell'angolo recensione di questa settimana. Oggi vi parlo di Flawed: Gli imperfetti, il nuovo romanzo distopico di Cecelia Ahern uscito il mese scorso e che grazie all'editore ho avuto la possibilità di leggere.
Il romanzo è uscito lo scorso 13 Settembre per DeAgostini nella collana Young Adult e conta 377 pagine. Il prezzo è di € 6,99 per l'ebook mentre il cartaceo costa € 14,90.
TRAMA
In un futuro non molto lontano, il giudice Crevan è a capo della Gilda, uno speciale tribunale con il compito di condurre una spietata crociata contro l'immortalità. È lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello e chi invece è un "imperfetto", un essere Fallato da marchiare a fuoco con una F sulla pelle e da allontanare dalla società civile. Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D'un tratto, ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più, perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di soccorrere il pover'uomo e quel gesto si ripercuote su di lei con conseguenze drammatiche. Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene trascinata in tribunale davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un ragazzo misterioso e affascinante: l'unico amico su cui d'ora in poi Celestine potrà contare.
LA MIA OPINIONE
Quando ho saputo che Flawed sarebbe stato pubblicato in Italia, mi sono subito incuriosita. Conoscevo Cecelia Ahern come autrice di narrativa romantica e avevo già letto qualcuno dei suoi romanzi (qui la mia recensione di Scrivimi ancora), ma ero molto interessata a vedere come se la cavasse nel mondo dei romanzi distopici per ragazzi.
Celestine è una diciassettenne che ha una vita perfetta: una famiglia perfetta, perfetti voti a scuola e un perfetto fidanzato. Perché la perfezione è possibile, nel mondo in cui vive.
In un futuro non troppo lontano, a mantenere la perfezione ci pensa la Gilda, guidata dal giudice Crevan, che applica alla lettera una legge terribile, con la quale distinguere i perfetti dai Fallati, persone imperfette che vengono marchiate e ghettizzate per quelle che sono considerate azioni normali in altri Paesi, ma che in quello di Celestine sono parificati a veri e propri crimini.
Ma Celestine non ha motivo di curarsi dei Fallati: nella sua vita c'è soltanto spazio per le soddisfazioni scolastiche e per Art, il suo fidanzato, figlio del giudice Crevan.
La sua vita scorre ordinariamente, finché una mattina, sull'autobus che la porta a scuola, un uomo, un Fallato molto anziano, si sente male. Celestine sa che non dovrebbe soccorrerlo, ma l'istinto la porta ad aiutarlo.
È in quel momento che il suo destino si compie: arrestata, interrogata e focus dell'attenzione di tutti i media, Celestine finisce davanti alla Gilda per essere processata. Per lei però, né Crevan né gli altri giudici hanno pietà: Celestine viene marchiata a fuoco, ricevendo tutti e cinque i marchi previsti dalla legge, come mai nessuno prima di lei. La sua vita cambia radicalmente, ma dopo aver sofferto e aver vissuto sulla sua pelle il dolore e l'ingiustizia, non ha intenzione di arrendersi.
Non leggevo un romanzo distopico da qualche tempo e Flawed sembrava il libro perfetto per ritornare a questo genere che mi ha sempre appassionata.
Di questo romanzo ho apprezzato sicuramente il mondo che Cecelia Ahern ha costruito: in questo futuro che sembra lontano ma non troppo, nel mondo in cui vive Celestine, vigono regole rigidissime sulla moralità. Queste regole nascono diversi anni prima rispetto alla storia che ci viene raccontata, quando il popolo, stanco delle decisioni moralmente ed eticamente discutibili dei leader politici, ha deciso di sovvertire il sistema, creando la Gilda, un organo di controllo che prima aveva soltanto il compito di rimuovere i leader politici "fallati", ma le cui regole sono state successivamente estese a tutta la società. L'obiettivo della Gilda è quello di creare una società moralmente impeccabile, allontanando dalla stessa tutti i trasgressori delle regole etiche.
I Fallati sono tutti segnati da un marchio: una F dentro un cerchio, simbolo della perfezione, che viene imposto su una diversa parte del corpo a seconda del tipo di "deviazione" dalla morale perfetta.
Questo world building mi è piaciuto perché quello descritto dalla Ahern è un mondo lontano dal nostro ma che in qualche modo ritengo vicino, immaginabile.
Questa idea di partenza è molto forte, ha moltissimo potenziale, ma purtroppo mancano molte spiegazioni e diversi passaggi su come la società sia arrivata a quel punto, ma confido che tutto possa essere spiegato meglio nei prossimi romanzi della serie.
Quello che invece mi ha deluso di questo romanzo, è stata la protagonista. Celestine.
Anche qui, secondo me, l'idea di partenza di questa protagonista è stata sfruttata male: la ragazza più che perfetta che diventa una fallata e comincia a cambiare punto di vista sulla realtà in cui vive poteva sicuramente avere dei risvolti migliori, mentre Celestine diventa una sorta di "perfetta eroina imperfetta" una sorta di Mary Sue fallata che non è riuscita a lasciare il segno.
Ho trovato troppo meccanico il suo cambiamento, che è troppo radicale e troppo immediato per essere credibile. Una protagonista a tratti davvero piatta e prevedibile, contornata da personaggi secondari che non sono sviluppati certo meglio, tranne quello del giudice Crevan.
Nonostante il suo ruolo di antagonista, Crevan è il personaggio che tra tutti ho trovato meglio sviluppato, tridimensionale, credibile. il giudice vuole qualcosa, la desidera con tutto sé stesso, ha un obiettivo e non guarda in faccia niente e nessuno pur di raggiungerlo.
La storia ha un buon ritmo narrativo e si fa leggere velocemente, ma non l'ho trovata esaltante e coinvolgente come mi aspettavo.
Nel complesso, Flawed ha sicuramente delle buone premesse, ma l'autrice non è riuscita a sfruttarle al meglio e a creare un romanzo con una protagonista che lasciasse il segno.
Per dirla con le parole delle fascette pubblicitarie, è lontano dall'essere il nuovo Hunger Games e mi dispiace dirlo perché avevo delle grandi aspettative rispetto a questo romanzo.
Ma Celestine non ha motivo di curarsi dei Fallati: nella sua vita c'è soltanto spazio per le soddisfazioni scolastiche e per Art, il suo fidanzato, figlio del giudice Crevan.
La sua vita scorre ordinariamente, finché una mattina, sull'autobus che la porta a scuola, un uomo, un Fallato molto anziano, si sente male. Celestine sa che non dovrebbe soccorrerlo, ma l'istinto la porta ad aiutarlo.
È in quel momento che il suo destino si compie: arrestata, interrogata e focus dell'attenzione di tutti i media, Celestine finisce davanti alla Gilda per essere processata. Per lei però, né Crevan né gli altri giudici hanno pietà: Celestine viene marchiata a fuoco, ricevendo tutti e cinque i marchi previsti dalla legge, come mai nessuno prima di lei. La sua vita cambia radicalmente, ma dopo aver sofferto e aver vissuto sulla sua pelle il dolore e l'ingiustizia, non ha intenzione di arrendersi.
Non leggevo un romanzo distopico da qualche tempo e Flawed sembrava il libro perfetto per ritornare a questo genere che mi ha sempre appassionata.
Di questo romanzo ho apprezzato sicuramente il mondo che Cecelia Ahern ha costruito: in questo futuro che sembra lontano ma non troppo, nel mondo in cui vive Celestine, vigono regole rigidissime sulla moralità. Queste regole nascono diversi anni prima rispetto alla storia che ci viene raccontata, quando il popolo, stanco delle decisioni moralmente ed eticamente discutibili dei leader politici, ha deciso di sovvertire il sistema, creando la Gilda, un organo di controllo che prima aveva soltanto il compito di rimuovere i leader politici "fallati", ma le cui regole sono state successivamente estese a tutta la società. L'obiettivo della Gilda è quello di creare una società moralmente impeccabile, allontanando dalla stessa tutti i trasgressori delle regole etiche.
I Fallati sono tutti segnati da un marchio: una F dentro un cerchio, simbolo della perfezione, che viene imposto su una diversa parte del corpo a seconda del tipo di "deviazione" dalla morale perfetta.
Questo world building mi è piaciuto perché quello descritto dalla Ahern è un mondo lontano dal nostro ma che in qualche modo ritengo vicino, immaginabile.
Questa idea di partenza è molto forte, ha moltissimo potenziale, ma purtroppo mancano molte spiegazioni e diversi passaggi su come la società sia arrivata a quel punto, ma confido che tutto possa essere spiegato meglio nei prossimi romanzi della serie.
Quello che invece mi ha deluso di questo romanzo, è stata la protagonista. Celestine.
Anche qui, secondo me, l'idea di partenza di questa protagonista è stata sfruttata male: la ragazza più che perfetta che diventa una fallata e comincia a cambiare punto di vista sulla realtà in cui vive poteva sicuramente avere dei risvolti migliori, mentre Celestine diventa una sorta di "perfetta eroina imperfetta" una sorta di Mary Sue fallata che non è riuscita a lasciare il segno.
Ho trovato troppo meccanico il suo cambiamento, che è troppo radicale e troppo immediato per essere credibile. Una protagonista a tratti davvero piatta e prevedibile, contornata da personaggi secondari che non sono sviluppati certo meglio, tranne quello del giudice Crevan.
Nonostante il suo ruolo di antagonista, Crevan è il personaggio che tra tutti ho trovato meglio sviluppato, tridimensionale, credibile. il giudice vuole qualcosa, la desidera con tutto sé stesso, ha un obiettivo e non guarda in faccia niente e nessuno pur di raggiungerlo.
La storia ha un buon ritmo narrativo e si fa leggere velocemente, ma non l'ho trovata esaltante e coinvolgente come mi aspettavo.
Nel complesso, Flawed ha sicuramente delle buone premesse, ma l'autrice non è riuscita a sfruttarle al meglio e a creare un romanzo con una protagonista che lasciasse il segno.
Per dirla con le parole delle fascette pubblicitarie, è lontano dall'essere il nuovo Hunger Games e mi dispiace dirlo perché avevo delle grandi aspettative rispetto a questo romanzo.
Il mio voto per questo romanzo è di tre riccetti!
Questo è uno di quei libri che mi aveva in parte incuriosita al momento della pubblicazione, ma temendo che potesse essere un'enorme delusione ho aspettato di raccogliere qualche opinione. Stasera mi è capitata sotto gli occhi un'altra recensione e mi sono ricordata che anche tu lo avevi letto, ma non sapevo che cosa ne pensassi perché mi ero persa questo post. ^.^''
RispondiEliminaEcco spiegato perché a dicembre sto commentando una recensione di ottobre: pessima.
Comunque non ti ha entusiasmata e io non posso che fidarmi e accantonare ogni (latente) tentazione di lettura: aspetterò il seguito, non mi sembra un libro imperdibile per ora. Thanks :*